L’Europa fra Radici e Progetto

L’Europa fra Radici e Progetto

(Organizzato da: Assessorato Regionale ai Beni Culturali; Thomas International)

Relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali e alla Pubblica Istruzione

Le ragioni della pubblicazione di un volume a più mani, segno di esperienze diverse ma di un unitario intento.

Le avvisaglie di un attacco, talvolta violento altre volte subdolo, contro il diritto naturale e la civiltà cristiana non sono una novità degli ultimi anni.

Ma qualora ve ne fosse stato bisogno, quanto è accaduto al Parlamento europeo all’on. Buttiglione, il quale potremmo quasi dire è stato accompagnato alla porta solo per aver enunciato principi di buon senso naturale e cristiano.

Adesso, proprio sabato scorso, (dopo l’assalto del 22 ottobre alla chiesa del Carmine di Torino, dove facinorosi hanno urinato all’ingresso, e imbrattato la facciata con le scritte "Nazi-Ratzinger" e "con le budella dei preti impiccheremo Pisanu"), a migliaia hanno inveito contro il diritto a nascere e alla famiglia naturale, sotto le bandiere di partiti e movimenti che dovrebbero essere quelle di un eventuale prossimo governo….

Una trasmissione radiofonica condotta da tale Mario Tozzi, riferendosi al card. Ruini, lo definiva " il più pericoloso dei rifiuti tossici, da eliminare con qualsiasi mezzo" e aggiungeva che il che il miglior periodo della Spagna è stato quello della guerra civile quando i sacerdoti "i bacarozzi neri, venivano inseguiti nelle chiese e crocifissi sulle croci al posto di Gesù Cristo".

Avremmo potuto limitarci a dire che, i moderati, gli illusi di ogni progressismo, coloro che vedono sempre il bene "specie da una parte", le "buone intenzioni" dei promotori dei Pacs di ogni tipo, dovevano sentirsi avvertiti da questo quadro che e poi quello che si sta svolgendo in queste ore nella Spagna zapaterista, invece abbiamo volutamente messo insieme uomini pensosi del futuro dell’Italia e dell’Europa, uomini con storie diverse ma uniti dal buon senso e scrivere qualche riga che l’editore Rubettino ha raccolto. Si, uomini di diversa provenienza, ma uniti da un comune amore per le radici verso le quali siamo debitori tutti, quelli che lo sanno e quelli che le sradicano.

Buttiglione, Cimino, De Mattei, Fazio, Introvigne, Mclnerny, Pera, Piombini, Pollini, Respinti, Wolfe ed io, con gli splendidi coordinatori del volume Fulvio Di Blasi e Giuseppe Romano, insieme e da angolature diverse, con tagli personali, generati da itinerari in qualche caso vari, raccolti in un volume per dire che c’è un grande pericolo e c’è al tempo stesso una grandissima speranza.

Va progetta un’Europa che indiscutibilmente deve avere tratti diversi da quelli del passato ma che non può non costruirsi se non affondando le radici nella propria identità cristiana.

Che il relativismo etico è una minaccia, non tanto e non solo perché lo dice la Chiesa, ma perché rendendo evanescenti il bene e il male, anzi negando la stessa nozione di bene e male, distrugge le fondamenta del nostro essere.

Il volume che presentiamo ha un suo carico di profondità, pur nella brevità dei saggi raccolti, posso sembrare il banalizzatore del messaggio, del quale si vuol far portatore, ma intendo porgerlo a tutti ed ad ognuno, a chi possiede una cultura elevata e a chi invece possiede solo il bagaglio del proprio buon senso naturale. Che è una ricchezza della quale mi sento particolarmente estimatore.

Tra poche settimane, gli italiani dovranno prendere delle decisioni importanti che in qualche modo peseranno sul futuro della nazione. Forti della "lezione spagnola", hanno il diritto di sapere, cosa pensano coloro che si candidano a costruire l’Italia di domani, sulla famiglia e sui Pacs, sulla vita nascente e su quella terminale, sulla libertà d’insegnamento, sulla droga libera, sulle radici cristiane del nostro continente, sugli uteri in affitto e sulla fecondazione artificiale, sulla solidarietà autentica nei confronti degli immigrati e sulla retorica nei loro confronti, quella retorica che li rende esposti alla tentazione della criminalità e del terrorismo.

Queste cose occorre sapere con chiarezza. Non, se da neonato faceva parte di un organismo parrocchiale o se da grande ha cominciato a fare la chierichetta. Questi per dirla con il buon padre Aristotele sono elementi terribilmente "accidentali". E noi dobbiamo guardare all’essenziale.

Siamo qui stasera per ricordare a noi stessi, visto che volevano farcelo dimenticare, che siamo figli di una civiltà che ha radici profonde. Radici nella logica aristotelica dei principi di identità, di non contraddizione e terzo escluso, radici nel rigore del diritto romano, radici nell’amore del cristianesimo. Vorrebbero farci credere figli di nessuno o di un dio minore, mentre siamo figli di una civiltà che ha fatto le abbazie e le cattedrali, le istituzioni che hanno praticato l’amore fondando ospedali, istituti di beneficenza, casse rurali e guardato ai meno fortunati come all’immagine più profonda e vera di Cristo.