I diversi livelli istituzionali e il servizio alla famiglia

 I diversi livelli istituzionali e il servizio alla famiglia.

(Organizzato da: Scuola di formazione politica)

Relatori: Walter Veltroni (Sindaco di Roma), Grazia Sestini (Sottosegretario al Ministero del Welfare), Olimpia Tarzi (Pres. Scuola di formazione politica)

Relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali e alla Pubblica Istruzione

  1. La famiglia è l’unica, vera grande risorsa di questo Paese.
  2. Sono necessarie politiche familiari autentiche, che sono diverse dalle politiche di lotta alla povertà o di politiche assistenziali.

Secondo il punto di vista del Governo della Regione Siciliana bisognava porre al centro dell’azione "la persona e la famiglia" e così abbiamo fatto:

  1. La precondizione: l’istituzione dell’Assessorato alla Famiglia (LR n° 6 del 28/04/2003). E’ stato un cambiamento di sostanza perché alle vecchie competenze dell’Assessorato agli EE.LL. si sono sommate le competenze delle leggi regionali alla famiglia;
  2. La centralità della Persona quale destinataria di una politica di welfare;
  3. La Famiglia non come destinatario passivo ma come soggetto attivo delle politiche sociali;
  4. L’unica famiglia riconosciuta dalla legge è quella dell’art. 29 della Costituzione ovvero fondata sul Matrimonio;
  5. Legge sul Buono Scuola = libera scelta delle famiglie sulle opzioni scolastiche e culturali a loro disposizione comprese le Scuole Paritarie;
  6. Legge sul Diritto allo Studio = In ugual misura, sostegno alle famiglie che optano per la scuola pubblica.

Il Contesto Sociale Siciliano

I punti caratterizzanti la famiglia siciliana:

  1. ritardo con cui i giovani si sposano (quasi sempre per mancanza di stabilità economica e per mancanza di abitazione adeguata).
  2. ritardo alla procreazione (natalità: 2,77 figlio per coppia)
  3. difficoltà dei genitori all’educazione familiare, alla collaborazione con istituzioni scolastiche, al rapporto con le agenzie educative
  4. una certa difficoltà dei genitori nei casi di deviazione sociale (bullismo)o di handicap verso i loro figli.
  5. desiderio crescente delle famiglie di vivere con i genitori anziani.
  6. fiducia elevata dai giovani nei confronti della famiglia (86% degli adolescenti siciliani contro il 69% dei coetanei romani).

Le iniziative nella Pubblica Istruzione

  1. Osservatorio permanente contro la dispersione scolastica (Partecipano tutte le Associazioni a rilievo regionale delle famiglie: AGE, AGESC, Associazioni Genitori Democratici, Associazioni Genitori Salesiani, Associazioni Genitori Gesuiti)
    • La mission dell’Osservatorio: Osservare e agire per integrare le fasce deboli soggette a rischio sociale, o che hanno cittadinanza straniera, o che hanno disabilità.
    • Fondi pari a inserito 10 milioni di Euro nei POR per la dispersione scolastica (Misura 3.06)
  2. Misura 3.08 (Formazione continua). 8 mln Euro e coinvolge tutte le fasce di età. Gli Istituti scolastici, anche scuole serali, presentano "progetti integrazione" con corsi di formazione finalizzati alle prevenzione del Bullismo, Droga, alcolismo.
  3. Con la Circolare "Scuola Conosci te stessa" le scuole all’interno della loro Autonomia perseguono obiettivi di: 1)Integrazione; 2)Promozione dei Valori; 3)Promozione della Legalità.
  4. Progetto legalità Livatino Grassi. Anche in questo caso sono state coinvolte le Associazioni Genitori e il progetto dura per tutto l’anno scolastico.
  5. Cedole librarie (2,5 mln Euro di contributi per l’acquisto dei libri di testo delle scuole materne ed elementari.

La legge siciliana sulla Famiglia (LR 10 del 2003)

Presupposti:

La promozione del non profit.

La legge consta di ben 20 articoli che affrontano gli aspetti più significativi della vita familiare. Se ne possono evidenziare parecchi:

  1. Gli interventi creditizi per le giovani coppie e per le famiglie che accolgono anziani o disabili a casa ciò anche successivamente alla loro costituzione (art. 7)
  2. Gli interventi abitativi, volti a favorire le giovani coppie o le famiglie monoparentali (art. 4)
  3. Gli interventi per il sostegno e la promozione della procreatività responsabile (art. 6)
  4. Il concorso alle spese per le adozioni internazionali (art. 7)
  5. L’istituzione del buono socio-sanitario da dare alle famiglie, per acquistare prestazioni sociosanitarie a carattere domiciliare offerti da enti ed organismi non profit (art. 10).
  6. Il sostegno dell’esperienza delle madri di giorno (art. 11).
  7. Il coordinamento degli orari, pianificazione dei servizi a banche del tempo (art. 14).
  8. Il riconoscimento e la valorizzazione dell’associazionisno familiare (art. 16).

L’art. 6 introduce una serie di indicazioni che riguardano trasversalmente alcuni rami dell’Amministrazione regionale volti a tutelare la vita in ogni sua fase, fin dalla prima, quella del concepimento.

Al punto 5 di questo articolo è posto l’erogazione di 1.000 euro per ogni nascituro di cui dovrà farsi carico l’Assessorato per la famiglia.

L’art. 10 riconosce ed incentiva l’impegno e il lavoro di assistenza a cura delle famiglie che decidono di tenere in casa anziani non autosufficienti o altri soggetti bisognevoli di assistenza continua. Una misura, quindi che riconosce le scelte compiute dalle famiglie e che consentirà, inoltre, risparmi di scala non indifferenti al sistema sanitario regionale.

Il Buono Scuola che consiste in una provvidenza economica che la famiglia può spendere nella sua attività di cura del familiare.

Il buono di servizio o voucher con il quale la famiglia può acquistare prestazioni domiciliari socio-sanitarie, erogate da caregiver professionali presso organismi ed enti no profit, riconosciuti e accreditati. La domanda andrà inviata, al Comune di residenza che provvederà all’inoltro al Distretto di competenza del nucleo familiare. Il limite di reddito per l’accesso è di 7.000 euro. La durata dell’intervento è prevista generalmente per un anno.

Considerazioni Finali

Le eredità della cultura statalista:

  1. Lo Stato prima tassa e poi restituisce con gli Assegni Familiari.
  2. Ma gli Assegni Familiari li percepiscono solo i lavoratori dipendenti, ma non i lavoratori autonomi e poi perché restituire dopo aver tolto?! Questa è una sussidiarietà alla rovescia!
  3. Infatti la CUAF è l’unica cassa dell’INPS in attivo.

Fragilità fiscale delle famiglie:

  1. Costo degli asili nido
  2. Non autosufficienza degli anziani con costi gravissimi
  3. Costi per i disabili (specie down) dopo la morte dei genitori.
  4. Case Popolari: Assenza di Accordo fra Istituti per far acquistare gli immobili ai proprietari
  5. Assenza di una politica seria sui consultori.
  6. Assenza di una politica fiscale dell’Affido.