Regione, i costi del pacchetto-sanità

(Tratto da: "MF") -I tagli previsti dalla manovra finanziaria messa a punto dal Governo per sanare il Deficit di Cassa. Le misure di Pagano prevedono, oltre alla correzione dei conti. Per il 2004, anche interventi per il Dpef e per il contenimento della spesa. A metà della prossima settimana l'appuntamento in aula

Tagli alle spese e, contemporaneamente, un pacchetto di misure per bloccare i disavanzi nel settore sanitario. L'assessore regionale al bilancio e finanze, Alessandro Pagano, ha avviato la manovra di 940 milioni di euro, già annunciata un mese fa nel corso di una conferenza stampa, per riequilibrare il bilancio regionale.

«Questa strategia», spiega Pagano, «prevede alcune tappe ben delineate: la correzione dei conti per il 2004 di 940 milioni di euro, il pacchetto sanità con le misure per il contenimento della spesa, l’impostazione strategica del Dpef 2005-2007 sulla base anche di soluzioni condivise con le parti sociali, imprenditoriali e con le autonomie locali e la predisposizione del bilancio 2005 che, ovviamente, dovrà tenere conto degli effetti di questi provvedimenti».
La prima fase della manovra, che tra mercoledì e giovedì prossimi dovrebbe andare in aula per essere approvata prima della chiusura estiva prevista per il 6 agosto, servirà a recuperare risorse per 460 milioni di euro che copriranno il disavanzo 2003 della sanità.
Ma il passaggio fondamentale è costituito dai provvedimenti, che per la prima volta saranno approvati per legge, sulla spesa sanitaria. «L'emergenza finanziaria nel settore sanitario», osserva Pagano, «si può fermare solo ricorrendo a quegli interventi strutturali che, finalmente, potranno arrestare l'emorragia che negli ultimi tre anni ci ha costretto a versare oltre un miliardo di euro per sanare i disavanzi dal 2001 a oggi".
In altre parole, l'intendimento di Pagano è chiaro: «inchiodare» tutti alle proprie responsabilità facendo approvare per legge ciò che, troppo spesso, sotto forma di decreti è stato ignorato. Sono tre, infatti, i provvedimenti più importanti che, nelle intenzioni del governo Cuffaro, dovrebbero mettere un freno ai deficit nella sanità: l'obbligo per i convenzionati esterni ad attenersi ai tetti di spesa, il congelamento di tutte le richieste di nuovi accreditamenti per strutture sanitarie private e il divieto per le Ausl e per le cliniche convenzionate ad aprire nuovi repartì o ambulatori. Ecco perché, in commissione bilancio all'Ars, Pagano ha fatto mettere a verbale che se il pacchetto sanità venisse stravolto, anche l'intera parte finanziaria verrebbe di fatto rimessa in discussione.
Ma c'è un altro punto su cui lo staff che ha definito la manovra del bilancio non transige: completare la manovra per raggiungere il tetto dei 940 milioni di euro. «Il bilancio», ha sottolineato l'assessore, «ha bisogno di una manovra correttiva di 940 milioni dì euro, altrimenti, nel 2004, non riusciremo a pareggiare i conti. Dopo questo intervento di circa 460 milioni, dovremo comunque recuperare le altre risorse per completare la manovra e riequilibrare il bilancio. Che lo si faccia in una o più fasi, o senza tempi prestabiliti, non ha nessuna importanza, ciò che conta è rispettare la copertura del fabbisogno che è di 940 milioni di euro, L'esigenza di intervenire in maniera adeguata è giustificata dalla ferrea logica dei numeri che va al di là di qualsiasi convenienza politica.
In verità, la manovra estiva è di 477 milioni di euro. Gli altri 17 milioni, infatti, sono destinati ad altre uscite come per esempio il milione e mezzo di euro per i contratti dei precari provenienti da aziende in crisi e assunti per tre mesi dalla società mista «Arte e Vita». Per il resto, i 460 milioni di disavanzo della sanità saranno coperti con una riduzione di spese di circa 345 milioni di euro e con maggiori entrate per altri 115 milioni di euro.

Riccardo Rei