Impara l’arte e mettila nell’urna

(Tratto da "L'Espresso") - Cooperativa controllata dalla Regione diventa un potente centro di potere

In Sicilia c’è un sistema praticamente infallibile per capire quando il gioco elettorale si fa duro: controllare i movimenti su Arte e Vita, la cooperativa che si occupa dei servizi di vigilanza di musei e siti archeologici. Si tratta di una cooperativa interamente controllata dalla Regione e sulla quale Salvatore Cuffaro ha investito parecchi fondi pubblici.

Per gonfiare gli organici.Tra il 2001 e oggi, il numero delle persone che vi lavorano è raddoppiato e ormai ha sfondato quota 800. Si tratta in gran parte di ex "Lsu", ovvero lavoratori socialmente utili. Tutti rigorosamente selezionati dal Ccd secondo logiche amichevoli, nelle quali si è dimostrato un vero campione il cuffariano di ferro Antonio Dina, presidente della società tra il 2001 e il 203. Ma una bella mano l’ha data anche Sergio D’Antoni. Prima di mollare il grande centro siciliano per approdare al Triciclo, l’ex segretario della Cisl si è fatto promotore di una leggina con la quale sono entrati in Arte e Vita altri 340 lavoratori precari. Erano rimasti a spasso per colpa di tre grandi crisi aziendali (Grassi, Spatafora e Miraglia ), ora faranno i guardiani e gli archivisti. Visto che questo accogliente ed eterogeneo baraccone costa ormai 20 milioni di euro l’anno, dopo le proteste delle opposizioni sono arrivate anche le prese di posizione dell’assessore regionale al bilancio, il forzista Alessandro Pagano. Che in un paio di casi è riuscito a sventare nuove deroghe al blocco delle assunzioni pubbliche. Ma ora, a pochi giorni dalle elezioni, che cosa viene promesso alle migliaia di esuberi di altre aziende in crisi, come Keller e Imesi? Posti da precario in Arte e Vita. Ormai ribattezzata "Arte e Vota".