Pagano agli Enti Locali "Fate i progetti: a pagare è la Regione".

(Tratto da "La Sicilia, Fatti di Sicilia") - A disposizione 15 milioni di euro per l’avviamento delle opere di Comuni e Province. Già pronto il regolamento di attuazione. Le domande debbono pervenire entro il 30 settembre.

La Regione s’arrabatta per trovare soldi e raschiando il barile qualcosa trova sempre. Ora ha pescato 15 milioni di euro, che non sono molti, ma servono agli enti locali per la progettazione delle opere. Dice il Tremonti siciliano, alias Alessandro Pagano, assessore al Bilancio: "Il provvedimento era stato approvato nella Finanziaria dello scorso anno, mancava però il regolamento di applicazione, che il presidente Cuffaro ha firmato concludendo l’iter burocratico. Dalla prossima settimana Comuni e Province all’indirizzo www.regione.sicilia.it potranno sapere quanto dalla Regione è stato destinato loro in base all’estensione territoriale e al numero degli abitanti. Le domande debbono pervenire entro il 30 settembre e la priorità è per quei progetti già inseriti nei Por e nei Pit".

Sostanzialmente a che serve questo nuovo strumento?

"Sino a una decina di anni addietro gli enti locali presentavano progetti che quando erano approvati e finanziati venivano anche pagati ai progettisti. E questo spesso causava inutili perdite di denaro pubblico perché gli enti locali pagavano in anticipo progetti che poi non andavano a buon fine. Tutto questo è stato abolito tempo fa e Comuni e Province, quando hanno bisogno di un progetto debbono pagarselo. Ma siccome non hanno soldi, ecco che c’era una crisi di progettazione. Così siamo intervenuti noi. È un fondo di rotazione che si rigenera. Mi spiego: i Comuni ricevono i soldi, possono quindi fare i progetti, dopodiché, quando il progetto va in gara avendo ricevuto il finanziamento, una percentuale di queste somme pari alle spese del progetto ritornano indietro al fondo di rotazione che così si autoalimenta.
In questo modo con 15 milioni di euro creeremo nell’arco di 4–5 anni non meno di 50–60 milioni di euro. Poi ogni anno aumenteranno la dotazione ed è un sistema per dare una spinta ai lavori pubblici e mettere in moto un meccanismo ben più grande dei 15 milioni di euro stanziati quest’anno".

La Regione esce soldi, ma incassa poco. Che fine hanno fatto le sanatorie edilizie del 1985 e del 1994?

"Ci vorrebbe un romanzo per spiegare le cose. I Comuni dicono che non hanno personale e quindi è tutto fermo. Per cui chi ha presentato le domande di sanatoria ha pagato il 10% della somma dovuta e s’è messo a posto, ma il 90% è rimasto in sospeso. Stiamo cercando di provvedere con altri strumenti, magari ingaggiando professionisti esterni, è un problema che dobbiamo risolvere perché si tratta di incassare due miliardi di euro".

Sta sfruttando qualcosa la minisanatoria dei sottotetti e degli spazi tecnici da adibire ad uso abitativo? Questa norma di cui si parla poco è operante?

"Certo che lo è, è passata nella Finanziaria del 2002 e abbiamo messo in conto un ricavo di 70 miliardi di lire su questa singola voce. Oggi quando si parla di sottotetti, di verande, di vuoti tecnici sono tutti sanabili, basta pagare 50 euro a metro quadrato, alzare il muro se è una veranda, e se è un sottotetto – quindi di unità abitativa nulla – si può trasformare in locale abitativo. Molti hanno già presentato i progetti".