Ora le tasse si pagano in Sicilia

(Tratto da "La Sicilia, Economia") - Finanziaria. L’Assessore al Bilancio, Pagano: "Per le aziende si applica lo Statuto della Regione"

Palermo. "Questa manovra di assestamento è importante per la Regione – sostiene l’assessore Pagano – perché dà una impostazione completamente diversa rispetto al recente passato, in termini di tagli per la spesa improduttiva. Due anni fa, invece, non era così: da un lato si tagliava, dall’altro si investivano risorse di altri settori che aveva avuto la capacità di spendere di più. Quest’anno siamo riusciti a fare interventi importanti su 400 milioni di euro. Abbiamo coperto il buco della sanità. Ai comuni abbiamo destinato 168 milioni di euro. E, dulcis in fundo, oltre 100 milioni sono economie che si serviranno per coprire la manovra del 2003.

Gia la Finanziaria del prossimo anno.

"E’ di un miliardo e 600 milioni di euro. Questa manovra è stata capita, non ci sono stati traumi. Abbiamo avuto il record di 400 milioni di euro di tagli e c’è una condivisione generale sugli argomenti tecnici finanziari".

Come si è inserito nella Finanziaria il contenzioso con lo Stato? E’ definitivo?

"Ha un ruolo non indifferente. Di questo contenzioso fanno parte rapporti finanziari pregressi costituiti da crediti, alcuni riconosciuti ed altri di difficile riconoscimento. Il gruppo di lavoro dopo 5 anni è giunto ad una serie di considerazioni e più precisamente che noi abbiamo crediti nei confronti dello Stato per oltre un milione e trecentomila euro, ma abbiamo anche debiti per 549 milioni di euro". "La differenza, secondo il nostro parere, è di 794 milioni di euro. Dico secondo il nostro parere perché lo Stato compensa circa 100 milioni di euro. Siamo ormai quasi alla chiusura e va tra i 695 miliardi di euro e 795 miliardi".

Sull’art. 38 siamo o non indietro rispetto a venti anni fa e un passo avanti a confronto dell’ultimo decennio?

"Stiamo facendo un excursus che ci lascia soddisfatti. E’ una vittoria politica che ci venga riconosciuto, anche se a rate. La prima è di 80 milioni di euro per anno, un’altra di 23 milioni e un’altra ancora di 8. Arriveranno in 15 anni. Siamo riusciti a strappare qualche vantaggio. Avremo 80 milioni subito, 23 dall’anno prossimo ed 8 tra due anni. A regime avremo 115 milioni fino al 2006. In questo momento ne prendiamo 160. La nostra situazione generale è migliorata rispetto al passato in cui eravamo defilati nei confronti dello Stato e non avevamo poteri contrattuali. Adesso questa inversione di tendenza ci consentirà di andare a chiedere quello che è giusto per la prossima Finanziaria. Alla fine molto dipenderà dalle casse dello Stato".

Qual è la novità assoluta?

"Viene finalmente dato riconoscimento ad una nostra prerogativa fondamentale. Cioè che le aziende che operano in Sicilia devono pagare le tasse nella stessa regione. Questo purtroppo ha funzionato per le piccole imprese, per gli artigiani, ma non ha funzionato per le imprese che avevano sede legale fuori dalla Sicilia: Ci troviamo con stabilimenti che hanno creato in Sicilia anche posti di lavoro, che hanno sfruttato il nostro patrimonio territoriale ed organizzativo, ma hanno pagato le tasse altrove".