"In Sicilia contenimento delle spese e aumento delle entrate"

Palermo, (Tratto da "La Sicilia") - Il dibattito in corso sulla manovra finanziaria dello Stato e sul federalismo fiscale, pongono alcuni problemi non indifferenti per la nostra Regione. Sia a causa della precarietà delle sue casse e sia perché a livello tributario lo Statuto speciale ci consente già poteri federativi.

Assessore Pagano, la Finanziaria della Regione siciliana come si collocherà rispetto alle novità che si profilano a livello nazionale?

"La Sicilia si muove in linea con la strategia del governo centrale. Una piena sintonia che ci consentirà di definire con lo Stato un Patto di Stabilità rigoroso, contribuendo, allo stesso tempo, a migliorare i conti pubblici. La nostra prossima manovra finanziaria, ancora più di quella dell’anno scorso, coniugherà l’esigenza di riportare i conti in pareggio con la necessità di promuovere lo sviluppo, garantendo le fasce più deboli della popolazione. Il risanamento finanziario, infatti, rimane l’obbiettivo prioritario del governo regionale: sarà attuato, pur mantenendo la stessa pressione fiscale, da una parte incrementando i flussi di entrata, dall’altra attraverso il contenimento delle spese. All’interno di questa logica si dovranno anche fronteggiare quelle visioni assistenzialistiche e improduttive contrarie alla linea del rigore e dello sviluppo".

La congiuntura economica in che misura inciderà sulla manovra della Regione?

"Non siamo rimasti spiazzati dalla difficile congiuntura economica che l’Europa sta attraversando. Nel Dpef 2003-2006 avevamo già tenuto conto di questa possibilità e proprio per questo motivo avevamo ipotizzato uno scenario che, da qualcuno, era stato definito poco ottimistico. I fatti, però, ci stanno dando ragione e quindi agiremo in un contesto non ci ha colti di sorpresa".

Resta sempre aperto il problema dei poteri della Regione in materia tributaria.

"Uno degli obiettivi principali è quello di razionalizzare la politica tributaria regionale. Abbiamo già varato una serie di misure che, insieme all’azione amministrativa che abbiamo portato in questi mesi, risolveranno almeno una parte di quei problemi che da anni condizionano il sistema di gestione delle entrate regionali".

Quando sarà pronta la finanziaria della Regione?

"Per la prima volta abbiamo approvato il consuntivo e il Dpef nei tempi giusti e rispetteremo i tempi previsti dalla legge anche per quanto l’approvazione del Bilancio e della Finanziaria. Si tratta di un segnale importante, in netta rottura con il passato, e di un risultato da non sottovalutare che dimostra ancora una volta la serietà e l’impegno con cui il governo sta lavorando per realizzare gli obiettivi che abbiamo fissato nel nostro programma". Quanto al federalismo fiscale, Pagano sostiene che "Da un punto di vista istituzionale la Sicilia vive già all’interno di una logica federalistica in quanto il nostro Statuto ci ha consentito di gestire diverse competenze che oggi invece vengono trasferite dallo stato alle Regioni ordinarie".

E quindi?

"con le tasse pagate dai siciliani la Regione provvede già al proprio fabbisogno anche se, considerato il reddito che qui si produce, al di là di sprechi e inefficienze, queste risorse non sono sufficienti per determinare lo sviluppo autopropulsivo". Sul processo di devolution, per Pagano "la questione non è se aderire o no al federalismo, ma capire i criteri che dovranno essere utilizzati per colmare le differenze economiche – sociali presenti nel nostro Paese".