«Guntram» di Strauss, prima italiana

CATANIA (Tratto da "La Sicilia") - Non è «Norma», non è «Traviata», non è «Bohème». E' «Guntram». autentica perla di un Richard Strauss giovane (la «prima» a Weimar nel 1894) mai eseguita in Italia e che financo le platee germanofone, in testa l'Austria e la Germania, hanno ascoltato solo in forma di concerto. Sarà infatti «Guntram» ad inaugurare la stagione d'opere e balletti 2005 del Teatro Massimo Bellini che l'ha illustrata ieri, presenti il commissario ad acta, Gaetano Pennino ed il direttore artistico. Piero Rattalino.

Assenti (in)giustificati (né i diretti «titolari» né gli assessori competenti) i rappresentanti di Comune, Provincia e Regione Siciliana, un vuoto colmo di significati, tamponato hic et nunc da un telegramma di supporto morale da parte del presidente della Provincia, Raffaele Lombardo, e da un comunicato dell'assessore regionale ai Beni Culturali, Alessandro Pagano, che assicura un imminente incontro con le organizzazioni sindacali del Bellini e con l'intera macchina del Teatro, al fine di concludere al più presto ed al meglio la questione del commissariamento dei teatri siciliani.
Sette produzioni dal 20gennaio al 18 dicembre 2005 di cui cinque opere e due balletti per un totale di sessanta repliche più la realizzazione di due dvd: l'ultima «Sonnambula» che andrà in tournée a Tokyo nel 2006 e «Norma» con la Theodossiou diretta da Carella ma con la regia di Walter Pagliaro, scene e costumi di Alberto Verso, II programma da un colpo al cerchio ed uno alla botte, un'alchimia, probabilmente l'unica, che oltre alla sopravvivenza di un'istituzione, ne salva la crescita di spettatori e operatori. Sono dunque, quattro gli spettacoli di rodatissimo repertorio: «Madama Butterfly» di Puccini diretta da Alberto Veronesi con l'allestimento firmato da Roberto Laganà (a marzo, con Carla Maria Izzo); «Don Pasquale» di Donizetti tra aprile e maggio,direttore Stefano Ranzani su regia di Marco Pucci Catena con Elisabeth Norberg-Schulz e Simone Alaimo; «Un ballo in maschera» di Verdi tra ottobre e novembre, direttore Renato Palumbo, regia di Lorenzo Mariani con Marcelle Giordani e Alessandra Rezza nonché il celeberrimo balletto «Lo schiaccianoci» di Ciakovskij, presentato dall'Opera National de Bordeaux nell'ultima decade di maggio. L'altro balletto, «Terra Brasilis» (dal 9 febbraio) è una «prima» europea e si deve alla «finestra» sulla cultura carioca aperta, in tempi relativamente recenti, dal Comune di Catania che compartecipa all'allestimento del Centro Cultural Opera Brasil.
Le opere di inizio e fine sono accomunate innanzi tutto da una prima volta: mai eseguita in Italia «Guntrarm, come si è detto e mai eseguita a Catania «Jenufa» di Janàcek, opera «nazionale» boema in odore di Smetana e Dvorak (ne diresse un'edizione memorabile lo scomparso Spiros Arigiris in uno Spoleto festival dei primi Anni Novanta, ma tutto sommato l'allestimento dell'Opera di Praga promette d'essere una garanzia).
Ma non solo, osserva Rattalino. «La nostra scelta è caduta su tematiche universali che toccano l'umanità di tutti noi e in questo caso è la questione morale di chi giudica le azioni dell'Uomo. Tanto per Jenufa, che ucciderà il figlio di una violenza subita mentre la vecchia madre se ne addosserà la colpa, quanto per Guntrarn, il cantore della Confraternita dell'Amore, che ucciderà il rivale in amore per legittima difesa ma non si autoassolverà poiché, preso dalla passione per Freihild, confessa d'essere stato sollevato dalla morte dell'altro». A firmare l'intera messinscena dell'opera di Strauss (dal 20 gennaio) è il suo sacerdote per antonomasia, il direttore d'orchestra Gustav Kuhn anche regista dello spettacolo che vede protagonista Alan Woodrow, lo stesso dell'edizione concertata da Kuhn con l'Orchestra Filarmonica Marchigiana.
Questo solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo, diceva il Poeta. Non siamo in «rosso», fa notare Pennino: il Massimo di Palermo ha un passivo di 35 milioni di euro e non dormono sonni tranquilli i colleghi di Torino, Firenze, Genova, Trieste, Bologna.
E non vogliamo spegnere, aggiunge Rattalino, il confronto provocato da scelte varie perché vario è il pubblico. Il dissenso moltiplica le occasioni di dibattito e il commissario Pennino ne suggeriva un ulteriore luogo deputato: la Sezione musicale della Biblioteca regionale universitaria di Catania (nella sede distaccata di via Etnea 84) fornita di 16.000 documenti sonori (cd, Ip, 78 giri e nastri, non ultimo un prezioso grammofono realizzato da un artigiano acese prima della Grande Guerra e di proprietà di Giovanni Idonea) nonché di auditorium e sale d'ascolto.

Gli interventi dell'on. Barbagallo e dell'ass. Pagano.

« L'assessore regionale ai Beni culturali Pagano, il sindaco di Catania Scapagnini e il presidente della Provincia Lombardo, «assenti alla presentazione, dimostrano l'assoluta mancanza di attenzione nei confronti di una delle realtà culturali più significative della Sicilia» sostiene il capogruppo della Margherita DI all'Ars. Giovanni Barbagallo. Sarebbe grave se tali assenze fossero state determinate da un mancato accordo sui futuri organi di gestione del teatro catanese, che nonostante i successi straordinari in Italia e all'estero, vive una situazione di incertezza gestionale». L'assessore Pagano con comunicato annuncia una serie di incontri con sindacati e altri organismi per fare li punto sulla situazione del "Bellini". "E’ mia intenzione - afferma -concludere al più presto i commissariamenti del teatri siciliani".