"I services per la nostra città" anno XII

LE INTERVISTE DI NUCCIA GROSSO ALL'ON. ALESSANDRO PAGANO
Assessore Regionale alla sanità

Coniugato, tre figli, due lauree (Economica e Commercio e Scienze Bancarie). Dottore commercialista con studio professionale a San Cataldo (dov'è nato 37 anni fa e dove risiede) fino alla folgorazione politica che lo ha portato alla candidatura con Forza Italia nella competizione elettorale regionale del 1996. Suffragio di consensi (7.330 voti) e successo altrettanto immediato con l'attribuzione della carica assessoriale nell'ambito di un settore tra i più complessi dell'Amministrazione Regionale. Gioviale, disponibile al dialogo, si è buttato a capofitto nella sua attività parlamentare con totale dedizione del suo tempo.

Nonostante i suoi dichiarati entusiasmi, si aspettava tutte le difficoltà emerse nell'impatto con un ramo assessoriale nel quale è stato catapultato da assoluto neofita?

Nella mia vita ho sempre lavorato sodo, sin dai tempi in cui militavo in Alleanza Cattolica ed ho sempre privilegiato l'impegno nel sociale. Può cambiare un indirizzo di lavoro, ma non la radicata convinzione di affrontarlo con lo spirito di sempre se effettivamente credi in quello che fai o che ti proponi di fare in direzione di interessi generali che non riguardano la tua affermazione individuale, ma che coinvolgono un collettivo patrimonio sociale da difendere.

Questo discorso l'ho sentito tante, troppe volte, ma ai fiumi di parole e intendimenti spesso in buona fede, raramente sono seguiti i fatti. Ci fornisce elementi concreti per i quali dovremmo crederle?

Non mi compete e non intendo giudicare alcuno per i discorsi fatti in un passato che non mi appartiene. Sono i fatti che contano e con essi i risultati. Ciascuno di noi, inserito in un contesto politico di vitale propulsione, ha la precisa responsabilità di non smentire se stesso e di non deludere quanti hanno creduto e credono in te.

E allora parliamo di programmi e di risultati. Da dove cominciamo?

Dall'inizio. In nove mesi di governo, quanti ne occorrono per una buona gestazione, ritengo di poter parlare di felici parti plurigemellari. Ora le chiedo io: da dove cominciamo?

Non crede che sia opportuno comunicare tutte quelle cose che riguardano in toto l'utenza di un servizio sanitario non sempre al servizio del cittadino?

Andiamo con ordine affidandoci ai risultati reali già acquisiti. Vorrei subito soffermarmi, perché lo ritengo una punta di diamante, sul Centro Mediterraneo per i trapianti di organi e le terapie ad alta specializzazione. Un progetto di natura sanitaria, sociale e politica già fattibile e funzionabile fin dal 1999. Costerà 102 miliardi di lire già resi disponibili con l'intervento dello Stato e delle Aziende ospedaliere Civico e Cervello di Palermo. Quest'ultimo concorrerà con 20 miliardi. Questo progetto di Dipartimento Internazionale tra il Civico ed il Cervello di Palermo e l'University of Pittsburg Medical Center (UPMC) realizza un sogno inseguito da anni perché, finalmente si crea un Centro Trapianti multiorgano della Regione Siciliana. Un Centro Trapianti che porrà la nostra isola all'avanguardia di un processo scientifico di altissimo e prestigioso livello. Saranno impiegate circa 280 unità a tempo pieno, tra amministrativi, personale infermieristico, tecnico, medico ed ausiliario. A Roma, dopo l'imprimatur ufficiale al Progetto da parte del Ministero della Sanità, presenti il Sindaco Leoluca Orlando e il Ministro Rosy Bindi, credo che le Sicilia abbia vinto la sua scommessa più importante. Oltretutto, oltre allo sviluppo numerico e qualitativo di uno staff medico-dirigenziale, c'è da sottolineare la preziosa collaborazione fornitaci dal Medical Center di Pittsburgh che vanta una vastissima esperienza nel settore dei trapianti e che ha già stilato, di concerto con noi, un preciso percorso di lavoro relativo ai ricoveri e ai trapianti. Prevediamo che al termine di un quinquennio, il centro potrà effettuare oltre 600 trapianti.

I trapianti non possono prescindere dalle donazioni degli organi e questo è un punto dolens nel contesto sanitario isolano. Il Lions si è fatto promotore da tempo della sensibilizzazione di questo problema. Vuol dirci qualcosa a riguardo?

Questo della donazione è un tema che sento particolarmente anche perché, come lei ha giustamente affermato, il binomio donazione-trapianto è inscindibile. Credo che farà piacere agli amici lions e ai promotori di questa rivista che si è diligentemente occupata e preoccupata della questione, che con il Prof Cajozzo, già Governatore del Lions e convinto sostenitore di questa battaglia, sto conducendo una autentica crociata pro donazione. Con il carissimo Cajozzo il sottoscritto sta alacremente lavorando in questa direzione. Siamo già stati insieme a Caltanissetta, Siracusa, Catania e Palermo e continueremo a percorrere in lungo e in largo tutta la Sicilia per puntellare questo problema che è sociale, umano, culturale ed esistenziale.

Il Pianeta Sanità è una mappa infinita che necessita di interventi risolutivi anche in settori trascurati da tempo come i centri di riabilitazione, i provvedimenti a favore degli affetti da sclerosi multipla, la riorganizzazione della rete farmaceutica, il rapporto tra le Associazioni Donatori di sangue e le Aziende Ospedaliere, il completamento delle Strutture sanitarie incompiute e via dicendo. Che cosa si muove in tal senso?

Per quanto riguarda i centri di riabilitazione è stato concretizzato il passaggio dei rapporti di convenzione al provvisorio accreditamento. Le rette risultavano ferme al 1994. Sono stati ora calcolati gli aumenti relativi al 1995 e al 1996 ed è stato anche concertato l'importo per l'anno corrente. I Centri potranno così continuare ad operare senza i disagi economici che ne compromettevano l'attività continuativa. Ritengo prioritario l'intervento perché esso favorisce le fasce più deboli. Provvedimenti innovativi anche per i pazienti colpiti da sclerosi multipla (circa 230 in tutto il territorio regionale) i quali grazie alla direttiva assessoriale 903 del 5 novembre 1996, potranno beneficiare della terapia curativa con Interferone Beta-lB, farmaco ad alto costo, con possibilità di adeguato rimborso per l'acquisto del farmaco nel periodo Febbraio-Maggio 1996 mentre il precedente provvedimento assessoriale non prevedeva la sanatoria del regime transitorio. E veniamo alla riorganizzazione della rete farmaceutica. Nel dicembre 1996 abbiamo provveduto alle procedure per la revisione delle piante organiche delle farmacie dei Comuni della Regione Siciliana non pià rispondenti alle attuali esigenze dell'Assistenza. Questo progetto di riorganizzazione ci condurrà alla istituzione di circa 50 sedi farmaceutiche così distinte per provincia: Agrigento 5, Caltanissetta 4, Catania 20, Messina 1, Palermo 8, Ragusa 5, Siracusa 6, Trapani 1. Si sono già svolte presso l'Assessorato Sanità le conferenze dei servizi con i Comuni interessati. E proseguiamo con i Donatori di sangue. E stato già redatto un Piano Sangue regionale per individuare tutti gli interventi necessari da attuare nei prossimi tre anni ed anche varata una campagna volta ad affermare una cultura della donazione di sangue che risulta in atto deficitaria. Con D.A. 20574 del novembre 1996 è stato istituito un Centro fisso di raccolta a Caltanissetta e con circolare 901 dello stesso periodo sono state dettate le linee guida tra le Associazioni e le Aziende Ospedaliere per I 'ottimizzazione del loro rapporto. Vorrei anche accennare, a proposito del Pianeta Sanità, al protocollo di intesa tra la Regione Siciliana e le tre Università di Palermo-Messina-Catania. Un protocollo che ha voluto porre in essere il miglioramento, in termini di efficienza e funzionalità dell'Università all'interno del Sistema Sanitario Regionale. Si tratta di uno strumento storico che va a regolamentare l'apporto delle Università alle attività assistenziali per i ricoveri ospedalieri e per le prestazioni specialistiche, nonché la formazione specialistica dei medici e degli operatori di area non medica. Il tutto per una razionale e capillare organizzazione della rete ospedaliera. E al riguardo con D.PR. del 28-12-1996 sono già stati finanziati 5 mila miliardi e con D.A. dell’'8-1-1997 stabiliti i criteri e le modalità con cui visualizzare le specializzazioni universitarie che implicano anche le reali esigenze di mercato, così da evitare che dopo tanti anni di studio, molti bravi medici si trovino ad essere disoccupati. L'ultima delle sue domande riguardava il completamento delle strutture sanitarie incompiute che io ho ereditato e che costituiscono una grave lacuna nella Sanità Siciliana. Abbiamo lavorato molto in Assessorato e l'impegno è sfociato positivamente con una serie di completamenti di queste strutture già soccorse con finanziamenti idonei. Ne hanno beneficiato le provincie di Caltanissetta, Agrigento, Enna, Palermo, Siracusa e Messina.

Assessore Pagano, questa lunghissima intervista mi costerà il posto perché il direttore raccomanda sintesi e brevità. Ma credo che il tema fosse troppo importante per non affrontarlo in tutta la sua globalità. E dunque non posso concludere senza chiederle: che cosa sta succedendo con il trasferimento del Reparto Psichiatrico dal S. Elia al Raimondi di San Cataldo?

Questa vicenda è stata strumentalizzata a torto. Al di là di ogni sterile polemica preferisco attenermi ai fatti. Non mi sono mai sottratto ad incontri o a chiarimenti, tant'è che nella sede regionale ho trattato l'argomento in Commissione ed ho promosso un incontro specifico il 9 aprile scorso con le cosiddette controparti alle quali ho serenamente riferito che il mio compito era quello di rispettare e fare rispettare una norma legislativa già vigente. In Assemblea regionale del 17 aprile venne presentata dal PDS una mozione d'ordine con la quale sì chiedeva la sospensione del provvedimento concernente il trasferimento della Psichiatria dal S. Elia di Caltanissetta all'Ospedale sancataldese. L'Assemblea ha respinto all'unanimità la mozione. Ci si è resi conto, in definitiva che non era mai esistita una trincea speculativa e che l'apertura al S. Elia del Reparto di Neurochirurgia consentirà al nosocomio nisseno il ruolo di presidio ospedaliero di "terzo livello" ed è un traguardo importantissimo che sarà raggiungibile, una volta varata la pianta organica, prima del1 'avvento della stagione estiva. C'è anche una considerazione da fare: a San Cataldo, dove opererà il Reparto Psichiatrico, non per declassamento ma per decentramento, esistono ampi spazi di verde accessibili ai pazienti nel rispetto della moderna psichiatria che impone ideali condizioni socio-riabilitative per i ricoverati.

In conclusione, l'ultima rituale domanda: è utile un Club service?

Più che utile, lo ritengo indispensabile. Ho letto le vostre riviste che riflettono gli obiettivi del vostro impegno ed ho apprezzato molto le sollecitazioni sociali che Club e riviste hanno promosso ed incentivato. La gente attende risposte e soluzioni. Io faccio parte di questa Umanità che crede ancora in stimolanti ed attive presenze. La vostra è indubbiamente una presenza preziosa nell'ottica della promozione sociale, culturale e della qualità della vita.