Al via il «Salone dello studente» Guida per la scelta della Facoltà

(Tratto da "La Sicilia") - Centinaia di studenti per un giorno hanno disertato le lezioni. Tra di loro, probabilmente, c'erano gli avvocati, i giornalisti e gli psicologi di domani. Ma ieri le loro facce erario confuse, alcune comprensibilmente preoccupate come se dovessero sostenere un'interrogazione di matematica. Mentre giravano tra gli stand del "Salone dello studente", l'iniziativa pensata ogni anno per aiutare i ragazzi a scegliere l'indirizzo universitario più adatto alle proprie esigenze, tra un depliant e un altro chiedevano informazioni sulle materie, sugli sbocchi professionali e ascoltavano gli immancabili consigli dei compagni già iscritti. Alcuni hanno perfino fatto la fatidica scelta: quale corso di laurea frequentare una volta terminata la scuola dell'obbligo.

E così, quella che si è svolta ieri alla fiera del Mediterraneo è stata una giornata interamente dedicata all'istruzione. I ragazzi cercavano di chiarirsi le idee sul proprio futuro e i loro insegnanti, invece, seguivano un corso di formazione, organizzato dall'Arces, dal titolo «Le competenze del docente nel sistema dei licei e dell'istruzione professionale».

Un'occasione per esaminare le novità introdotte dalla nuova normativa scolastica, ma anche un modo per stimolare il dialogo e riflettere sulla salute della scuoia siciliana.

E con queste premesse, non poteva mancare la presenza dell'assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Alessandro Pagano, che, da ex insegnante, ha voluto affrontare il ruolo del docente nei percorso formativo dello studente. «L'insegnante - ha detto Pagano - è un modello di vita. Più di quello che dice conta quello che è».

Per Pagano, infatti, «il compito della scuola è trasferire dignità agli studenti e renderli responsabili», in un processo di umanizzazione che li renda «non dei super tecnici, ma degli uomini che siano anche bravi professionisti. Solo così - ha concluso l'assessore - il sapere potrà diventare gusto, e riusciremo a formare davvero delle coscienze critiche».

GIANLUCA CALTANISSETTA