Il Satiro è a casa. Canta Baglioni

(Tratto da "Giornale di Sicilia") - "Notte Bianca"con tanti artisti per salutare il ritorno della celebre statua dal Giappone

MAZARA DEL VALLO. Ed eccolo lì, di nuovo a casa, a Mazara del Vallo, a Sant' Egidio. Stesso allestimento, stessi reperti, stessa luce, stessa posizione. In verità non si tratta di una gran dimora per lui che è passato da Montecitorio, al museo di Tokyo, ossequiato dalla imperturbabile famiglia imperiale giapponese, all'Expo di Aichi. Ma per il momento questa è. Lui è bello lo stesso. Con quegli occhi piantati in quella testa selvaggia e stravolta. Con quel corpo mutilato che non ha perso nulla della sua sensualità. Con la sua magnifica testa, attraversata da un ventoso turbinio impalpabile ma vigoroso al tempo stesso che ne modella sia le sembianze anatomiche - gli zigomi, gli occhi, il naso e la bocca - e, soprattutto, la sconvolgente chioma, un fluire di capelli dove l'autore ha raggiunto il momento artistico più alto. Con quel fondoschiena notevole, giusto per usare un eufemismo.

Uno così non può non essere opera di un grande maestro, per questo è giusto che si cerchino i compagni di viaggio: è molto probabile, infatti, che si trovasse inserito in un complesso scultoreo costituito da altri Satiri e da Menadi, accomunati in una vorticosa ed estatica danza orgiastica tipica del ciclo dionisiaco. Saranno pure questi satiri lascivi e burloni, amanti del vino e dalla danza, ma si lasciano «maneggiare» docilmente. E così ieri sera, alla lunga «Notte bianca del Satiro», organizzata per festeggiarne il rientro a Mazara del Vallo da Tokyo - il Satiro laggiù è una superstar e i riflettori dei mass-media nipponici sono stati a lungo puntati su di lui - un cortometraggio ha raccontato l'avventura di quel viaggio, a partire dal momento dell'imbracatura per il volo, in un corpetto in fibre di carbonio.

Il Satiro non si è mai sottratto alle attenzioni: s'è fatto tirare fuori dagli abissi e rimettere a mollo, pulire, raschiare, racchiudere in una struttura girevole che ne ha permesso le cure più attente. Ha sopportato viaggi e s'è lasciato infilzare da un sostegno antisismico.

L'affollatissimo lungomare Mazzini ha ospitato il palco da dove sono passati i protagonisti della serata, condotta da Salvo La Rosa, emulo di Baudo: il comico Litterio, i gruppi musicali «Folkage» e «Beati Paoli» e la cantautrice Aida Satta Flores. Quindi il balletto «Mediterraneo», realizzato all'interno del progetto «Satiro Danzante», diretto da Mvula Sungani che questa estate ha riscosso grande successo nelle piazze di tutta la Sicilia e la compagnia di danza «Dance Works» con le coreografie di Carla Favata.

Non è mancato nemmeno un talk show, sport nazionale, con don Mazzi, Vittorio Sgarbi - che per una sera ha mollato il Caravaggio a Milano - e l'assessore regionale ai Beni culturali, Alessandro Pagano. E gran finale con Claudio Baglioni. Ecco il Baglioni - pensiero sul Satiro: «Un Satiro danzante ha la musica nel sangue, ecco la nostra parentela... Scherzi a parte, mi fa piacere sapere che il Satiro abbia cosi bene rappresentato la Sicilia e l'Italia nel mondo. È questa la strada che il nostro Paese deve percorrere: valorizzare i propri beni culturali. Per fare questo è necessario che i ministeri e gli assessorati per i Beni culturali abbiano delle risorse, perché gli investimenti in questo campo si traducono sempre in un ritorno economico». Dopo lo spettacolo tutti al Museo del Satiro che è rimasto aperto, eccezionalmente e gratuitamente, fino alle 6 del mattino.

L'assessore Pagano è contento di «disseminare» opere siciliane peri il mondo: Caravaggio a Milano, il Satiro in Giappone, a dicembre Antonello da Messina a New York: «La trasferta del Satiro in Giappone è il più grande successo mai ottenuto a livello promozionale. Solo noi, grazie alla nostra stratificazione culturale possiamo permettercelo». Adesso bisogna pensare a una nuova casa, o almeno a un nuovo

allestimento (nell'abside di Sant' Egidio?). «Intanto - spiega Pippo Gini, soprintendente di Trapani sta rientrando via nave il sostegno antisismico e la "perla" che ad Aichi ha racchiuso il Satiro: potrebbe essere usata anche a Mazara».

Per finire, una notizia: «Alain Elkan - racconta Pagano - vorrebbe, per le Olimpiadi di Torino, allestire un ponte sullo Stretto immaginario con da una parte i Bronzi di Riace e dall'altra il Satiro. Veri». Insomma, si potrebbero riunire, novelli Scilla e Cariddi i tre più bei fondoschiena maschili al mondo. Bel colpo.

antonella filippi