Sicilia. Via al censimento della cultura

(Tratto da "Giornale di Sicilia") - Il registro delle Eredità Immateriali ci consente di dare i giusti contorni al patrimonio della cultura siciliana. Si tratta, infatti, di garantire piena dignità ad ogni manifestazione ed espressione dell'isola, innalzando a fenomeno culturale la tradizione orale, i luoghi e soprattutto i detentori dei saperi che rappresentano la linea di continuità della grande tradizione orale siciliana. Per la prima volta, provincia per provincia, si effettua un censimento del patrimonio culturale della Sicilia, si passa a setaccio la sua storia, le contaminazioni che per millenni hanno determinato la nostra identità. Per la prima volta il nostro sapere diventa patrimonio comune, superando gli steccati delle piccole comunità, tanti frammenti che sommati compongono l'unicum che caratterizzerà d'ora in poi l'immagine della Sicilia.

Il Registro delle Eredità Immateriali è lo strumento che inoltre ci permette di garantire una visione capace di andare oltre il già ingente patrimonio culturale che contraddistingue l'isola, di aggiungere ai beni monumentali che tutto il mondo ci invidia anche l'altra parte della cultura, quella parte che è frutto dell'ingegno del nostro popolo e che certamente deve essere considerato fatto culturale. Pensiamo ai saperi produttivi - e quindi alla tradizione enogastronomia - alle celebrazioni laiche e religiose, al patrimonio umano vivente la cui presenza nel quarto libro del Registro rappresenta la più concreta testimonianza di ciò che crediamo sia anche cultura: gli uomini della nostra terra che diventano beni da tutelare e da promuovere perché parte integrante della nostra storia e della nostra identità. All'interno di questo ragionamento, che è soprattutto una sfida culturale, è nato il Registro delle Eredità Immateriali, il cui obiettivo è quello di identificare, classificare, salvaguardare e promuovere le Eredità Immateriali della Sicilia, ossia la sua eredità culturale che si trasmette oralmente di generazione in generazione e che in quanto tale è a forte rischio dì estinzione. Per la prima volta, provincia per provincia, verrà effettuato il censimento del patrimonio culturale della Sicilia, passando a setaccio la sua storia e le contaminazioni che per millenni hanno determinato la nostra identità. La Sicilia ha un'enorme quantità di Beni catalogati all’Unesco, una scelta da parte dell'organismo internazionale che ha inteso premiare non solo la bellezza incomparabile dei luoghi ma anche il tentativo di fare conoscere al mondo le testimonianze ancora vive del grandioso passato millenario della nostra terra. La tradizione di una regione è strettamente legata alla tutela della propria cultura e della propria identità. Soltanto la consapevolezza delle radici ci consente di leggere bene il presente e di progettare un futuro che sia a misura d'uomo, fondato cioè su valori e ideali che fanno dell'appartenenza alla comunità il principio primo del progresso sociale. E il REI rappresenta l'opportunità di valorizzare e promuovere ciò che siamo grazie anche al ruolo incontestabile, che ci viene riconosciuto in tutto il mondo, di cuore pulsante di una civiltà che attraverso la cultura si rinnova.

Per affermare la nostra voglia di moderno che tuttavia non configge mai con la tradizione, con il nostro essere siciliani, abbiamo puntato la nostra campagna di comunicazione proprio sul concetto di "identità ritrovata". Vogliamo mostrare l'immagine di una Sicilia che è cresciuta e che si propone come modello da seguire fornendo così uno stimolo per potenziare e ampliare il percorso dì valorizzazione e di internazionalizzazione della nostra cultura, storia e tradizione, soprattutto nello scenario Mediterraneo del 2010. Il grande successo del viaggio in Giappone del "Satiro Danzante" rappresenta proprio uno di questi momenti oltre che il riconoscimento della grande professionalità e della passione di chi giorno per giorno si impegna per assicurare, attraverso il fenomeno culturale, un futuro migliore alla nostra isola. La nostra è una terra che affonda le sue radici nella cultura di popoli diversi che hanno lasciato testimonianze di civiltà sulle quali abbiamo saputo costruire la nostra identità. In Sicilia c'è, visibile e ben tutelato, un patrimonio unico nel mondo per interesse storico e oggettiva bellezza architettonica, non solo mare e sole, ma ineguagliabili tracce di una storia che in sintesi è la storia dell'uomo, della sua evoluzione, della sua capacità di creare arte universale. Non è un caso che il nostro Satiro di Mazara del Vallo sia il simbolo dell'Italia all' Esposizione Universale in Giappone. Nel Paese, per eccellenza, dell'alta tecnologia l'Italia ha deciso di presentarsi con il suo vero volto, quello della tradizione e dell'arte. Ma dopo il "Satiro Danzante" in Giappone, è in fase di definizione l'esposizione di alcuni capolavori di Antonello da Messina al Metropolitan Museum di New York e un' esposizione permanente delle nostre bellezze in Cina, Giappone. Stati Uniti, adesso la Cina: è una triangolazione che ci consentirà dì valorizzare i principi della cultura siciliana che come spesso ormai diciamo, sia a livello nazionale che internazionale, rappresentano !a nostra Identità e il nostro Futuro. Una scelta che va nella direzione della fruizione del patrimonio artistico e monumentale della Sicilia nel mondo individuando così un motore di crescita della nostra economia e una moderna chiave di sviluppo anche del segmento turistico.

Alessandro Pagano

Assessore Regionale al Beni Culturali Ambientali e Della Pubblica Istruzione