IL Progetto REI per una catalogazione dei beni immateriali di tutti

(Tratto da: il Domenicale) – II percorso identificato dall'assessorato ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione con la parola d'ordine Identità è Futuro, ha raggiunto un'altra importante tappa: l'istituzione del REI, il Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia. L'obiettivo del REI è quello d'identificare, classificare, salvaguardare e promuovere le eredità immateriali della Sicilia, ossia il retaggio culturale dell'isola che si trasmette oralmente di generazione in generazione e che, in quanto tale, è particolarmente soggetto a forti rischi di estinzione.

L'istituzione del REI applica in Sicilia gli orientamenti più innovativi delle politiche culturali internazionali. Si tratta infatti della prima implementazione in Europa della Convenzione UNESCO del 17 ottobre 2003, il cui messaggio epistemologia è che l'eredità culturale dell'umanità è costituita dall'insieme dei beni sia materiali che immateriali, e questo ponendo finalmente sullo stesso piano di dignità culturale, scientifica, politica ed economica le due dimensioni: un tempio greco e una tonnara plurisecolare, un canto popolare e un luogo sede di mito o di evento fattualmente storico, un sapere produttivo millenario (tecniche produttive, prodotti tipici, processo produttivo, persino sintetizzati da una ricetta). Il REI si compone di quattro Libri, in cui verrà classificato l'intero patrimonio culturale immateriale della Sicilia.

Eccoli:

IL LIBRO DEI SAPERI annovererà le tecniche di produzione, le materie prime impiegate e i processi produttivi che identificano un particolare prodotto legato alla storia e alle tradizioni antiche di un gruppo sociale o una località (per esempio: i prodotti dell'artigianato artistico, le ricette tradizionali, le produzioni enogastronomie). L'attenzione è quindi specificamente rivolta ai saperi immateriali che si sostanziano nei prodotti. Nel presente dispositivo, l'area del Libro dei Saperi acquista una rilevanza centrale e strategica in quanto l'ambizione sottesa all’intera operazione è quella di una possibile riclassificazione globale dei saperi: produttivi tradizionali che saranno legittimati da fondamenti scientifici e trasformati da prodotti di consumo in prodotti della cultura, salvandoli quindi dal rischio di estinzione e collegandoli alle contemporanee politiche di sviluppo locale-globale, comprese quelle promosse su propulsione comunitaria.

IL LIBRO DELLE CELEBRAZIONI classificherà i riti, le feste e le manifestazioni popolari religiose cristiane e pagane, legate ai cicli lavorativi, all'intrattenimento e ad altri momenti significativi della vita sociale di una comunità, che affondano le proprie origini nel passato più antico e che ancora oggi sono sentite come essenziali momenti di espressione della collettività. In questo ambito, si avverte peraltro l'opportunità di una rivisitazione globale delle celebrazioni di tradizione più marcatamente civile e in particolare attinenti al Medioevo. Nella proposta di una preliminare mappa esemplificativa, la presenza di beni tipologici quali la Contea dei Ventimiglia (Libro dei Luoghi), il Palio dei Normanni di Piazza Armerina (Libro delle Celebrazioni) e il Palio della Contea di Modica (Libro delle Celebrazioni) indicano l'idea di un necessario riequilibrio di attenzione alla complessa stratigrafia storica della Sicilia.

IL LIBRO DELLE ESPRESSIONI raccoglierà le espressioni artistiche letterarie, musicali e teatrali, le minoranze linguistiche e altre forme di comunicazione che rappresentano il modo di sentire e di essere di un determinato gruppo sociale e comunitario. In questo ambito, specifica attenzione viene posta sulle parlate alloglotte (siculo-albanesi e gallo-italiche). La tradizione musicale-canora della liturgia greco-albanese, soprattutto quella dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, anche nelle pertinenti riclassificazioni in corso, risulta infatti uno straordinario esempio di rapporto creativo fra tradizione e innovazione.

Di notevole importanza sono anche i tradizionali canti del lavoro, contadini, tonnarioti e carrettieri. L'evocazione alta della contemporaneità è tratteggiata attraverso alcuni autori della scrittura universale (Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Salvatore Quasimodo, Elio Vittorini, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Lucio Piccolo e altri) nei quali davvero straordinario è il nesso fra universalità e territorialità-identità, e scrittura e luoghi, e per i quali sono non a caso stati promossi percorsi di valorizzazione e viva fruizione cognitiva, anche nella forma peculiare dei Parchi letterari.

II LIBRO DEI TESORI UMANI VIVENTI è l'area più innovativa e vitale del dispositivo ordinamentale del REI. Sono finalmente gli uomini, in carne e ossa, a essere riconosciuti beni culturali immateriali in quanto portatori dei saperi tradizionali vitali, dal rais al ceramista, dal liutaio alla ricamatrice, dallo scalpellino al cantore, dall'enologo al caseario, e così via. Il criterio selettivo è quello della unicità, vale a dire dell'essere detentori unici dei saperi tradizionali pertinenti.

Non un "Museo vivente" dei saperi tradizionali e millenari, insomma, ma un "Laboratorio vivente" dei saperi, costituito da una schiera di maestri, assieme conservatori e innovatori.

Apre il libro il nome di Giuseppe Alessi, il primo presidente della Regione Siciliana, il quale, centenario, ha ricevuto nella propria abitazione palermitana, e dalle mani dell'assessore regionale ai Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione, Alessandro Pagano, la pergamena vergata che ufficializza la sua presenza nel REI.«Alessi nella classificazione del REI è il primo fra le Testimonianze Umane Viventi - ha affermato nell'occasione l'assessore Alessandro Pagano - anche se in realtà dovrebbe occupare un posto a sé stante proprio perché rappresenta la nascita giuridica della nostra Regione. Non è un caso che nel tomo, così come nella pergamena, sia evidenziato il carattere universale dell'opera di Alessi, vero e proprio demiurgo dell'autonomia siciliana, il più riconosciuto interprete della democrazia politica, sociale e culturale della Sicilia. Il senso dell'iscrizione nel REI è quello di far diventare Giuseppe Alessi un Uomo Territorio per la sua azione etica e per il senso umanistico dello Stato e delle Istituzioni, fuori da tentazioni disgreganti, capace di profetizzare un'autonomia regionale antica nel tempo ma nuova nel metodo tanto da essere oggi invocata dalla devolution».

Il Registro delle Eredità Immateriali, consente infatti di dare i giusti contorni al patrimonio della cultura siciliana. Si tratta, cioè, di garantire piena dignità a ogni manifestazione ed espressione dell'isola, innalzando a fenomeno culturale la tradizione orale i luoghi e soprattutto i detentori dei saperi che rappresentano la linea di continuità della grande tradizione orale siciliana.

Così, per la prima volta, provincia per provincia, si effettua un censimento del patrimonio culturale siciliano, si passa a setaccio la sua storia, le contaminazioni che per millenni hanno determinato la nostra identità. «Per la prima volta -spiega Pagano - il nostro sapere diventa patrimonio comune, superando gli steccati delle piccole comunità, tanti frammenti che sommati compongono l'unicum che caratterizzerà d'ora in poi l'immagine della Sicilia».

Il Registro è insomma lo strumento che permette di aggiungere ai beni monumentali che tutto il mondo invidia alla Sicilia anche l'altra parte della cultura quella che è frutto dell'ingegno del popolo isolano, il quale dev'essere certamente considerato fatto culturale.

Si pensi per esempio ai saperi produttivi, alle celebrazioni laiche e religiose, al patrimonio umano vivente la cui presenza nel quinto libro del Registro rappresenta la più concreta testimonianza di ciò che è la cultura: gli uomini della terra diventano beni da tutelare e da promuovere perché parte integrante della storia della nostra identità della Sicilia.