gela e la gioventù violenta

(Tratto da "La Sicilia") - II preside picchiato «Facciamo di più per i nostri giovani»

Gela. - Bollettino dall'Inferno-Gela: edifici scolastici devastati dai vandali, un chiosco dei panini a servizio del Liceo scientifico dato da alle fiamme la scorsa settimana e, a distanza di pochi giorni, l'auto del dirigente dell'Iris Agle Savatta incendiata. La stessa dirigente strattonata e fatta cadere a terra da studenti cui stava impartendo indicazioni sul posteggio dei motorini nel cortile della scuola. Poche ore dopo il preside del Liceo scientifico ed assessore all'Istruzione Luciano Vullo barbaramente picchiato da un giovane estraneo alla scuola nell'agghiacciante indifferenza di studenti che assistevano alla scena.

Episodi dalla matrice diversa ma di estrema gravità, cartina al tornasole della difficile battaglia che si combatte a Gela per uscire dal vortice dell'illegalità. Una città segnata dal male di una parte della sua gioventù violenta, smarrita, capace di esprimersi solo con atti di bullismo, anticamera della criminalità. O con l'indifferenza ed il silenzio di chi non ha voluto raccogliere il grido d'aiuto di un preside pestato da un delinquente.

«Dobbiamo fare di più per i giovani, per dialogare con loro» ha detto ieri l'assessore Vullo che stamattina torna a scuola a parlare ai suoi alunni di legalità con il sindaco Crocetta, l'associazione antiracket di Gela, il sostituto procuratore Sardo Sutera ed il dirigente del commissariato La Rosa. Per parlare alla gioventù sana che vuole vivere in una città onesta e pulita, libera dalla mafia. La città, le istituzioni reagiscono dopo la pagina vergognosa delle aggressioni a chi opera nella scuola.

«Disprezzo! E' l'unica parola che sento di usare per quanto è accaduto ieri ai due dirigenti scolastici Vullo e Savatta - ha dichiarato il dirigente del CSA di Caltanissetta Antonio Gruttadauria - loro, i docenti di Gela, non devono sentirsi però sconfitti. Invito gli educatori a cercare sempre di più il dialogo con i giovani. Spetta agli adulti dare l'esempio. Va stigmatizzata l'indifferenza dei ragazzi che non hanno aiutato il preside Vullo. A loro dico che è fondamentale preoccuparsi del prossimo».

Ieri i carabinieri si sono recati al Liceo scientifico a dialogare con i giovani a fare opera di sensibilizza-zione perché chi ha assistito all'aggressione collabori anche in forma anonima. Carabinieri e polizia sono impegnati ad identificare il giovane aggressore del preside Vullo ed il suo complice. Si seguono entrambe le piste: una vendetta per questioni legate sia ad attività nel mondo della scuola, sia a quelle politico- amministrative.

Una vista alle due scuole dirette da Vullo e dalla Savatta è stata annunciata dall'assessore regionale all'Istruzione Pagano che «auspica l'impegno congiunto delle istituzioni, delle scuole, delle famiglie nel processo di educazione dei ragazzi per insegnare loro ad apprezzare e vivere secondo i valori della legalità, della solidarietà, del rispetto di se stessi».

MARIA CONCETTA COLDINI