Rientrerà in Italia il corredo di argenti di Morgantina

(Tratto da "Giornale di Sicilia") - Accordo con il MET di New York. Torneranno anche il celebre Vaso di Eufronio e altri reperti

ROMA. È fatta. L'accordo tra l'Italia e il Metropolitan Museum (Mei) di New York, secondo quanto si è appreso da fonti riservate, è stato accettato dalle parti con piena soddisfazione. Sull'atto manca a questo punto soltanto la firma del ministro Rocco Buttiglione e del direttore del Mei Philip de Montebello, prevista per oggi pomeriggio. E a questo punto non dovrebbero esserci sorprese. Top secret sui contenuti, imposto da entrambe le parti. Ma si sa che nel testo dell'accordo limato ieri pomeriggio a Roma alla presenza anche del direttore del museo newyorkese si stabilisce il rientro in Italia del celebre vaso di Eufronio e del corredo di argenti di Morgantina, oltre ad altri quattro reperti attualmente esposti al Metropolitan.

In cambio l'Italia si impegna a prestare altri reperti di eguale valore (esiste una lista, ma sembra non sia slato ancora deciso quali reperti di questa lista partiranno per gli Stati Uniti) per un periodo di quattro anni rinnovabile. Alla riunione di ieri, durata oltre tre ore, erano presenti i tecnici del ministero di via del Collegio Romano e il direttore del Met Philip de Montebello, accompagnato dai suoi tecnici e dai due legali del museo newyorkese, Sharon Cott e Paolo Severino. E proprio all'inizio della riunione, secondo quanto si è appreso, il direttore del Met - che domenica sull'argomento era stato intervistato dal magazine domenicale del New York Times - ha voluto commentare l'eco su un quotidiano italiano di quell'intervista, smussando i Ioni polemici che gli erano stati attribuiti. «Da parte mia - sembra abbia detto de Montebello - non c'è mai stato uno spunto polemico. Semmai il riconoscimento della piena lealtà e dello spirito di collaborazione che hanno sempre condizionalo ogni fase della trattativa».

Dopo la premessa del funzionario americano, la riunione è proseguita con l'esame di aspetti legali e tecnici. Ma senza particolari battaglie. «Non c'è stata accesa discussione su nulla», ha riferito uno dei partecipanti. Quello che è certo è che l'Italia ha presentato una sua prima ipotesi, alla quale è seguita una controproposta del Metropolitan Museum

di New York e quindi l'accordo, di soddisfazione, sembra, per entrambe le parti. Oggi la firma, che ormai è un allo formale, ma anche il chiarimento totale sui contenuti, dai quali potrebbe uscire qualche particolare in più. L'accordo chiuso ieri, comunque, sottolineano le fonti, ha un'importanza che va al di là dei rapporti con il Met, è stato studiato per poter funzionare da precedente e perché no da modello per altre vicende aperte, come quella del Getty Museum di Malibu, per la restituzione in particolare della Venere di Morgantina e della statua di atleta attribuita a Lisippo recuperata in mare, nel lontano 1964, davanti a Fano, nelle Marche, e poi esportala illegalmente in America.

«Abbiamo raggiunto un risultato storico - ha dichiaralo l'assessore regionale ai Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione, Alessandro Pagano - cen-

trando un traguardo sul quale eravamo concentrali già da diversi mesi. Già durante la fase di preparazione della trasferta a New York dei dipinti di Antonello da Messina, si era parlato con il menage-ment del Metropolitan Museum di una soluzione che sostanzialmente ricalca la base di questo accordo. Anche l'idea del prestito di lunga durata delle opere siciliane al Metropolitan Museum è un vantaggio per la Sicilia - ha aggiunto Pagano - perché consente di promuovere su una scala internazionale opere uniche al mondo che rientreranno poi in Sicilia attirando una grande parte del pubblico internazionale da sempre sensibile al richiamo culturale della nostra Isola. Tra l'altro la soluzione di questo caso fa meglio intendere il senso della nostra apertura sui palcoscenici internazionali in tema di promozione culturale. Questo è il nostro presente, pensiamo al Satiro Danzante in Giappone, agli Antonello da Messina a New York, ma è soprattutto -ha concluso l'assessore - la strada che ci garantisce un futuro legato al turismo e quindi alle bellezze naturali ma legato anche e forse ancor di più al grande patrimonio storico e culturale».