S. Elia, anarchia sanitaria

(Tratto da "La Sicilia") - Attacco al manager. Per l’on. Pagano l'ospedale è scaduto in comunità di lungodegenza

Duro attacco dell'assessore regionale Alessandro Pagano al direttore generale dell'Azienda ospedaliera Sant'Elia di Caltanissetta, dott. Alberto Paladino. Per l'esponente del governo regionale (oggi ai Beni culturali, ma in passato anche assessore alla Sanità) «l'ospedale di emergenza di 3° livello si è trasformato in ospedale di comunità con lungodegenza», a seguito di «una vera e propria anarchia sanitaria che danneggia presente e futuro e continua ad arricchire il peggiore passato», un'anarchia definita dall'on. Pagano «inaccettabile se si considera che il "Sant'Elia" è una struttura finanziata soprattutto per l'emergenza sanitaria».

Prendendo spunto da quanto denunciato dal prof. Elio Cardinale (presidente della Commissione regionale sul rischio clinico e preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Palermo), per il quale ci sono tre fattori da correggere nella Sanità siciliana (programmazione, maggiore incisività manageriale, emergenza urgenza), l'on. Pagano sostiene che «queste tre cose ce le troviamo all'ospedale Sant'Elia» e si dichiara convinto che «i problemi del Sant'Elia sono da ricercare nella direzione strategica del nosocomio nisseno, cosa che colpisce e delude ancor più sapendo che il direttore generale è un sanitario».

Pagano, si dichiara «oltremodo preoccupato su quanto si sta cercando di realizzare» e rivela che la recente modifica all'atto aziendale richiesta dall'Assessorato Regionale alla Sanità, stante l'inadeguatezza della precedente proposizione, ha lasciato sbigottiti tutti gli addetti ai lavori».

Per Pagano il Sant'Elia si tra trasformando in «una sorta di cronicario cui la gente viene ricoverata per occupare posti letto per lungo e lungo tempo».

«E' stato avallato - insiste l'on. Pagano - un provvedimento che, in un colpo solo, tradisce la speranza e la fiducia che tutti i cittadini della nostra provincia avevano riposto nel proprio ospedale per l'emergenza e scontenta la maggior parte degli operatori che si sentono traditi. In quel documento c'è tutto e il contrario di tutto, ma certamente non è un atto che risponde alle esigenze sanitarie della gente. Ci aspettavamo l'emodinamica, ossia quella tecnica medica che adeguatamente organizzata in un'appropriata Struttura complessa, con specifici macchinali e con tanto di primario, medici e personale paramedico avrebbe potuto salvare la vita a tantissimi pazienti con infarto. E invece no! La tanto sbandierata Struttura di emodinamica è stata declassata ad un non meglio identificato "laboratorio" impropriamente aggregato ad una alla divisione di cardiologia. Con buona pace della razionalità e della congruenza medica, facendo fare in conseguenza all'ospedale un salto indietro di più di dieci anni, quando la figura del cardiologo e dell'emodinamista era la stessa cosa e non come oggi. La nostra gente non avrà, quindi, quanto gli spetterebbe per diritto ma un surrogato, un qualcosa di superato, una cosa poco qualificata, perpetrando quanto già fatto negativamente con l'oncologia medica la cui storia è ampiamente nota. Il povero infartuato del nostro territorio non avrà, pertanto, l'assistenza di cui godono i cittadini di altre province più fortunate. Per quanto tempo si dovrà continuare a rischiare di morire o di restare gravemente invalidi nella nostra provincia e nei territori limitrofi?». Quindi, l'on. Pagano ricorda che nel 1997, quando era assessore alla Sanità, programmò il trasferimento della Psichiatria («che non è emergenza») in altre strutture sanitarie e feci inserire la Neurochirurgia e la Chirurgia Vascolare. E continua: «Oggi, invece, cosa si realizza a discapito dell'emergenza? Un dipartimento di medicina di cui fa parte il servizio di farmacia, la lungodegenza e la riabilitazione e un'infinità di atipiche strutture sanitarie definite a "valenza dipartimentale" che generano notevoli sprechi di denaro pubblico. Cosa dirà la Corte dei Conti davanti a questa antieconomica organizzazione sanitaria in presenza di sempre più marcate ristrettezze di bilancio? Dove sono finite le Divisioni che avrebbero dovuto dare risposte sanitarie alla popolazione come la Chirurgia toracica, la chirurgia per i grandi ustionati oltre alla già citata emodinamica? Sono scomparse diverse strutture semplici gestite con grande serietà da dirigenti medici dotati di comprovata professionalità mentre altre sono state attivate, ancor prima della prescritta approvazione dell'atto aziendale da parte della Regione Siciliana. Compaiono, invece, fantomatiche strutture di futura attivazione quali l'odontostomatologia maxilofacciale della quale già si sa - non si capisce in base a quale atto - che avverrà in collaborazione con l'Università di Palermo. Compare nel "Dipartimento per l'emergenza" la medicina legale e statistica sanitaria: forse si prevedono molti decessi e problemi di natura giudiziaria e contabile? E' stato creato un dipartimento amministrativo, facendo credere che sia un atto dovuto, ma ciò non trova riscontro né nella logica né nella pratica, visto che è assente nella maggior parte delle aziende sanitarie, a dimostrazione che questa è un'operazione clientelare che genera spreco e disfunzioni».

In conclusione, nel dissociarsi «da tale atto di modifica, augurandomi di cuore che non generi anche nell'immediato, episodi di malasanità o peggio ancora», Pagano auspica che «l'Atto programmatico immediatamente venga rivisitato e corretto».