Lettera aperta dell'On. Prof. Alessandro Pagano ai ragazzi del Liceo Classico "Spedalieri" di Catania

(Tratto da "La Sicilia") - Magnifici Ragazzi

"Ai nostri tempi i ragazzi erano diversi". Quante volte abbiamo sentito frasi del genere. Troppe! E ogni volta esauriamo il problema in maniera rassegnata come se non esistessero risposte e soluzioni, dimenticando in ciò che i nostri figli sono i frutti e noi adulti siamo gli alberi. Le soluzioni in verità ci sono e guarda caso sono gli adolescenti che ce le indicano, anche se paradossalmente sono proprio gli adulti che le rifiutano categoricamente.

Il vostro giornale un anno e mezzo fa lanciò un documento firmato da centinaia di intellettuali dove si confermava l’incapacità da parte di genitori, ed in generale degli educatori, a saper trasmettere riferimenti educativi e valoriali, in altre parole certezze e verità.

Le risposte del preside e dei professori dello "Spedalieri" non ci hanno per niente sorpreso perché dubbio e incertezza su ogni cosa sono diventati elementi di merito e bandiere da sventolare, nonostante le concrete esperienze dimostrino che con questa filosofia di vita si è giunti all’autodistruzione e alla violenza sistematica verso se stessi e verso il prossimo.

Un certo mondo iper-ideologizzato o comunque succube

inconsapevole della cultura relativista, continua ostinatamente ad affermare che "non si hanno verità da trasmettere", continuando così a proporre piatti avvelenati per le generazioni successive.

Le nuove generazioni nel frattempo ci mandano segnali eloquenti. Per esempio, nell’indagine condotta dall’IDIS nelle scuole siciliane nel 2005, la famiglia è giudicata positivamente (82,5%) soprattutto dai ragazzi che dichiarano di accettare le regole e di avere progetti per il futuro.

Invece, il disagio emerge forte soprattutto dove sono presenti tendenze trasgressive e là dove la pedagogia familiare è improntata all’accondiscendenza, anche etica, o alla mancanza di dialogo.

Anche gli esempi che ci vengono dalla cronaca confermano queste tendenze: gli adolescenti che trasmettono tramite MMS le loro scene di sesso sono la prova di una generazione che non ha riferimenti e soprattutto che è invasa dal "nulla".

"Nelle loro coscienze si è perso il carattere del <> e si è assunto paradossalmente il carattere del <>" per usare le parole di Giovanni Paolo II.

Invece l’invocazione di aiuto dei magnifici ragazzi dello "Spedalieri" va colta come segno di speranza; i liceali catanesi ci chiedono certezze sulle grandi domande dell’uomo circa la scienza, la cultura, il lavoro, l’arte, la vita sociale, l’amore, la società e la politica, ma in particolare ci chiedono la verità sulla persona umana, il senso della vita, del nascere e del morire.

Alle obsolete tesi dei maestri del pensiero post sessantottino ci sentiamo di rispondere con le parole di Giovanni Paolo II: che si lavori per "riconoscere la legge morale obiettiva, in quanto legge naturale iscritta nel cuore di ogni uomo".

On. Alessandro Pagano
già Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione