Lettera Aperta

CALTANISSETTA – "Le riflessioni del Comitato Liberi Imprenditori, di cui Salvatore Locascio è il portavoce, mi inducono ad offrire un pacato contributo al dibattito senza però offrire il fianco ad alcuna polemica. Ritengo utile il mio intervento non fosse altro perché all’elezione del Presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, che secondo Lo Cascio è stato "un accordo di sottogoverno", ha contribuito, anche se in parte e soprattutto con interventi culturali, anche il sottoscritto.

Quell’adesione a Venturi venne perché intravedevo nel nuovo corso di Confindustria in Sicilia un nuovo modo di pensare. I fatti e i riconoscimenti dello stesso Presidente della Repubblica, Napolitano, nel messaggio di fine anno, in cui ha elogiato "il senso civico" e "il coraggioso esporsi degli imprenditori siciliani contro pizzo e mafia" sono stati una conferma. Non credo che l’elezione di Venturi, quindi, possa essere classificata come un atto di bassa politica perché non era tale il livello dei personaggi che hanno preso parte al dibattito. Sulla scelta di campo a favore di Confindustria, chiunque può avere la sua idea. Ma un fatto è certo: in Sicilia abbiamo visto un nuovo modo di pensare e di agire. Lo Cascio, e lo dico con tanta serenità e buoni propositi, non deve far riferimento solo alla nostra città quando parla di pizzo perché quello che si sta cercando di realizzare è un cambiamento culturale e di mentalità su vasta scala. In un momento così delicato, l’unità di intenti e di comportamenti è fondamentale. Rompere il fronte di compattezza, fra le imprese, non fa altro che creare confusione nel cittadino che non capisce tutto ciò. La gente infatti, vuole solo che si lavori per inculcare un profondo rigore morale ed una salda coscienza civica. In altre parole il compito di coloro che sono animati di buona volontà è quello di ribadire sempre e comunque un forte messaggio di cultura della legalità perché non può essere il disegno criminoso di pochi a frenare la crescita economica e sociale della nostra regione. E’ ovvio che, pur se molto è stato realizzato, ancora di più deve essere fatto. A partire dalle generazioni più giovani che spesso ci rimproverano di non essere solerti e decisi nel trasferire valori e passioni che hanno segnato le azioni di quanti hanno fatto la resistenza alla mafia. L’obiettivo di tutti quindi deve essere quello di costruire una società, in cui le regole del vivere civile vengano rispettate, difese e condivise apertamente e serenamente senza trovarsi a dovere vivere o morire da eroi".

Alessandro Pagano