Esame del DL 185/08: Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.

Alessandro Saro Alfonso PAGANO (PdL) premette che il suo intervento intende tracciare un quadro di riepilogo delle principali questioni poste in evidenza dai deputati del suo gruppo; questioni sulle quali il gruppo del Popolo della libertà si attende dal Governo risposte concrete.

Per quanto riguarda il cosiddetto bonus per le famiglie a basso reddito, dopo aver ricordato il progressivo invecchiamento della popolazione e sottolineato l'esigenza di guardare alle generazioni future, nell'interesse di tutti, invita il Governo a definire meglio la platea dei beneficiari della misura di cui all'articolo 1, concentrando l'intervento sulle famiglie con più figli ed escludendo, di conseguenza, quelle mononucleari; e questo tanto più nel caso in cui corrisponda a verità la voce secondo cui il Governo intenderebbe ridurre lo stanziamento previsto dal provvedimento per la copertura dell'articolo in questione.
In relazione al blocco e alla riduzione delle tariffe di cui all'articolo 3 ed alla riduzione dell'acconto IRAP di cui all'articolo 10, sottolinea il forte disagio delle regioni del centro-sud, invitando il Governo a procedere sul punto con particolare prudenza.
Per quanto riguarda, poi, il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), premesso che non intende ripercorrere tutti i termini della complessa e già lungamente dibattuta questione, si limita ad osservare che è vero, sì, che alcune regioni dimostrano incapacità di spesa o tendenza alla spesa improduttiva, ma che è anche vero che è compito del Governo orientare la spesa delle regioni e suggerire comportamenti virtuosi: in altre parole, il Governo dovrebbe prevedere l'erogazione di finanziamenti al raggiungimento di precisi risultati concreti.
Passando poi all'analisi di questioni più specifiche, segnala il suo articolo aggiuntivo 2.037, inteso a evitare forme di penalizzazione o di aggravio di interessi o commissioni ai pensionati che richiedono mutui per l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa di parenti in linea diretta fino al quarto grado o che ricorrono al credito al consumo con garanzia nelle forme di cessione del quinto, prevedendo che l'autorizzazione da parte di INPS ed INPDAP venga rilasciata esclusivamente a intermediari creditizi o società finanziarie pubbliche o private che abbiano sottoscritto convenzioni specifiche con i suddetti enti. Ricorda, a questo proposito, che il credito al consumo ha subito negli ultimi anni una brusca crescita e che sta per esplodere il problema dell'insolvenza dei debitori, raccomandando pertanto al Governo di affrontare tale problema con tempestività e senza indugi.
Segnala altresì il suo emendamento 13.4, inteso a scongiurare le OPA ostili.
Sottoscrive quindi l'articolo aggiuntivo Leo 6.05, che esenta dall'IRAP i piccoli professionisti, e l'emendamento Polledri 8.21, che prevede alcuni opportuni correttivi alla disciplina degli studi di settore. Sottoscrive inoltre l'emendamento Gioacchino Alfano 3.104 e gli articoli aggiuntivi Fugatti 14.03, 14.014 e 14.015, che tendono a sopprimere la commissione di massimo scoperto.
Segnala, ancora, il proprio emendamento 17.2, in materia di incentivi per il rientro in Italia di docenti e ricercatori scientifici residenti all'estero.
Ritira, invece, l'emendamento 19.89, a meno che il Governo non sia disposto a garantire, per le finalità in esso previste, risorse maggiori di quelle proposte. Ritiene infatti preferibile non intervenire affatto, in materia di assunzione dei lavoratori precari, piuttosto che farlo con misure di mera apparenza e destinate a non avere alcun effetto concreto.
Dichiara poi di non comprendere le ragioni per le quali è stato dichiarato inammissibile il suo articolo aggiuntivo 2.030, finalizzato a istituire, nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze, presso l'Ufficio centrale antifrode dei mezzi di pagamento (UCAMP), un sistema di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo e dei pagamenti dilazionati o differiti, basato su un archivio centrale informatizzato. Fa presente che, a fronte di un investimento di modesta entità, si potrebbe efficacemente contrastare un sistema di truffe basate sul furto di identità nei pagamenti con carta di credito che fruttano ogni anno circa 200 milioni di euro.
Sottoscrive, infine, l'emendamento Germanà 6.19, del quale condivide le finalità.