Programma regionale di internazionalizzazione (PRINT) e il Politecnico del Mediterraneo

Ci siamo dotati del "programma Regionale di internazionalizzazione". Oggi disponiamo di una strategia di sistema complessiva e un approccio programmatico a carattere trasversale. Un vero e proprio quadro di coordinamento per lo sviluppo di azioni volte ad aprire il tessuto istituzionale, economico e produttivo siciliano nei confronti dell’Estero.
Inoltre abbiamo rilanciato il progetto del Politecnico del Mediterraneo, come polo d’eccellenza finalizzato all’incontro e all’elaborazione della cultura tecnica e scientifica mediterranea.

Un’importante azione per aprire il tessuto istituzionale, economico e produttivo siciliano nei confronti dell’estero attraverso una strategia di sistema complessiva e un approccio programmatico a carattere trasversale.

Per raggiungere tali finalità, l’Amministrazione Regionale nel suo complesso ha inteso dotarsi di un Programma Regionale di internazionalizzazione (PRINT) , capace di:

L’infrastruttura dovrà essere attrezzata per soddisfare, ai più elevati standard della didattica e della ricerca, l’utenza nazionale ed internazionale sulle materie di interesse comune per i sistemi sociali ed economici direttamente od indirettamente afferenti alla macro-regione euro-mediterranea.

Salvo diverse indicazioni che emergeranno dallo studio, si ritiene di adottare come obiettivo referenziale il numero di 5.000 studenti complessivamente serviti a regime, di cui almeno il 50% di provenienza internazionale.

Nello studio di fattibilità saranno verificati nel dettaglio i legami con lo sviluppo economico e produttivo del territorio. Si considera l’effetto di traino sull’economia siciliana e, più in generale, del Mezzogiorno del Politecnico come struttura di elaborazione scientifica e tecnica ancorata all’innovazione ed allo sviluppo del territorio, in stretta connessione e funzionale alle imprese, destinatarie del nuovo know - how elaborato dal Politecnico. Il Comitato Promotore, istituito con decreto il 16 novembre 2005, vede la partecipazione come soggetti principali, le quattro Università Siciliane – (Palermo, Catania, Messina, Enna), oltre la Confindustria Sicilia.