Nel programma PDL c'è la risposta agli interrogativi di Famiglia Cristiana

Non si può che condividere Famiglia Cristiana quando osserva che "gli elettori cattolici del Pdl hanno il diritto di sapere che cosa pensano i propri candidati su aborto, testamento biologico, coppie di fatto". Permetta però il settimanale dei Paolini due precisazioni:

1) non sono soltanto gli elettori "cattolici del Pdl" che hanno questo diritto, ma tutti gli elettori, anche quelli che non fanno riferimento a una confessione religiosa, trattandosi di questioni che richiamano dati di realtà e di natura;

2) per una volta questo diritto trova immediata soddisfazione, sol che si scorra il programma elettorale del Pdl: "quoziente familiare" (p. 10), "rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e privati per garantire alternative all'aborto per la donna in difficoltà" (p. 13), "parità di scelta fra scuola pubblica e scuola privata" (p. 12), "esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano pratiche mediche assimilabili all'eutanasia" (p. 13).

L'assunzione degli impegni è chiara, formale, sottoscritta. Di più; venerdì prossimo, 7 marzo, il Pdl li renderà ancora più espliciti, con la manifestazione che sta promuovendo a Roma, nell'auditorium di via della Conciliazione, con la partecipazione di Giuliano Ferrara, Eugenia Roccella, M. Luisa Di Pietro (presidente di Scienza & vita), Paola Soave (vicepresidente del Forum delle associazioni familiari), Mario Mauro (vicepresidente del Parlamento europeo), Barbara Saltamartini, Sandro Bondi e Gianfranco Fini.

Alfredo Mantovano