Da giorni in America i media non fanno che soffiare sul fuoco della guerra diretta contro l’Iran.

L’impressione di chi segue queste cose è chiara: vogliono forzare Trump ad entrare in guerra contro l’Iran.

Nessuna novità, attenzione!

Il partito della guerra è sempre stato fortissimo in America (in un celebre discorso alle primarie del partito democratico, Robert F. Kennedy allora ancora Dem, lo disse chiaro e tondo che gli autori dell’omicidio di suo zio John nel 1963, erano da ricercare nel sistema bellico americano).

Ma Trump per non smentirsi ieri se n’è uscito con un post in cui si è messo a parlare di salari degli operai (della serie, non mi occupo di guerre ma di problemi interni).

Ciò detto, alcune considerazioni da osservatore e senza alcuna voglia di fare il tifo per qualcuno:

-Trump nel suo primo mandato (2016-2020) non ha fatto scoppiare in tutto il mondo neppure una guerricina, diventando il primo presidente nella storia Usa a non aver line fatte scoppiare.

-Trump ha fatto tutta la sua campagna elettorale dichiarando che anzi avrebbe spente quelle in essere.  Non fosse altro per non avere sul groppone una seconda costosa guerra e in prospettiva anche una terza per difendere Taiwan.

-infine Netanyahu, che si è andato a impelagare in questa guerra contro un Iran che gode dell’amicizia di Russia e Cina,   immaginando che gli Usa gli sarebbero andati dietro e non tenendo conto che l’Iran non è la Siria. Adesso l’auspicio è che si tiri fuori dai guai accettando la mediazione che già gli offre Putin.