"Esprimiamo vicinanza ai 426 presidi siciliani, vincitori di un regolare concorso, protagonisti di un lungo calvario giuridico che li vede costretti a sottoporsi a nuove procedure concorsuali in seguito alla sentenza del Cga". E' quanto affermano in una nota congiunta i parlamentari del Pdl Alessandro Pagano, Nino Germana', Vincenzo Gibino e Giuseppe Marinello.

"I presidi vincitori di concorso hanno ragione nel non voler sostenere nuove procedure concorsuali - aggiungono -. Dopo essersi adoperati per il mantenimento di un alto livello qualitativo delle scuole siciliane da loro dirette, come potrebbero sostenere nuovi esami conciliando lo studio con la quotidiana vita scolastica? E' paradossale. Poi perche' la sentenza del Cga, il quale non ha mai messo in dubbio la validita' delle prove presentate, e' dissonante rispetto a quelle emesse da Consiglio di Stato e Tar? E' chiaro che siamo di fronte a una evidente ingiustizia giuridica che non potrebbe, nel caso in cui i presidi si decidessero a sottoporsi a nuovi esami, garantire la trasparenza di questi - sottolineano gli esponenti del Pdl -. Per questo motivo la nostra vicinanza, da sola, non basta. Ci appelliamo, dunque, al Ministro Gelmini affinche' intervenga sulla questione facendo prevalere il suo ruolo di 'giudice super partes', evitando anche la possibilita', nel caso in cui la competenza di questa passasse in mano alla Magistratura del Lavoro, l'avanzamento di richieste di risarcimenti milionari da parte dei presidi che vedrebbero riconosciuti i propri diritti".