

L’assessore Pagano ha condannato le aggressioni ai due presidi di Gela
Venerdì 03 Marzo 2006 16:46
GELA – "Chiederò al Prefetto un’urgente riunione del Comitato Interprovinciale per la Sicurezza perché episodi come le vergognose aggressioni ai danni del preside Vullo e della preside Savatta non possono e non devono più verificarsi e devono essere punite severamente. Nei prossimi giorni, come Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, organizzeremo nei due Istituti coinvolti un incontro con gli studenti per dare un preciso segnale di cultura della legalità.
Infatti la risposta delle Istituzioni e delle forze dell’ordine deve essere immediata per stroncare qualsiasi fenomeno di illegalità e, allo stesso tempo, dobbiamo aumentare l’impegno profuso in questi anni nella nostra opera di diffusione tra gli studenti delle scuole di tutta la Sicilia della cultura della legalità, dei valori cristiani e sociali".
L’assessore regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione, Alessandro Pagano, esprimendo la sua indignazione e la forte preoccupazione per le aggressione subite a Gela dal dirigente scolastico del Liceo Scientifico "Elio Vittorini", Luciano Vullo, e dalla preside dell’ITIS "Emanuele Morselli, Agle Savatta, ha ribadito il suo forte messaggio in tema di legalità e di cultura della legalità."E’ inconcepibile – ha continuato l’assessore Pagano – che nessuno degli studenti sia intervenuto a difesa del preside Vullo al quale va ovviamente la nostra solidarietà e il nostro sostegno, anche in termini di iniziative comuni nei nostri rispettivi ruoli di Assessore alla Pubblica Istruzione.
Così come è gravissimo che la preside Savatta sia rimasta vittima di una lite tra studenti che denuncia come sia dilagante il fenomeno del bullismo che più di una volta abbiamo denunciato nel nostro consueto giro di conferenze nelle scuole.
E’ una piaga sociale che riguarda non solo i ragazzi ma anche le ragazze e che si sta diffondendo a macchia d’olio tra i giovani senza distinzione di status sociale. Il bullismo rappresenta l’anticamera per la criminalità organizzata e i giovani bulli possono diventare il vivaio a cui la mafia può attingere per rafforzare e moltiplicare le forme di sodalizio criminale.
Ecco perché le Istituzioni, la scuola e le famiglie devono intervenire nel processo di educazione dei ragazzi per insegnare loro ad apprezzare e a vivere secondo i valori della legalità, della solidarietà e del rispetto di se stessi e degli altri".
"Andremo presto – ha concluso l’assessore Pagano - in visita nelle due scuole perché vogliamo far capire ai ragazzi che bisogna dire no alla cultura mafiosa spronandoli a coltivare gli ideali e i valori dettati dalle radici cristiane che sono le fondamenta della nostra società.
Adesso che il problema è esploso in tutta la sua gravità, il problema riguarda tutti e ci aspettiamo di avere al nostro fianco non solo gli uomini delle Istituzioni, delle forze dell’ordine e della scuola ma anche tutti quelli che credono sia necessario fare fronte comune per battersi nel segno della legalità e dell’educazione morale e civile dei propri figli".