Domenica, 16 Giugno 2024


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New York, Bruxelles e Pechino: Pilastri ed armi del nuovo ordine mondiale.

New York, Bruxelles e Pechino: Pilastri ed armi del nuovo ordine mondiale.

La finanza, la comunicazione, l’ONU, la NATO, i diritti umani e il potere globale

(Finanza internazionale)

Intervento dell’Onorevole Alessandro Pagano

Caro Bartolo, intanto ho il piacere di ringraziarti, non solo per l’invito, ma anche perché con questo appuntamento annuale sei riuscito a rendere l’"Accademia della Politica" centrale nel panorama culturale di questa città.

D’altronde il senso dell’Accademia è quello di diffondere buona e sana dottrina.

Diceva bene il dottor Calcioli poco fa, nel suo intervento, alla fine di tutto la vera battaglia è "l’educazione". E per entrare in tema devo confermare che non solo gli uomini, ma anche le Nazioni, per uscire dal sottosviluppo, devono conoscere e se il caso, cambiare il contesto e gli scenari culturali.

Nel mio intervento mi limiterò a fornire un quadro generale sulla finanza e sui poteri finanziari globali, senza per questo enunciare verità straordinarie. Stiamo vivendo una fase storica che nega persino le ovvietà. Ed allora ribadire storicamente "le ovvietà", enunciare, o meglio, rappresentare cose che sono sotto gli occhi di tutti ma che nessuno ha il coraggio di denunziare o che nessuno ha il coraggio di evidenziare, è il dovere culturale di questo difficile momento! Penso che ciò sia anche un dovere sociale, non soltanto delle classi dirigenti, ma in generale di coloro che si occupano di cose pubbliche, di coloro che si occupano degli aspetti più caratterizzanti della nostra società.

Finanza e Poteri Globali!! Quali sono, oggi, i sottili meandri e i giochi che si annidano dietro a questa realtà? Ricordo che nel 1974, Giovanni Agnelli, allora neo amministratore delegato della FIAT, ebbe modo di dire, (forse perché preso da uno slancio di euforia), che "esisteva (e lui ne faceva parte) una confraternita mondiale in grado di attraversare tranquillamente nazioni diverse, partiti diversi ed ideologie diverse e avverse, sulla scia di quello che già si faceva nello scorso secolo".

Per chi non lo ricordasse o sapesse, società più o meno segrete hanno fatto affari, anche spregiudicati, per non dire sporchi, durante tutto il XIX secolo. Lo hanno fatto schiacciando nazioni ed infischiandosene delle guerre, anzi gli affari più ricchi si facevano proprio durante i periodi bellici, a dimostrazione che la capacità da parte di un certo tipo di capitalismo e di certi poteri forti finanziari è sempre stata quella di dominare.

L’alta finanza era ed è, lo strumento per arrivare al governo mondiale. Anche qui non sto raccontando nulla di nuovo, ma chi conosce bene la storia della rivoluzione bolscevica sa benissimo che quella rivoluzione fu finanziata dai poteri forti di Wall Street, che però contemporaneamente finanziavano anche la Germania.

Per lunghi periodi, le svariate forme di comunismo, o di assistenzialismo più duro e più sfrenato, sono stati oggetto di grande attenzione da parte dei grandi finanziatori mondiali. Nel 1950, anno più, anno meno, nasce il Bildemberg Club, un club che comprendeva tutte le più grosse autorità mondiali, finanziarie e governative e che si proponeva di creare un vero e proprio "governo ombra mondiale" in grado di dominare tutto.

Questo tipo di introduzione per far capire che realmente il problema è sempre esistito, che non è il frutto di fantasia, come strumentalmente qualcuno vorrebbe far credere. No! Questa tendenza, attiene a un tipico mondo che vede nel potere finanziario uno strumento di conquista, uno strumento di potere a tutti gli effetti.

Per verificare con quali modalità si verificano i pericoli che lo sviluppo delle attività finanziarie e dei sistemi finanziari più avanzati si manifestano, mi permetto di consigliare la lettura di un interessante testo, "Moderno sviluppo delle attività finanziarie alla luce delle esigenze etiche del cristianesimo" che è edito dal Pontificio Consiglio per la giustizia e la pace. È un testo abbastanza vecchiotto, avrà un sette–otto anni, però è sempre attuale. Ho avuto modo per rileggerlo recentemente, (non fa mai male rileggere) e mi sono accorto che la tematica è estremamente attuale. Dicevo, i pericoli delle attività e dei sistemi finanziari:

1° pericolo: La concentrazione di potere da parte di chi gestisce ingenti risorse finanziarie.

Già la "quadragesimo anno" di Pio XI, ebbe modo di affermarlo: "l’accumularsi è una potenza a seguito di una dispotica padronanza dell’economia in mano a pochi e questi, sovente, neppure proprietari ma solo depositari amministratori di capitali".

Questo fenomeno inquietante è la dimostrazione di un "totalitarismo atipico". Rispetto agli schemi abituali che ci fanno puntare l’attenzione sui totalitarismi classici, (militari e politici) spesso non ci si rende conto che viviamo sotto una "cappa finanziaria" fastidiosa e pericolosa determinata da pochi. Ancora una volta, un fenomeno che non stiamo scoprendo oggi, e già denunziato dall’Enciclica di Pio XI nei primi anni 50.

2° pericolo: La disuguaglianza delle Nazioni.

Questa considerazione è stata fatta anche dal dottor Cascioli. Assistiamo ad un indebitamento spaventoso dei cosiddetti paesi in via di sviluppo (paesi del terzo e quarto mondo) ma da qualche tempo anche del secondo mondo, (emblematici i casi dell’Argentina e del Venezuela). È facile verificare che c’è la tendenza da parte di questa super-oligarchia mondiale di creare le condizioni per un pieno indebitamento dei Paesi deboli. L’Argentina per ritornare all’esempio, è un paese che ha creato il proprio sviluppo a cavallo degli anni 80–90, su una fittizia ricchezza di tipo monetario che l’ha spinta al boom economico.

La finanza e alcuni santuari finanziari, hanno stimolato sempre di più questo "boom economico dopato dall’indebitamento". Tutto ciò fino a quando il doping ha raggiunto dei livelli incredibili, e il corpo sociale è scoppiato. Ma nessuno si deve sorprendere più di tanto.

L’etica è completamente assente da questo mondo. È qualcosa assolutamente fuori dalla loro logica. Basti pensare, per esempio, a quello che fa George Soros, plurimiliardario di dollari nonché autodefinitosi filantropo. Un personaggio che non ha niente a che fare col bene comune e niente a che vedere con l’etica. La sua dichiarata e sbandierata solidarietà non è legata al Trascendente ed è finalizzata a finanziare solo corposissime campagne pro-aborto, pro–droga, pro-eutanasia e cosi via.

Soros è colui che nel ’92 fece crollare il sistema monetario internazionale grazie ad una clamorosa speculazione studiata in ogni dettaglio. Eppure incomprensibilmente a Bologna gli hanno dato la laurea honoris causae in Economia (o forse troppo comprensibilmente visto che qualche santuario c’è anche nella città felsinea). Ma ritorniamo al discorso di prima: la disuguaglianza delle Nazioni. Le Nazioni sono sempre più disuguali; sempre più divaricate nei loro processi di sviluppo, e ciò perché c’è la volontà di far indebitare alcune di loro, le più deboli, fino al crollo. Insomma impoverire le Nazioni è pur sempre colonialismo!

3° pericolo: Assenza del principio della ricchezza legata alla giustizia sociale. L’uomo non deve considerare le cose che possiede come se appartenessero a lui, ma deve considerarle, sotto un profilo sociale "comuni"; nel senso che debbano giovare anche ad altri.

Ma come si è verificato questo strapotere della ricchezza che non si è asservata alla giustizia sociale?

Un fattore che ha sicuramente inciso è stata l’eliminazione delle barriere geografiche. Oggi si trasferiscono capitali ingenti premendo il tasto di un computer e quindi si comprenderà come diventa complessa la regolamentazione e il controllo di un mercato come questo. Siamo in piena deregulation, e grazie all’assenza di regole si sono generati autentici paradisi fiscali e finanziari. Allo stato attuale non esistono vere e serie leggi internazionali per cui è difficile intercettare i flussi finanziari.

4° pericolo: L’alta finanza può avere ed ha avuto effetti distorsivi anche nell’economia.

Essa ha impoverito anche la nostra economia. Quanti nostri imprenditori nazionali si sono riconvertiti alla finanza, abbandonando la loro vera vocazione produttiva? L’economia, da che mondo e mondo, è il vero asse su cui si fonda una realtà sociale. Ovvero la capacità di creare attività, attraverso le logiche sì del ricavo, ma anche degli investimenti, della laboriosità, del costo che è legato all’intelligenza dell’uomo. Tutti questi elementi tipicamente produttivi alla fine producono la vera ricchezza che non è solo economica ma anche culturale e intellettuale. Troppe volte abbiamo assistito ad una riconversione, mediante l’abbandono dell’economia, a vantaggio della finanza. La finanza è molto, da questo punto di vista, più remunerativa. Ma la finanza è speculazione! La finanza è capacità di imperversare sui mercati approfittandone di eventi pilotati, e che producono delle ricchezze spaventose in pochissimo tempo. Quando mai avete visto imprenditori che si sono arricchiti in pochissimi anni? Invece in campo finanziario ciò è un fatto assolutamente normale.

Richiamo ancora una volta la morale cattolica e il diritto naturale: "bisogna avere molta diffidenza delle ricchezze prodotte in poco tempo o immediatamente, perché la ricchezza è realmente legittima solo se è frutto di uno sforzo prolungato, se è il frutto di un paziente rispetto del bene comune". Invece questo tipo di finanza non può rispettare il bene comune perché è spregiudicata di suo. Basti pensare a tutte quelle iniziative prese in materia di speculazione selvaggia. Per esempio i titoli spazzatura tanto in voga negli anni ‘80/’90. Erano titoli finanziari inventati dall’ingegneria finanziaria e che altro fine non avevano se non immettere nel circuito finanziario strumenti che ovviamente facevano girare denaro virtuale.

Ora non so quanti sono gli esperti in materia oggi presenti, però provate ad immaginare titoli senza valore che però erano capaci di moltiplicare, a loro volta, ingenti masse finanziarie. Masse finanziarie che siccome non erano supportate da capitali autentici, il più delle volte si risolvevano in un crac. Ovviamente chi manovrava stava a monte, mentre coloro che subivano le manovre erano a valle, cioè i più deboli: nazioni o singole persone che fossero!

Tutto questo per raccontare molto brevemente come realmente si alimenta la speculazione dell’alta finanza. I poteri forti legati a questi poteri travolgono tutto e tutti.

Per questo, mentre l’arricchimento economico-produttivo produce complessivamente benessere, ricchezze, sviluppo ed occupazione; dall’altra l’arricchimento da speculazione finanziaria produce, l’impoverimento di qualcun altro, o meglio di molti altri.

La finanza di questo tipo uccide l’impresa, o accelera l’instabilità delle nazioni.

Invece il vero arricchimento, o meglio la vera ricchezza di una nazione, viene fuori da fatti culturali ed educativi. Alfred Marshall diceva "le nazioni non nascono ricche; le nazioni diventano ricche!"

Le nazioni non nascono ricche perché le risorse naturali non fanno la differenza. L’unica risorsa che fa la differenza è l’uomo. Quando la nazione diventa ricca, (la nazione è anche sommatoria di uomini) lo diventa perché essa ha creato condizioni socio-economiche complessivamente favorevoli. Il Giappone e la Corea sono poverissime di risorse naturali, l’Italia del nord stessa è poverissima di risorse naturali, ma queste realtà sono ricche. L’ex Unione Sovietica, il Venezuela, l’Argentina sono ricchissime di risorse naturali, ma povere economicamente, non parliamo poi dell’Africa. Quindi l’unico fattore di sviluppo per le Nazioni è la cultura, o se volete, l’uomo.

Grazie per l’attenzione.

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