(Tratto da "La Sicilia") - Il vertice con Urbani. Ladelegazione siciliana promette l'abrogazione. "Sarà riproposta sotto altra forma per evitare equivoci"

PALERMO - La norma sulle Eolie, indipendentemente dalle decisioni del Commissario dello Stato, sarà abrogala e riproposta sotto altra forma, più chiara ad evitare equivoci che si prestano alla facile speculazione. È quanto emerso nel corso di un incontra cui hanno preso parte il ministro Urbani, il sottosegretario Bono, il viceministro Miccichè e l’assessore Pagano. Il ricorso all'abrogazione è stato unanime, ma si nota qualche distinguo sulla riproposi¬zione della norma.

Urbani: «La giunta regionale, che si era espressa contro la norma approvata dall'Ars, si è impegnata a proporre l'abrogazione della legge che quindi non entrerà in vigore. Esprimo sincero apprezzamento per l'assessore che ha confermato la volontà della Regione di recepire il Codice dei beni culturali e del paesaggio, tramite un atto amministrativo».

Bono; «Si è concretizzata la decisione del governo regionale di revocare la norma di deroga. Il principio della deroga al piano paesistico poteva essere l'elemento di vulnerabilità di iscrizione delle Eolie nella lista del patrimonio mondiale».

Pagano: «Non c'era alcuna volontà di cementificare una perla come le Eolie. Questa norma verrà cancellata. L'emendamento presentato in Aula, che non aveva il parere preventivo del governo, era errato nella (orma, non nella sostanza. Significava che la norma non rispondeva pienamente ai requisiti minimi per evitategli abusi complessivi. Com’era scritta, si dava la possibilità teorica, di andare oltre il rispetto a quei singoli casi che invece erano di allargamento legittimo dei singoli alberghi esistenti». E in futuro? Pagano: «Abbiamo 76 opere assolutamente legittime e queste vanno confermate, 24 assolutamente in zone off-limits e queste vanno escluse del tutto e 8 in zone di mantenimento, ovvero in zone cuscinetto e queste non rispondevano ai requisiti. Purtroppo la norma per come era scritta dava possibilità anche a quelle opere che positive non erano in termini di impatto ambientale. Oggi superiamo il tutto creando le condizioni per abrogare la norma».

Miccichè: "La vicenda Eolie è una di quelle in cui si prende facilmente di mira la Sicilia. Nella sostanza non c'è nessuna voglia o volontà di cementificazione. C'è un difetto di tipo formale che stanno ve¬dendo di sistemare. Dal punto di vista sostanziale non esiste alcun problema, la sapevamo fin dall'inizio. È stato fatto un provvedimento assolutamente normale e regolare se si vuole che la Sicilia e le Eolie possano vivere. Il governo della Regione aveva, comunque, dato parere contrario a questa norma votata dall'Ars. Le prossime mosse saranno il ritiro o l'impugnazione da parte Commissario dello Stato. Verrà ripresentata subito dopo con le formalità in regola".
E incalza anche la polemica sulla scarsa sensibilità autonomisti anche di politici siciliani. Il problema lo aveva sollevato Ardizzone (Udc) in Aula con riferimento al ministro Urbani che aveva annunciato una lettera al commissario dello Stato: "queste richieste lo Statuto è stato calpestato nell'assoluto silenzio della deputazione regionale. Il presidente dell'Ars Lo Porto: «Voglio elevare una forte protesta per il modo di procedere del ministro Urbani riguardo all’ipotesi di impugnativa della norma sulle Eolie". Ma non va giù al segretario regionale del Ds Cracolici: "Dal presidente dell'Ars mi sarei aspettato un'autocritica per avere consentito che in una legge di bilancio fossero inserite norme che nulla hanno a che vedere con la materia».
In merito fa il punto con fondati argomenti l'assessore al Bilancio Cintola: "É indecoroso invocare l'intervento del Commissario dello Stato per provvedimenti approvati prima nelle commissioni e poi in Aula".