Domenica, 16 Giugno 2024


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Le risorse non corrispondono alle esigenze

(Tratto dal Supplemento de: "Il Sole 24 Ore") - Edilizia scolastica. L'assessore Pagano: «Bisogna accelerare l'attuazione del piano 2003-2005 e ottenere nuovi finanziamenti»

Gli enti locali chiedono 1.200 milioni per adeguare gli edifIci, ma in cassa ce ne sono 192.

L’ edilizia scolastica aspetta le risone. Gli edifici sono 4.417, ospitano ogni giorno 855 mila studenti e in molti casi hanno bisogno di interventi di ristrutturazione. A marzo, la Regione ha presentato il Programma di edilizia scolastica per il triennio 2003-2005, elaborando il piano degli interventi prioritari da effettuare e indicando le relative fonti di finanziamento statale e regionale. Un piano da 215 milioni, di cui 155 «già disponibili» e altri 60 da recuperare dalle risorse ex Gescal. Ma all'appello manca la maggior parte dei fondi.

I fondi disponibili ammontano a circa 192 milioni, ripartite tra cinque provvedimenti regionali e nazionali, ma 107 milioni sono ancora da sbloccare. L'elenco delle risorse comincia con i 49 milioni messi a disposizione dal ministero dell'Istruzione con la legge 23/96, la Regione siciliana ha predisposto due piani per 2003 e 2004, spiegano al dipartimento della Pubblica istruzione, finanziando 160 interventi, 20 dei quali finalizzati al ripristino del livello di sicurezza nelle strutture scolastiche delle zone sismiche: i restanti per adeguamenti alle norme di sicurezza. Gli enti locali, Comuni e Province, hanno tempo fino al 16 novembre per presentare i progetti esecutivi alla Cassa depositi e prestiti per attingere al finanziamento. Se il termine non sarà rispettato la Regione interverrà con un commissario ad acta. Per il 2005, invece, il ministero non ha ancora provveduto a ripartire le somme.
Altra fonte statale di finanziamento del programma triennale di edilizia scolastica è l'articolo 80 della legge 289/2002, rivolto esclusivamente alla messa in sicurezza delle scuole in zone
sismiche. I Fondi sono gestiti dal ministero delle Infrastrutture. Alla Sicilia sono toccati 32,4 milioni. La Regione ha redatto il piano per il 2004, individuando i 72 interventi di adeguamento a norme di sicurezza di plessi scolastici nei comuni rientranti nella prima e seconda categoria sismica (per lo più nelle province di Palermo, Catania e Messina). Il piano, il 15 settembre, è stato approvato nella conferenza Stato-Regioni ma il ministero non ha ancora concesso l'approvazione definitiva.
All'appello, mancano i 72 milioni destinati all'edilizia scolastica dall'articolo 24 della legge 21/2003, l'ex articolo 38 dello Statuto regionale. "I fondi devono essere ancora assegnati secondo una priorità che dovrà tenere conto della necessità di messa in sicurezza», dice l'assessore ai Beni culturali e pubblica istruzione Alessandro Pagano. E sollecita un'azione rapida: «Mi auguro che la giunta al più presto possa sbloccare questo passaggio per procedere all'erogazione delle risorse finanziarie agli enti locali. Il piano per l'edilizia scolastica indicato a febbraio dovrà subire una forte accelerazione». La situazione è complessa, ammette l'assessore: «In Sicilia abbiamo 1.187 istituzioni pubbliche distribuite in quasi 5mila plessi di cui 3.500 di proprietà regionale. La Regione - spiega - esercita un ruolo di programmazione, coordinamento e vigilanza e la fase operativa compete a Comuni e Province. Un ruolo nel quale la Regione è carente. Lo stato in cui versa l'edilizia scolastica suscita forti preoccupazioni ed è su questo settore che dobbiamo investire. Il problema più urgente e legato ai fondi perché quelli finora assegnati dallo Stato e dal bilancio regionale non consentono di esaurire le richieste che ammontano a circa 1.200 milioni (si veda la tabella, ndr): finora e stato possibile soddisfare non più del 20%. Bisognerà ottenere, sia tramite lo Stato che attraverso l'Unione europea, nuove entrale dando priorità soprattutto agli Istituti costruiti nelle zone ad alto rischio sismico».Un altro intervento dovrebbe arrivare grazie a fondi «ex Gescal»: non si tratta più di 60 milioni ma di 35. È stato attivato un tavolo tecnico fra i dipartimenti Lavori pubblici, Protezione civile e Pubblica istruzione, per evitare che le somme siano utilizzate per interventi finanziabili con altre leggi. «Entro l'anno - assicura l'assessore ai lavori pubblici Mario Parlavecchio - il piano di interventi da finanziare con questi 35 milioni sarà pronto».
L'ultima fonte di finanziamento del Programma è la legge regionale 15/88. Per il 2003-2004 sono stati programmati 15 interventi per l'adeguamento a norme antifortunistiche e 32 (ex articolo 19) per l'abbattimento di barriere architettoniche per complessivi 3,5 milioni. Fra novembre e dicembre le somme saranno impegnate se gli enti locali faranno pervenire gli atti relativi alle gare d'appalto.
Sul fronte dell'adeguamento degli edifici e degli impianti presenti nelle scuole siciliane ai requisiti della 626/94 che, se non ci saranno proroghe, dovrà avvenire entro il prossimo 31 dicembre la situazione è tutt'altro che rosea. Non ci sono dati precisi, ma dall'analisi delle richieste di intervento da parte degli enti locali per adeguamenti alle norme vigenti in materia di agibilità-igiene-sicurezza, estratte dal programma triennale di edilizia scolastica (legge 23/96) si evince che sui 275 milioni richiesti restano insoddisfatti interventi per circa 190 milioni

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