Domenica, 16 Giugno 2024


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Ospedale "Maddalena Raimondi" di San Cataldo: quale futuro? - di Raimondo Torregrossa

E’ ormai da parecchi giorni, meglio da parecchi mesi, che sulla stampa si susseguono voci inquietanti sul futuro dell’Ospedale “Maddalena Raimondi” di San Cataldo.

Tutti i consiglieri comunali di opposizione e i relativi Partiti si sono scagliati contro la ristrutturazione dell’ospedale e hanno dipinto con toni foschi la realtà sanitaria sancataldese non curandosi minimamente delle assicurazioni fornite dal Direttore Generale Paolo Cantaro né di quelle dell’Amministrazione comunale che veniva tacciata sempre e comunque di inefficienza, connivenza e quant’altro necessario a denigrare per il solo gusto di denigrare.

Qualche mese fa, in verità e stranamente, il Partito Democratico, ricevuto dalla Direzione Generale dell’ASP, esprimeva soddisfazione per quanto previsto dal piano di ristrutturazione dell’Ospedale “Maddalena Raimondi” e si complimentava con il Direttore Paolo Cantaro tacendo totalmente sul fatto che, quanto affermato dal Direttore generale, era esattamente la stessa cosa più volte detta e ribadita dal sindaco Giuseppe Di Forti.

Per mia abitudine non alimento polemiche né creo false aspettative ma, oggi, ritengo giunto il momento di fare chiarezza su alcune questioni basilari e non confutabili relative al futuro della sanità sancataldese.

Nell’anno 2002, con Decreto dell’allora Assessore alla sanità Ettore Cittadini, su forte impulso dell’on. Alessandro Pagano, allora Assessore al Bilancio, venne deliberata la realizzazione della terza Radioterapia pubblica siciliana presso il Presidio Ospedaliero “Maddalena Raimondi” di San Cataldo in precedenza individuato come ospedale ad indirizzo oncologico.

La scelta appena citata, evidentemente, fece sì che nelle successive rimodulazioni dei vari piani sanitari nessuno poté ipotizzare la chiusura della struttura ospedaliera tanto cara alla città di San Cataldo.

Il piano di rientro della spesa sanitaria porta a un ridimensionamento di tutte le strutture ospedaliere con la conseguente chiusura anche di storici ospedali o al trasferimento di importanti divisioni mediche (per tutte la cardiochirurgia pediatrica che da Palermo si trasferisce a Taormina).

Noi, cittadini sancataldesi, dobbiamo prendere atto che a meno di 5 Km esiste una struttura ospedaliera di terzo livello dedicata all’emergenza-urgenza.

La riforma sanitaria, costruita nell’aula del Parlamento siciliano, ha individuato gli ospedali da chiudere e tra questi non c’è il “Maddalena Raimondi” il quale, evidentemente, andrà ristrutturato secondo la nuova programmazione le cui linee principali sono state tracciate dalla precedente Direzione generale e consegnate alla Commissione sanitaria regionale che vede quale componete il sottoscritto; tali linee generali sono state valutate e condivise.

Il Direttore Cantaro, nella sua autonomia, ha fatto proprio quanto stabilito dalle linee generali e ha portato avanti, anche migliorando, la programmazione che poi è stata approvata dalla Conferenza provinciale dei sindaci dove Giuseppe Di  Forti ha svolto un ruolo fondamentale nel difendere le giuste richieste della popolazione sancataldese da lui amministrata.

Le opposizioni cercano di denigrare l’operato dell’Amministrazione sancataldese non ammettendo l’esistenza del piano di ristrutturazione e rilancio ma sostenendo, invece, che l’ospedale chiuderà.

La realtà è ben diversa.

In qualità di componente della Commissione regionale sulla sanità, avendo contribuito positivamente all’adeguamento sanitario, mi permetto di descrivere la futura organizzazione dell’Ospedale “Raimondi” di San Cataldo:

AREA DI MEDICINA

  • Unità operativa complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva.
  • Unità operativa semplice di Lungodegenza (già denominata medicina) con 16 posti letto;
  • Unità operativa semplice di Riabilitazione (post operatoria) con16 posti letto;
  • Unità operativa semplice di Hospice con 8 posti letto che potranno diventare 16 con la dipartimentalizzazione dell’attività oncologica assieme all’oncologia medica del Sant’Elia e della Radioterapia di San Cataldo;
  • Unità operativa semplice di Cardiologia;
  • Unità operativa semplice di Salute mentale (S.P.D.C.) con 15 posti letto.

AREA CHIRURGICA

  • Unità operativa complessa di Chirurgia generale con 6 posti letto.

AREA DEI SERVIZI

  • Unità operativa semplice di Patologia clinica;
  • Unità operativa semplice di Anestesia e Rianimazione;
  • Unità operativa semplice di Radiologia;
  • Unità operativa semplice di Radioterapia;
  • Unità operativa semplice di Direzione sanitaria.
  • P.T.E. (Presidio Territoriale d’Emergenza), con ambulanza medicalizzata, che è ben più di un pronto soccorso in quanto usufruirà di medici specializzati in emergenza e non di medici, sicuramente competenti, ma individuati tra i vari reparti e tra le varie specializzazioni non di emergenza.

Certamente, oggi, è facile fare demagogia sfruttando le difficoltà logistiche dovute alle tante ristrutturazioni in corso ma, nella vita, si deve avere il coraggio di guardare al futuro e questo è roseo in quanto sono in corso i lavori di adeguamento totale, sia alla struttura che all’impiantistica, di tutto l’Ospedale “Raimondi” nonché alla sistemazione esterna dell’area dedicata alla Radioterapia.

In merito a questo nuovo, importantissimo, servizio va specificato che è stato ottenuto il finanziamento per l’adeguamento dell’acceleratore esistente, per l’acquisto di un secondo nuovo acceleratore (che eviterà il fermo macchina) e di una TAC dedicata ai puntamenti.

I collaudi sono ormai conclusi, il personale è già stato selezionato e prenderà servizio nei prossimi giorni in modo che, il primo paziente, potrà essere trattato entro la fine di giugno.

E’ un grande successo; ricordo ancora le manifestazioni pro polo oncologico e ricordo anche le persone, purtroppo non più tra noi, che si sono spese per tenere viva l’attenzione di noi tutti su queste tematiche.

Oggi mi aspetto da parte di tutti, in particolare dalle opposizioni, l’abbandono delle sterili polemiche a favore dell’assunzione di un atteggiamento, vigile e critico se necessario, ma non denigratorio e qualunquista.


On. Raimondo Torregrossa

Componente VI Commissione Servizi sociali e Sanitari

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