Domenica, 16 Giugno 2024


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I confusi retroscena di Palazzo dei Normanni. - di Rosario Battaglia

E quattro ! Tanti sono i governi che il presidente Lombardo è riuscito a collezionare in poco più di due anni dall’inizio della legislatura.

Nella primavera del 2008, Raffaele Lombardo, ex democristiano e fondatore del Movimento per le Autonomie, viene eletto Presidente della Regione con ben 1.800.000  voti apportati dai partiti del centro-destra che lo hanno fatto votare e precisamente: PDL 1.000.000 circa,  UDC 400.000 circa e 400.000 suddivisi tra MPA e liste collegate.

Solo per pochi mesi Raffaele Lombardo mantiene in vita un Governo che rispetta, per composizione, i partiti che lo hanno portato a ricoprire la carica di Presidente della Regione.

Nel Maggio 2009 Lombardo, nel pieno della campagna elettorale per le elezioni europee, azzera la propria Giunta,  caccia gli assessori dell’UDC e vara il suo secondo Governo con il PDL, il Gruppo Sicilia di Gianfranco Miccichè e l’MPA.

In realtà, sommessamente, inizia la propria guerra contro il Governo Berlusconi reo, a suo dire, di aver dimenticato il Sud.

In quei giorni i giornali riportavano frasi del tipo: “Il dado è tratto ma, c’è da scommetterci, il Lombardo bis non avrà vita facile”, e così fu.

Nel dicembre del 2009, dopo appena pochi mesi di vita, muore il secondo Governo e nasce il terzo Governo Lombardo con la definitiva estromissione del PDL e l’appoggio esterno del PD che indica diversi assessori “tecnici”.

Lombardo non è ancora contento ma, soprattutto, il suo Governo viene messo a dura prova in occasione dell’approvazione del Piano Casa e della finanziaria, scritta in fretta e furia dalla Giunta e dal PD, contestata duramente in aula dal PDL e, infine, impugnata dal Commissario dello Stato il quale afferma che gli articoli: contengono disposizioni che danno adito a censure di incostituzionalità.

E’ la prima sconfitta del terzo Governo Lombardo, arrivata a soli 5 mesi dalla sua nascita, ma è solo l’inizio dei problemi perché il PD, dimenticando la sconfitta elettorale ma, forte dell’aiuto  dato al Governo, rivendica veri posti in Giunta.

Inizia il caos.

Il PD vuole escludere dalla Giunta l’ex forzista Miccichè; Lombardo, non avendo i numeri necessari a governare, resiste e cerca, inutilmente, il dialogo con l’UDC.

Passano le elezioni amministrative dove si concretizzano le alleanze più varie come, per esempio, quella di Mussomeli con il gruppo di Miccichè alleato con la sinistra dell’On. Cardinale, già Ministro nel Governo D’Alema prima e Amato poi.

Il PDL resta coerente nella critica verso Lombardo mentre il PD si divide tra sostenitori e detrattori di Lombardo.

L’ennesima crisi di Governo si manifesta in piena estate contemporaneamente alla nota vicenda Berlusconi-Fini.

Lombardo vola a Roma e convince Casini ad entrare in Giunta ma la stragrande maggioranza dei deputati siciliani dell’UDC si ribella e abbandona il partito; ottiene anche l’appoggio di Fini e dei deputati del gruppo FLI appena costituito.

Non contento defenestra il gruppo di Miccichè ormai anch’esso diviso e dimezzato.

Ed eccolo il nuovo quarto Governo !

Cosa è cambiato? Quasi nulla!

E’ stato ufficializzato l’ingresso nel Governo del PD che ha preteso e ottenuto una Giunta di soli tecnici, del gruppo di Fini, del gruppo di Rutelli, del gruppo di Casini, dei fuoriusciti dal gruppo di Miccichè e, ovviamente, dall’MPA.

L’on. Miccichè,  dopo che Lombardo lo ha scaricato per allearsi con il PD ed essere rimasto con soli tre deputati all’Ars, a fronte dei quindici iniziali, improvvisamente si accorge che: “In Sicilia stiamo morendo di fame! I Fas verranno sbloccati, ma come spiegare che, dei precedenti fondi, circa 1 miliardo e 700 milioni sono bloccati perché manca la firma del presidente Raffaele Lombardo? Qui regna la paralisi. La Regione non dà un ok nemmeno alla costruzione di un marciapiede, non si apre un solo cantiere, non si crea alcun posto di lavoro. La giunta Lombardo è  il governo del NO. E’ stato detto NO a tutto, all’energia eolica, ai rigassificatori, ai termovalorizzatori”.

Lombardo va avanti imperterrito nominando nuovi assessori tecnici e realizzando una bella insalata russa che dovrebbe “imprimere un’ulteriore accelerazione” al processo di “pseudo” riforme avviato in Sicilia.

Questo è quello che succede nel Parlamento più vecchio d’Europa.

La Sinistra, uscita sconfitta dalle elezioni e che, per bocca della ex candidata a Presidente della Regione, Anna Finocchiaro, affermava che Lombardo era un avversario: “temibilissimo perché ha costruito un sistema di potere clientelare spaventoso che ha riportato la Sicilia al Medioevo”, oggi fa parte del Governo assieme alla destra (?) rappresentata da Fini e con esponenti vicini all’ex radicale Rutelli !

Non vogliamo gridare allo scandalo, non è nostro stile.

Poveri elettori la vostra volontà è stata completamente ribaltata !

Rosario Battaglia 

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