Domenica, 16 Giugno 2024


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Ha vinto il paese reale

Contro la liberalizzazione della droga a Caltanissetta - (Editoriale)

Sento l'obbligo morale di esprimere tutta la mia soddisfazione e il mio compiacimento per l'approvazione, al Consiglio Comunale di Caltanissetta, del documento che, nel rilevare la preoccupazione per la diffusione della droga, condanna la liberalizzazione della stessa e chiede con forza iniziative vere che mirino ad impedire che l’Italia diventi il crocevia del mercato delle sostanze allucinogene e si avvii finalmente invece a rilanciare una cultura della vita, che è sempre collegata con quella della famiglia e dei valori.
I consiglieri comunali che hanno approvato il documento che ha avuto come primo firmatario l'ing. Michele Giarratana, hanno dato voce - con forza, chiarezza e autorevolmente - alle preoccupazioni e alle ansie delle famiglie, anche e non solo di Caltanissetta, hanno dato loro la speranza e la certezza che vi è chi è preoccupato del futuro dei nostri giovani.
E’ vero, la droga è sempre più libera, mercanti di morte arrestati oggi sono liberi domani, molte strutture pubbliche con il pretesto della cosiddetta "riduzione del danno" mantengono nello stato di tossicodipendenza e di torpore quei giovani che invece avviati in strutture adeguate potrebbero liberarsi dal male oggettivo rappresentato dalla droga e da ogni droga pesante o presunta leggera.
I consiglieri della Casa delle Libertà a Caltanissetta permettendo l'approvazione del documento anti-droghe hanno raccolto inoltre le indicazioni della Società Italiana di Farmacologia, delle Comunità Terapeutiche - da sempre contro la liberalizzazione - degli operatori più avveduti del settore, tenendo inoltre conto dei fallimentari risultati delle nazioni che hanno voluto giocare la carta dell'antiproibizionismo.
E’ un grande risultato per Caltanissetta. E' la corrispondenza piena delle decisioni del paese legale con il paese reale.
La battaglia contro la droga è una battaglia che può essere vinta.

La vittoria dipende da tanti fattori. Da un mutamento in radice della nostra mentalità, da un recupero della dimensione valoriale autentica dell'esistenza umana ma anche dal fatto che le Istituzioni ad ogni livello ricordino che la droga fa male. Sempre e in ogni caso. Quando è venduta dallo spacciatore e quando è offerta dallo Stato.
Un ultimo elemento importante. La votazione in Consiglio Comunale ha visto una maggioranza favorevole al documento proibizionista, un buon numero di astenuti e nessun voto contrario.
Questo è unì dato di grande interesse. E' vero che sono finite le ideologie. Non sarò io a piangere certamente sulla loro fine. Ma è stata una fine ambigua. L'utopia ideologica che ha perduto la sua presa su gruppi sociali rilevanti, ha però mantenuto una certa presa sui singoli. Questa certa presa ha fatto sì che alcuni consiglieri comunali, facendo appello alla propria coscienza, non siano riusciti, per elementi secondari, a votare a favore del documento, ma ha anche impedito loro in nome del tribunale della coscienza di votare contro. Si sono astenuti.
Questo quadro permette di trarre una conclusione: in questo clima, ci sono i termini, dismessi gli occhiali colorati dell'ideologia, per parlare più serenamente dei problemi e affrontarli con la serenità d'animo che spesso tali problemi meritano.

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