Domenica, 16 Giugno 2024


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Tagliamo il " fico sterile", costruiamo la speranza per l'Italia

Importanza dell'appuntamento elettorale del 13 maggio 2001 - (Editoriale)

Ci avevano promesso il voto degli italiani all'estero, la riforma del sistema radiotelevisivo, la riforma del diritto societario, la legge elettorale, la riforma federale dello Stato, la legge sul contrabbando, il riordino dei servizi pubblici, le norme anticorruzione, la previdenza integrativa, il giusto processo, la regionalizzazione degli uffici pubblici, la legge sul patrimonio immobiliare pubblico, la legge sull'abusivismo edilizio e qualche altro centinaio di cose.

Ci hanno dato invece, l'aumento di tariffe dei treni, del gas, delle autostrade, del canone Rai, delle sigarette delle varie multe.

Ci hanno regalato un gay pride offensivo della nostra identità religiosa e culturale e per giunta a Roma durante l'Anno Santo.

E' continuata la grande disattenzione, oserei, il grande attacco ai valori della vita umana. Nulla è stato fatto per la vita nascente, per i giovani e contro il flagello della droga, per le ragazze madri in difficoltà, per gli anziani sempre più numerosi, sempre più soli e in molti costretti a vivere con poco più di 500.000 lire al mese di pensione.

Nulla è stato fatto per la famiglia. La cellula base della società è sempre più travolta da una crisi senza precedenti, di carattere epocale. Nessuna attenzione alla sua tutela e difesa. Nessuna provvidenza economica, nessuna opera di soccorso morale e legislativo contro la cultura che ne auspica la vanificazione.

Nulla è stato fatto per la formazione, l'educazione, la scuola. Anzi è stato avviato un processo riformatore di potenziamento delle scartoffie, di esasperazione dei docenti, di riproposizione di progettualità già varate 30 anni fa in altri paesi e ormai da tutti riconosciute come fallimentari e distruttive. Modelli : Dewey e Gramsci. Cose d'altri tempi ! Anzi se volete sapere dove si sono ispirati gli ultimi due ministri della Pubblica Istruzione ripescate la rivista ufficiale del Partito Comunista Italiano, "Riforma della scuola" dell'agosto-settembre 1976, e troverete la "luminosa fonte" di cotanta opera distruttiva.

Non parliamo del contrasto alla criminalità. Intere città, interi quartieri, specie metropolitani, sono letteralmente in mano alla delinquenza macro e micro. A quella nostrana si è aggiunta quella clandestina extracomunitaria.

Non parliamo della solidarietà. Non hanno praticato neanche quella nei confronti degli immigrati, sui quali la sinistra aveva impegnato tanta enfasi. Nella maggior parte dei casi è come se a questi poveretti avessero detto "prego accomodatevi" ma al 90% vivono in topaie malsane, in dieci in una stanza, quando va bene, in baracche e nella più totale promiscuità subumana.

Hanno costretto allo smantellamento istituzioni storiche religiose e non, che si curavano dei bambini in difficoltà , degli anziani, dei malati e disagiati in genere, sostituendo quanto ritenuto "superato" con il nulla di fatto o in qualche caso con qualche cooperativa rossa, rossiccia o rosè, spesso di dubbio funzionamento.

E siccome sulla sussidiarietà si erano pronunciati, hanno dovuto fare una mossa. L’ hanno ridotta tragicamente a scaricare ai comuni tutta una serie di servizi per i quali gli stessi non hanno le risorse. All'insegna insomma dello "sbrigatela tu, se ci riesci".

Del resto, c'era poco da aspettarsi sul tema, da chi si è sempre nutrito di statalismo e statolatria!
In questo clima da disfatta di Caporetto langue la nostra Nazione.

E potremmo continuare. Ma purtroppo tutto è sotto gli occhi di tutti.

Questi sono i frutti dell'Ulivo. Che in realtà andrebbe ribattezzato " fico sterile", del quale parla il Vangelo.

"Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna. Andò a cercarvi il frutto, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: ecco sono già tre anni che vengo a cercar frutto da questo fico e non ne trovo; taglialo! Perché deve occupare il terreno inutilmente? Il vignaíolo gli rispose: Signore lascialo ancora quest'anno, per darmi il tempo di scavar tutt'attorno e mettergli del concime; se farà dei frutti, bene; se no lo taglierai" (Luca, 13,6-9).

Il nostro caso è ancora più drammatico: non solo abbiamo aspettato l'anno successivo, ma anche il secondo. Cinque anni di Governo nazionale di Sinistra- Centro senza frutti o peggio ancora con tanti frutti marci. Il 13 maggio è tempo di tagliare l'albero infruttuoso e bacato, è tempo di costruire una casa per gli italiani. La Casa delle Libertà. E' tempo di sostenerne con decisione i candidati. Per ridare forza alla speranza, speranza alla libertà, libertà autentica e ricostruzione morale, sociale e politica agli italiani.

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