![](/templates/rt_solarsentinel_j15/images/arrow.png)
![](/templates/rt_solarsentinel_j15/images/arrow.png)
Il quotidiano Avvenire, nell'edizione del 5 marzo 2011, pubblica le dichiarazioni dell'On. Alessandro Pagano in merito alla questione del "biotestamento".
Lunedì 07 Marzo 2011 18:16
Verso l’aula
Lunedì comincia il dibattito. Pregiudiziali votate giovedì
in attesa che lunedì inizi la discussione generale nell’aula della Camera sul fine vita, riceve apprezzamenti da parte dell’Udc e di alcuni esponenti del Pdl, il fatto che il Pd abbia rinunciato
a presentare una pregiudiziale di costituzionalità.
Nel dare una valutazione positiva di questa scelta i centristi Rocco Buttiglione e Pier Ferdinando Casini dichiarano che «sarebbe stato offensivo» per loro e per milioni di cittadini, cattolici e non cattolici, veder considerate le loro convinzioni «a priori al di fuori del patto costitutivo di cittadinanza su cui si regge la nostra Repubblica». Sarebbe stato come dichiararli «cittadini di seconda categoria».
Dunque al leader del Pd viene riconosciuta «saggezza politica».
Buttiglione e Casini, però, non trascurano di registrare che quanto alla richiesta di sospensiva avanzata dai Democratici, i loro pareri «sono difformi da quelli del Pd», ma ciò «rimane comunque all’interno di una legittima dialettica politica». Anche il pidiellino Stefano De Lillo considera la rinuncia di Bersani a presentare la pregiudiziale «rilevante, perché con questo atto il maggiore partito di minoranza riconosce il ruolo primario del Parlamento nella regolamentazione
della materia». A detta del senatore, questo «è il migliore punto di partenza per arrivare ad una
legge non di parte, ma fondata su valori universali condivisi come il rispetto della vita».
A presentare le pregiudiziali, che dovrebbero essere votate giovedì prossimo, saranno invece Idv
e i radicali eletti nel Pd.
Infatti Maria Antonietta Farina Coscioni ha criticato la linea assunta dal gruppo dei Democratici
di non presentare né relazione di minoranza né pregiudiziale, ma solo la sospensiva. L’esponente
radicale ha accusato il capogruppo Dario Franceschini di esserne l’ispiratore. Ma il segretario Bersani ha replicato che quella era «la proposta del Pd». Un altro esponente di quel partito, Pierluigi
Castagnetti, ha espresso il punto di vista che «non sia opportuno legiferare», tuttavia ha manifestato
«rispetto» verso chi dice il contrario, dichiarandosi disposto a interloquire. «Non si può prescindere
dal contenuto della legge», ha insistito però l’ex segretario del Ppi, asserendo che «alla luce del testo che è uscito dalla commissione», la posizione dei favorevoli alla legge si indebolirebbe.
Ma per il Pdl, Alessandro Pagano ha risposto che «un intervento del legislatore il più tempestivo e
coeso possibile per evitare errori o abusi in merito al "fine vita" che possano introdurre nel nostro ordinamento, in via surrettizia, l’eutanasia, non era più rinviabile». Da ultimo, a Ignazio Marino del Pd che ha ripetuto la tesi secondo cui le Dat «non hanno nessun valore se non sono vincolanti», il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, ha ribattuto che le Dat non possono essere vincolanti perché «quando non si è vigili servono garanzie rispetto a possibili abusi. In questo senso la legge tutela i cittadini ». Inoltre secondo la Roccella «non si può pensare che la libertà del paziente significhi costrizione del medico: il medico non può mai essere obbligato, ma deve sempre poter scegliere in scienza e coscienza, così come prevede anche la deontologia professionale».
Lunedì dunque inizia la discussione generale della proposta che proseguirà mercoledì e giovedì,
giorno nel quale dovrebbero essere votate le pregiudiziali di Idv e radicali. Le votazioni sull’articolato, però, non si svolgeranno prima di Aprile.
DA ROMA PIER LUIGI FORNARI