Domenica, 16 Giugno 2024


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Su La Sicilia la notizia dell'intervento dell'On. Pagano alla seconda giornata dei "Seminari sulle emergenze planetarie", in corso ad Erice, che vedono l'illustre presenza del prof. Zichichi e di altri cento importanti scienziati da ogni parte del mondo.

 

 

Erice. Mentre ieri mattina le agenzie di stampa battevano le notizie sulla possibile resa di Gheddafi a Tripoli e il timore che possa nascondere armi chimiche, il professor Antonino Zichichi che con un centinaio di scienziati sta affrontando la seconda giornata dei "Seminari sulle Emergenze Planetarie" che si tengono a Erice, era pronto a rispondere: "Le armi chimiche si possono costruire mettendo insieme sostanze che, separate, sono assolutamente innocue. Pertanto, la pretesa di sapere se un Governo ha o meno armi chimiche è estremamente difficile".


Zichichi, che è stato presidente del Comitato Nato per le tecnologie di disarmo e presiede, in questi giorni, i lavori della 44ª sessione dei Seminari, ha detto anche: "Proprio oggi (ieri, ndr) qui si discute su come rendere innocua l'acqua che sgorga dai rubinetti e siamo consapevoli che, anche nei Paesi industrializzati, i controlli non sono in grado di assicurare un'erogazione idrica capace di garantire la salute pubblica. Figuriamoci con quanta facilità è possibile contaminare un acquedotto". Per Zichichi "la cosiddetta cultura moderna distoglie l'attenzione da quelli che sono i veri problemi sociali: invita la popolazione a preoccuparsi delle radiazione nucleari, mentre tralascia i pericolo reali come, appunto, la contaminazione dell'acqua". Secondo il chimico Valery Kukhar, dell'Accademia delle Scienze dell'Ucraina, gli acquedotti "sono i bersagli più vulnerabili in caso di attacco terroristico". Lo scienziato, tuttavia, nonostante definisca "possibile" questa evenienza, puntualizza che non si è oggi in grado di poter quantificare gli effetti sulla popolazione. "Ci sono molte variabili da prendere in considerazione quali, ad esempio, la quantità delle sostanze impiegate in rapporto alla grandezza della rete idrica ed il tempo necessario per far scattare l'allarme. "Meno probabili, ma non per questo da escludere, sono i possibili attacchi nelle aree chiuse, dove c'è un'alta concentrazione di persone, come gli aeroporti, le metropolitane, le chiese, i teatri. Kukhar, invece ritiene di poter escludere" la possibilità di un attacco chimico all'aperto: "L'unico modo per farlo sarebbe quello di usare un velivolo, quindi, mi sembra un'ipotesi da poter scartare a priori". Ieri ai Seminari era atteso il ministro della Difesa Ignazio la Russa che per impegni istituzionali è rimasto a Roma, è intervenuto l'on. Alessandro Pagano che ha letto il messaggio del ministro. "Distratti dalla logica del profitto il primo rischio è quello della "miopia" che ci evita di vedere per comodità e convenienza dell'immediato i reali problemi: l'energia, l'acqua, l'inquinamento ambientale, il clima, il terrorismo".

mariza d'anna

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