Giovedì, 23 Maggio 2024


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Intervento dell'On. Alessandro Pagano al Convegno "Cibo, comunicazione e personalità"

 

 

Il rapido sviluppo industriale e la conseguente trasformazione sociale post-industriale, realizzate nel nostro Paese negli ultimi 60 anni, hanno avuto conseguenze senza dubbio positive: un generale miglioramento delle condizioni di vita della quasi totalità dei cittadini italiani, un cospicuo incremento dell’aspettativa di vita, una drastica diminuzione della mortalità infantile unitamente ad un generale incremento della complessiva sicurezza alimentare (sia in termini di alimenti disponibili sia in termini di qualità intrinseca degli alimenti stessi).


A fronte di questi numerosi aspetti positivi, tuttavia risulta necessario rimarcare alcune criticità, che in particolare negli ultimi decenni hanno cominciato ad essere sempre più evidenti. L’Italia è diventato il paese europeo a più alta incidenza di sovrappeso/obesità nella popolazione infantile. Se una risposta a questa epidemia di obesità infantile non sarà individuata, il rischio é che per la prima volta negli ultimi cento anni la presente generazione di bambini non vivrà così a lungo come i loro genitori.

La obesità, il sovrappeso, la tutela della salute dei minori attraverso una corretta alimentazione non può essere garantita solo da  un semplice processo educativo, limitato alla diffusione di qualche opuscolo o affidato a qualche messaggio lanciato attraverso i media della comunicazione.

Non è sufficiente neppure fermarsi ad evidenziare lo stato epidemiologico della obesità e di sovrappeso con le relative patologie correlate. L’obesità infantile non la si argina con una dieta ipocalorica! Il cibo non è solo un semplice conteggio  giornaliero di Calorie!

La tutela della salute nei minori attuata attraverso una corretta alimentazione richiede interventi anche micro-strutturali che favoriscano e tutelino nuovi approcci nello sviluppo degli alimenti: un approccio che la scienza moderna ci dice debba essere multidisciplinare in cui gli esperti della salute (medici, clinici) e della nutrizione siano affiancati da chi produce gli ingredienti vegetali (agronomi, fisiologi vegetali, agricoltori, allevatori) e da chi poi provvede alla loro trasformazione (tecnologi alimentari, artigiani, industrie, commercianti). La famiglia e il sistema educativo hanno un ruolo primario nella pedagogia del cibo. Il minore forma la sua personalità anche attraverso la alimentazione. Il cibo è un primario sistema di comunicazione e relazione tra il bambino e l’ambiente circostante.

OBESITA’ IN ETA’ EVOLUTIVA 

In Italia, la prevalenza di sovrappeso risulta essere la più elevata in Europa colpendo il 36% dei bambini, come riportato dall’indagine dell’International Obesity Task Force. L’aumento così repentino dei bambini obesi, più del 50% negli ultimi dieci anni, non può essere imputato solo alla predisposizione genetica. L’obesità in età evolutiva in Italia ha una diversa diffusione, il dato stimato a livello nazionale, anno 2010,  indica che il 15% dei bambini in età evolutiva è obeso. 

IL GUSTO ITALIANO e LA DIETA MEDITERRANEA 

Si assiste una progressiva riduzione dell’età del menarca nelle femmine, mentre si ha un possibile ritardo nello sviluppo sessuale nei maschi. La alimentazione, il peso corporeo caratterizzato da accumulo di massa grassa in particolare nell’addome è in grado di condizionare la differenziazione della maturità sessuale tra i due sessi in età evolutiva. 

Una delle cause (di certo non l’unica) di questa preoccupante diffusione della obesità e sovrappeso in età evolutiva è il largo uso di snack nell’alimentazione quotidiana che sono andati progressivamente a sostituire – com’è nella tradizione mediterranea – il pane e la frutta soprattutto a colazione e a merenda. Questo passaggio ha portato sempre più all’assunzione di grassi saturi e carboidrati semplici al posto di vitamine, fibre e carboidrati complessi, con un globale peggioramento del pattern nutrizionale. Inoltre la sempre più ampia diffusione dei Fast Food e dei cibi pronti, ha portato ad un significativo aumento della densità di energia degli alimenti .

Gli alimenti “fast food” agiscono sul sistema di controllo dell’appetito, condizionato  da una reciproca relazione tra la densità di energia di un alimento (ovvero apporto calorico) e quantità (ovvero il peso) del cibo ingerito.

L'intestino dei bambini italiani presi in considerazione dallo studio è risultato essere notevolmente povero di Bacteroidetes, un gruppo di batteri la cui presenza è associata a un ridotto rischio di sviluppo dell'obesità. Inoltre è stata riscontrata una ridotta diversità nel numero di specie batteriche presenti nell'intestino dei soggetti studiati. Tale carenza è stata correlata ad una maggiore suscettibilità dell'individuo allo sviluppo di allergie ed intolleranze alimentari.

Tale ricerca dimostra come la nostra alimentazione, a partire dai primi anni dell'infanzia, influenzi fortemente lo stato di salute e benessere del consumatore.

Una delle criticità più marcate è la modifica delle percezioni sensoriali. Si assiste ad una progressiva riduzione della capacità sensoriali, si sta perdendo il “gusto italiano” e con questo il piacere e la salute della dieta mediterranea.

L’Italia è uno dei paesi con il più alto indice di non adeguatezza alla dieta mediterranea.

Una criticità nel comportamento dei minori e di gran parte della popolazione italiana è lo sviluppo della sensazione della appetibilità degli alimenti, cioè del desiderio e attrazione verso alcuni alimenti caratterizzati da sensazioni sensoriali dominanti dal gusto dolce ( carboisrtai semplici), salato ( cloruro di sodio), umami (glutammato monosodico). Un alimento dotato di alta appetibilità è caratterizzato da bassa sazietà. Gran parte degli alimenti promozionati in spot pubblicitari hanno elevata appetibilità, alta densità energetica, ridotto volume e bassa sazietà:

-              snack

-              patatine

-              merendine

-              cioccolata

-              creackers

-              caramelle zuccherate

-              bevande zuccherate

-              succhi di frutta zuccherati

-              pop corn

-              gelati

-              cioccolatini….

Queste condizioni sensoriali favoriscono l’obesità e l’accumulo di massa grassa corporea e di molecole lipidiche (trigliceridi e colesterolo) nel sangue e negli organi vitali.

Per la prevenzione e terapia del sovrappeso e obesità in età evolutiva é necessario educare le famiglie e i minori ad una sana alimentazione, ma non è sufficiente a garantire un efficace intervento per arginare la diffusione della obesità e patologie ad essa correlate in età pediatrica e adulta. 

Lo stato di sovrappeso e obesità in età evolutiva, nonché la tutela della salute nei minori attraverso una corretta alimentazione sono condizionati da :

-    sicurezza nutrizionale

-    biodiversità alimentare

-     produzione primaria e trasformazione alimentare

-     uso corretto dei mass media nella promozione di alimenti.

Per garantire una adeguata azione per la tutela della salute nei minori attraverso una corretta alimentazione occorre una progettualità comune tra medicina, produzione e tecnologia agro-alimentare, sistema dei mass media, famiglie e i vari livelli istituzionali interessati. L’obesità è la risultante di comportamenti soggettivi e di un sistema agro-alimentare e commerciale.

Il ruolo della famiglia e del sistema educativo sono chiamati a svolgere azioni di testimonianza attiva.

L’obesità nei minori non si argina con il far fare a loro una dieta ipocalorica! 

LA PUBBLICITA’ di ALIMENTI e OBESITA’ INFANTILE 

La pubblicità in televisione e in altri mass media destinata ai bambini  occupa un considerevole spazio di mercato e coinvolge importanti investimenti. Il settore con maggiore interesse di investimenti è quello della pubblicità di alimenti. Gli investimenti nel comparto alimentare, infatti, sono considerevoli.

Un bambino è in grado di condizionare le scelte dei propri genitori ed educatori nell’acquisto dei prodotti alimentari che vanno ad inserirsi nel suo regime nutrizionale. Il minore non possiede ancora  i corretti criteri di valutazione indispensabili per stimare le qualità dei prodotti reclamizzati ed è attratto da altri elementi come le caratteristiche fisiche dei cibi pubblicizzati, il loro colore, la forma.

Esiste quindi una correlazione significativa tra guardare la televisione e modo di mangiare: più i bimbi vedono spot pubblicitari, più sono portati a consumare snack invece che alimenti sani come frutta e verdura. Tutto questo riduce la qualità nutrizionale della dieta.

La massiccia esposizione a pubblicità alimentari contribuisce in maniera significativa alla cattiva educazione alimentare dei minori che troppo spesso mangiano per noia o per ansia.

Mediamente un ragazzo dai sette/otto ai quattordici/sedici anni trascorre quattro ore al giorno davanti ad uno schermo.

Internet si sta diffondendo sempre di più, e se sono molte le conoscenze che i ragazzi ricavano da queste fonti di informazione, è altrettanto vero che i media trasmettono insieme ai messaggi dei contenuti di valore, dei modelli, dei modi di pensare che influenzano e condizionano.

Inoltre la comunicazione dei media avviene attraverso un mezzo molto potente (le immagini), non comporta fatica (come quella di leggere, ad esempio), e induce alla passività: i ragazzi credono di vedere la realtà, mentre quello cui assistono è solo una rappresentazione, che ha dietro un lavoro di costruzione di significati e di messaggi molto precisi.

Il rapporto tra bambini e televisione è un tema che, ormai già da diversi decenni, richiama l'attenzione di molti studiosi intenti a esaminare e comprendere le dinamiche di fruizione del piccolo schermo e gli effetti che questo può comportare sui piccoli telespettatori. Eppure, il rapporto bambini-Tv rappresenta ancora oggi un tema tanto delicato quanto attuale. 

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