Sono profondamente contrario ad essa!

Il Sud vuole opportunità e parità economica reale; da sempre il rapporto infrastrutturale fra il Nord e il Sud è 3 a 1. Cioè ogni 3 euro investiti al Nord, ce n’è solo 1 investito al Sud.

La “questione meridionale” deve essere risollevata perché c’è una chiara discriminazione!

Attualmente non si parla più di “questione meridionale” perché c’è una sottile quanto perfida, discriminazione verso il Sud perché si vuole che i nostri “cervelli” e le nostre risorse intellettuali emigrino per sostenere l’economia del Nord.

Cambiare paradigma: mancano italiani! Urge far rientrare gli italiani di seconda, terza e quarta generazione, figli e nipoti di emigrati nel secolo scorso e anche prima, in giro per il mondo ma che sono senza cittadinanza italiana.

Sono in Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Venezuela le risorse intellettuali e lavorative che mancano al nostro paese.

Là sono in grossissime difficoltà economiche, qui verrebbero a sanare profonde mancanze di lavoratori qualificati.

Urge altresì far rientrare quanti più dei nostri italiani emigrati negli ultimi 10 anni in mezzo mondo.

Questi “espatriati” nell’ultimo decennio ammontano a quasi 3 milioni (in totale sono 5,9 milioni)

Urge investire al Sud perché il Mediterraneo, per motivi geopolitici internazionali, è ritornato a essere il centro del mondo.

Il Nord Europa sta rapidamente perdendo peso economico.

Chi non se ne accorge o è cieco, o è ancorato a schemi e fatti storici superati

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