Ragusa, dalla Soprintendenza stop al maxi-impianto eolico
Venerdì 31 Dicembre 2004 01:00
Ragusa - No alla realizzazione del Parco eolico a Ragusa. Un iter che si blocca. Inizia invece la guerra delle carte bollate e dei ricorsi al Tar ed un danno che la Ses, Società Eolica Siciliana, in caso di annullamento del progetto, quantifica in circa 14 milioni di euro.
Da una parte la Regione «frena», dall'altra la Società Eolica Siciliana ritiene di avere «le carte in regola» per realizzare sulla dorsale dei monti Iblei un impianto con 81 aerogeneratori.
«Un impianto di questo genere può costituire un vero e proprio disastro ambientale - dice l'assessore regionale ai Beni culturali, Alessandro Pagano - un impatto visivo deturpante e catastrofico, troppi pali che violentano il nostro territorio che, senza nulla togliere alle altre regioni d'Italia, è unico per le bellezze naturalistiche, ambientali ed archeologiche. Abbiamo il dovere di tutelarlo e non si tratta di una valutazone che riguarda "solo" un rappresentante di Governo. L'Ars, all'unanimità ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo regionale ad effettuare una moratoria sull'autorizzazione a nuovi impianti eolici finché non verrà approvato un serio piano energetico regionale. La Sicilia produce energia in surplus rispetto alle proprie esigenze, addirittura ne esportiamo, non abbiamo bisogno di crearne una ulteriore quantità che andrebbe rivenduta a beneficio di pochi».
Dice ancora Pagano: «Il ritorno degli impianti eolici è nullo, si deturpa l'ambiente e le ricadute per la collettività non ci sono nemmeno dal punto di vista lavorativo. Invito gli imprenditori interessati alla produzione di energia alternativa, ad abbandonare la strada dell'eolico ed a indirizzarsi piuttosto sul solare».
È stata la Soprintendenza di Ragusa a dare parere negativo alla creazione della «fattoria del vento», l'ultimo pronunciamento, dopo che l'assessorato regionale al Territorio ed Ambiente aveva già concesso la valutazione positiva all'impatto ambientale.
«Solo con tutti i nulla osta favorevoli, in un complesso sistema autorizzativo, l'impianto si può fare - commenta l'assessore al Territorio, Francesco Cascio - e se la Soprintendenza dice "no" anche in presenza di un giudizio positivo di compatibilità ambientale rilasciato in precedenza, l'iter per il via libera dell'impianto si ferma definitivamente».
«La procedura per l'approvazione regionale - spiega l'ingegnere Eugenio Bordonali, uno dei progettisti dell'impianto - viene data sentiti gli organismi competenti per vincolo o territorio. Non ci sono attualmente vincoli paesaggistici o archeologici nei luoghi dove dovrebbe sorgere l'impianto tanto che c'è una dichiarazione della stessa Soprintendenza in questo senso e lo stesso "codice Urbani" prevede la tutela di aree di notevole interesse pubblico, bellezze panoramiche, punti di vista o belvedere accessibili al pubblico. Il nostro impianto non ricade e non interferisce in questa tipologia oltretutto non ci sono aree di interesse in questo senso, deliberate e riconosciute normativamente».