Lunedì, 29 Aprile 2024


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L’inquinamento c’è, ma non si registra

(Tratto da: "La Sicilia") - L’Assessore Pagano: Finalmente la commissione paritetica Stato-Regione ha varato i criteri per stabilire la quota di imposte spettante alla Regione. Ora dev’essere approvata dal governo

Alessandro Pagano è attualmente assessore ai Beni culturali, ma sino al 13 agosto, quando c'è stato il valzer degli incarichi, era responsabile del Bilancio regionale e fu lui due anni addietro a spingere per inserire nella Finanziaria dello Stato il principio che le tasse si debbono pagare nelle Regioni dove si opera. Questo principio tuttavia è rimasto inapplicato. Per cui ad esempio si arriva all'assurdo che le raffinerie non solo inquinano l'aria dei rispettivi siti (Gela, polo di Siracusa, Milazzo), ma non pagano neppure le tasse in Sicilia.

Per quanto tempo ancora dobbiamo subire questa situazione?

"Non per molto ancora - dice Alessandro Pagano - Non entro nel merito dell'inquinamento perché di questo si occupano altri assessori, oltreché l'autorità giudiziaria. Parlo invece delle imposte, incamerando le quali ne trarrebbe buon vantaggio il bilancio della Regione e quindi gli stessi siciliani. Finora le aziende, avendo le sedi legali là, cioè al Nord, e l'inquinamento qua, cioè da noi, versano le imposte dove hanno sede legale. Poco danno se questo avviene in Calabria o in Veneto, perché questo rientra nella potestà tributaria dello Stato, grave danno invece per la Sicilia che ha autonomia tributaria e quindi diritto ad avere le risorse tributarie"

Come si può risolvere la questione?

«I partiti che hanno interesse a omologare la situazione tributaria avevano chiesto di mettere tutto in un unico calderone, questa ipotesi è stata però bloccata con energia grazie ai ministri siciliani, leggasi Micciché, grazie all'assessore al Bilancio dell'epoca, leggasi Pagano, per cui è passato il principio che una commissione che esiste già, cioè la famosa commissione paritetica composta da due componenti dello Stato e due della Regione, sulla base dell'articolo 37 elabora criteri e modalità in base ai quali procedere. Questa commissione finalmente dopo un lungo lavoro ha esitato proprio due mesi addietro i criteri relativi alla quota parte spettante alla Sicilia sui redditi prodotti nella Regione».

Ora qua! è la fase successiva?

«E' questa: il ministro per le Regioni, Enrico La Loggia, prende questo testo varato dalla commissione paritetica e lo porta in Consiglio dei ministri. Appena arriva l'approvazione, la questione si risolve da sola».

Si può fare una stima di quanto incasserebbe la Regione?

«Questa è una domanda da fare all'ottimo assessore Cintola, posso solo dire che nel Dpef e nelle leggi previsionali 2004 avevo fatto una previsione cauta di 200 milioni di euro. Ho messo la posta minima, perché se ne avessi fatta una più alta, diciamo 400, e avessi parametrato le uscite su quella, se poi gli introiti fossero stati di meno mi sarei trovato con un buco di bilancio».

Poiché però le imposte alla Regione non le debbono versare solo le raffinerie, ma tutte le aziende che hanno ricavi in Sicilia, comprese banche e assicurativi, qualcuno ha parlato addirittura di 500 milioni.

«Meglio tenersi basso, è la mia personale filosofìa. Solo così le nostre entrate sono aumentate del 18% in due anni senza aumentare le imposte e salvando il bilancio».

Tony Zermo

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