Domenica, 28 Aprile 2024


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Servono 5 anni per costruire il nuovo museo

(Tratto da: "La Sicilia") - Le assicurazioni alla partenza della nave greca per l'Inghilterra dove verrà restaurata

Con il trapano l'assessore Alessandro Pagano ha chiuso simbolicamente la prima cassa pronta a partire per Portsmouth dove le parti lignee della nave greca di Gela si faranno il maquillage, nei prossimi cinque anni. I legni dello scafo della nave, scoperta nel 1988, a Bulala, continueranno ad essere desalinizzati, trattati con l'antiparassitario e poi con la tecnica del glicolpolietilene, una resina capace di compattare il legno sostituendosi all'acqua. Ieri gli antichi legni, prima di essere conservati nelle casse, sono stati avvolti in una pellicola di polietilene, che non fa filtrare il sole.

Il restauro della nave costerà 80 mila euro (a Copenaghen per lo stesso trattamento ne hanno chiesti 440) ed intanto, ieri, è stato esposto il progetto di costruzione del museo che accoglierà la nave, già finanziato dalla Regione con circa 3 milioni di euro. Cinque anni di tempo per costruirlo. Se non fossimo in Sicilia diremmo che sarebbero sufficienti. Ma qui non guasta incrociare le dita.
Una bella cerimonia quella svoltasi ieri a Bosco Littorio come saluto simbolico di un gioiello di Gela e dell'umanità che va a «farsi bella». Il viaggio verso la Gran Bretagna inizierà entro questa settimana in Tir. In auto seguiranno il Tir alcuni uomini della Soprintendenza che cureranno)a consegna del relitto al laboratorio specializzato. L'intero staff dirigenziale della Soprintenderla diretta dalla dott. Rosalba Panvini, varie personalità del mondo dell'archeologia, i rappresentanti della magistratura, delle forze dell'ordine, la Capitaneria di Porto, il clero, le associazioni culturali ed ambientalistiche, una folta delegazione di politici di entrambi gli schieramenti, la commissione comunale archeologia: tutta questa gente ieri ha seguito le fasi di imballaggio della nave che sono state filmate e proiettate su due schermi.
Due annunci importanti sono stati dati dal Soprintendente di Caltanisseta Rosalba Panvini e dall'assessore Pagano: una riguarda il completamento dello scavo subacqueo della nave. C’è la parte della poppa che ancora è nei fondali. Sarà recuperata la prossima estate e prenderà anch'essa la strada della Gran Bretagna. Ma contestualmente si avvieranno le operazioni di scavo nell'area dove giace il secondo relitto di Gela individuato alcuni anni dopo il primo. A Gela si è a conoscenza anche di un terzo relitto. Ma di questo si sa pochissimo.
La Soprintendenza ha consegnato ieri anche il progetto di completamento dello scavo nell'area dell'emporio arcaico di Bosco Littorio e di realizzazione della copertura definitiva degli ambienti in mattoni crudi che erano le botteghe commerciali della Gela greca. Cosi l'area di Bosco Littorio con quell'emporio, il museo della navigazione, la nave restaurata si candida a diventare un luogo unico e di grande attrazione turistica. Se gli uomini e la politica lo vorranno.
Grandi elogi ieri per la dott.ssa Panvini che ha seguito dal 1988 ad oggi tutte le fasi del recupero della nave fino all'obiettivo centrato ieri. Per lei, per le tante cose che ha fatto a favore della città, il presidente della Provincia Filippo Collura ha proposto il conferimento della cittadinanza onoraria gelese. Rosalba Panvini ha spiegato alla città perché non ha potuto mantenere la promessa di effettuare il restauro a Gela in un laboratorio all'aperto dove la cittadinanza avrebbe potuto seguirne dal vivo le varie fasi.
«Sarebbe stata una condizione ideale - ha detto il Soprintendente - ma abbiamo valutato che avremmo avuto difficoltà. Qui se si guasta un semplice filtro per sostituirlo bisogna presentare richiesta, essere autorizzati, aspettare i tempi della gara. I1 restauro è così delicato che non può sottostare a queste regole».
Ma ci saranno i soldi per completare lo scavo e fare il museo? - chiedeva in privato il prefetto di Caltanissetta Vincenzo Santoro alla dott.ssa Panvini. E' stato rassicurato pubblicamente anche dall'assessore Pagano. Il prefetto ha ringraziato pubblicamente quanti a vario titolo, dal momento della scoperta del relitto ad oggi, si sono prodigati a scrivere « una bella pagina di storia, una bella pagina della rinascita di Gela.

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