Martedì, 14 Maggio 2024


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Pagano: "Le casse sono vuote, tagli necessari".

(Tratto da "La Sicilia, Fatti & Notizie") - Austerity nella variazione di Bilancio. l’Assessore replica alle polemiche sulla manovra

Palermo. Assessore Pagano, la manovra da 630 miliardi giunge in aula, dopo le proteste delle aziende che gestiscono le autolinee in concessione.

"Con gli esponenti del settore è stato trovato un accordo significativo. La riduzione di venti miliardi è confermata, ma stiamo sbloccando 40 miliardi già stanziati da una precedente legge. Il problema non sono i soldi, ma il futuro di un settore che ha prodotto soprattutto diseconomie".

Vuole fare un esempio?

"Noi spendiamo 320 miliardi l’anno per il comparto dei trasporti in concessione: una cifra già spropositata, viste le disponibilità finanziarie della Regione. Se poi si pensa che le municipalizzate e le aziende pubbliche assorbono il 75% della spesa, pur offrendo il 38% dei servizi complessivi, il quadro è completo. Anzi, no, bisogna aggiungere che i privati gestiscono tratte in cui c’è sempre un overbooking. Significa che dovrebbero abbassare i costi per farsi concorrenza fra loro, invece che prendere contributi dalla Regione. Occorre una riforma".

Come si procederà?

"Sarà istituito un tavolo tecnico, con tutte le parti interessate, che predisporrà un nuovo disegno di legge. La cosa più importante è che le stesse associazioni di categorie abbiamo compreso la necessità di una rivisitazione delle regole. D’altronde, sull’opportunità della riforma del settore avevo già avuto il parere positivo degli esponenti di tutti i partiti presenti in commissione Finanze: significa che in Assemblea si avverte la necessità di un cambio di rotta, dopo tanti sprechi".

Si lamentano anche i sindacati della formazione professionale, per un altro taglio da venti miliardi deciso dal governo.

"Anche in questo settore occorre cambiare, nel segno della qualità e del risparmio: non si può pensare a una spesa da 450 miliardi l’anno, a settemila corsi di formazione. Con i tecnici dell’assessorato al Lavoro, stiamo studiando un meccanismo di verifica della qualità dei corsi, dei risultati ottenuti dalle scuole. Qualche norma, in questo senso, sarà presente probabilmente già nella prossima Finanziaria".

Scusi, lei che parla di rigore e di selezione della spesa, come giudica lòa decisione del suo governo di far scattare gli aumenti ai regionali prima di far svolgere i corsi di formazione?

"Il problema è a monte: inizia con la riforma della pubblica amministrazione e continua con il contratto dei regionali, che abbiamo ereditato dai governi precedenti. Io non voglio entrare nella questione di merito, ma segnalo soltanto che con 14.000 prepensionamenti se ne stanno andando via le migliori professionalità dell’amministrazione e non so chi dovrà rimpiazzarle. Gli aumenti? Diciamo che questo contratto, dal punto di vista della ricaduta finanziaria, mi lascia perplesso".

Torniamo alla manovra di variazione di bilancio, che è sbarcata all’Ars dopo il suo appello sulla necessità di tagli. Crede che si riuscirà ad evitare stavolta l’assalto alla diligenza di Sala d’Ercole?

"Ne sono certo, per un motivo molto semplice: soldi non ce ne sono, non si può andare oltre la copertura finanziaria già trovata. Insomma, in aula qualcuno potrà anche proporre i soliti emendamenti di spesa e tentare, come dice lei, l’assalto alla diligenza. Ma la diligenza, oggi, è vuota".

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