Venerdì, 29 Marzo 2024


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«Banca di Roma più presente in Sicilia e Regione più influente nel Sicilbanco»

PALERMO (Tratto da "Giornale di Sicilia") – La Regione non si rassegna a svolgere il ruolo di comparsa nelle scelte del Banco di Sicilia. L'assessore al Bilancio e Finanze, Alessandro Pagano, in merito, è categorico: «Siamo scarsamente interessati ad essere semplici azionisti».

Lei, assessore, recentemente si è incontrato col presidente della Banca di Roma, Cesare Geronzi. Cosa vi siete detto?

«Geronzi, nella qualità, ha ribadito con forza la volontà della Banca di Roma di continuare il suo impegno in Sicilia. Per me è una presenza che vuole essere importante e che non può prescindere dalla partecipazione di un partner istituzionale come la Regione. Nel corso dell'ultimo incontro, con il presidente Geronzi abbiamo affrontato proprio questo argomento trovando una reciproca disponibilità».

Cioè?

«La Regione ha chiesto un ruolo più incisivo nella gestione del Banco di Sicilia, in considerazione delle scelte strategiche che pesano sul futuro dell'Isola e il presidente Geronzi ha assicurato che Banca di Roma è pronta a finanziare progetti di alto profilo».

Ha indicato una scaletta?

«Le priorità da affrontare sono le grandi opere pubbliche, mi riferisco alle infrastrutture, alla viabilità, alla politica delle acque, tutti grandi temi che il Governo regionale intende affrontare per dare una svolta significativa allo sviluppo dell'Isola e che sono parte essenziale del programma del Governo Cuffaro. E in questa pianificazione, che ovviamente dovrà rispettare scadenze a breve termine, ma anche obiettivi a medio e a lungo raggio, Banca di Roma attraverso il Banco di Sicilia resta il nostro interlocutore privilegiato».

Che ruolo svolgerà il Banco di Sicilia per lo sviluppo dell'Isola?

«A Geronzi abbiamo dato atto che Banca di Roma è stata fondamentale per recuperare l'efficienza e l'immagine del Banco, ma abbiamo anche ricordato che nella ritrovata funzionalità del Banco abbiamo contribuito come Regione con ben 1300 miliardi di capitali. Abbiamo anche chiesto di conoscere il piano industriale della Banca di Roma per individuare le linee programmatiche che riguardano il futuro del Banco. Certamente, il nostro obiettivo è far sì che il Banco diventi leva finanziaria per i progetti di sviluppo che riguardano la Regione e in questo senso siamo scarsamente interessati ad essere semplici azionisti sia pure di una società che genera utili. E il presidente Geronzi non ha avuto nessuna difficoltà a percorrere una strada comune con la Regione, lasciando aperte le porte per una collaborazione a 360 gradi».

Secondo lei, la strategia della Banca di Roma è convincente?

«I progetti di Banca di Roma sembrerebbero chiari e dovrebbero passare attraverso la realizzazione di una holding che controllerebbe tutte le aziende del gruppo, compreso il Banco di Sicilia. In questa logica il ritrovato dialogo e gli attestati di reciproca fiducia fanno sì che certamente cercheremo di perseguire degli obiettivi di massima sinergia».

Quali sarebbero queste sinergie?

«Da parte loro la piena efficienza del gruppo Banca di Roma, da parte nostra che la Sicilia sia legata ad un gruppo internazionale che possa diventare banca di sviluppo in grado di catalizzare capitali e dove la Regione sia protagonista nei processi decisionali».

Giovanni Ciancimino

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