Pagano: insegnare è una missione
Domenica 18 Settembre 2005 17:20
Palermo (Tratto da "La Sicilia") - «Sento il dovere e il piacere di rivolgere un sentito augurio di buon inizio di nuovo anno scolastico». Comincia così il messaggio dell'assessore regionale alla Pubblica Istruzione Alessandro Pagano a studenti, insegnanti e personale della scuola. «A nessuno sfugge l'importanza della scuola come agenzia formativa fondamentale per i nostri giovani - aggiunge - e a nessuno può essere consentito il sentirsi secondi nel ruolo di protagonisti di questa istituzione tanto antica e sempre nuova. Le domande che pongono i nostri giovani, spesso solo con i loro silenziosi atteggiamenti, le sfide poste da una modernità dai volti talvolta problematici, le richieste di ausilio posteci dalle famiglie, devono rappresentare per dirigenti, personale docente e no, una serie dì imperativi categorici che ci caricano di responsabilità e ci danno il senso di quella che è stata e deve rimanere una missione prima che una professione».
«Gli studenti devono, insieme alle famiglie, sentirsi protagonisti nella costruzione di una nuova scuola - continua l'assessore - che prima di tutto deve essere scuola di vita e che di conseguenza sarà più facile far diventare di orientamento professionale. Solo giovani umanamente ben strutturati, liberati dai tentennamenti del dubbio perenne, radicati nel nostro tessuto di civiltà , liberati dalle paure e incertezze circa il futuro, potranno affrontare le difficoltà di un mondo che è divenuto, e che dalle famiglie viene giustamente percepito, come problematico».
«Un anno scolastico può essere determinante nella vita dei nostri giovani - sottolinea Pagano - Solo caricandoci dei loro problemi e pesantezze, delle loro richieste giuste e delle loro domande, solo sposando il loro slancio, solo uno sforzo di comprensione dei loro linguaggi, può disporci in quella sintonia che finirà per farli crescere e darà agli educatori il senso di una bella vita spesa al servizio dei giovani e di conseguenza contribuirà alla crescita della nostra terra. Sappiate, senza retorica, che l'assessore alla Pubblica Istruzione vuole esservi vicino perché sente, prima ancora che come politico, tutti i doveri, ma anche le gioie e le soddisfazioni di padre e di educatore».