Giovedì, 16 Maggio 2024


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Pagano: «Perché l'Albo delle piante-monumento»

(Tratto da "La Sicilia") - "Identità è futuro", lo slogan scelto dall'Assessorato regionale ai Beni culturali, vuoi essere l'esempio e la sintesi perfetta di come sia importante valorizzare e tramandare il ricco patrimonio artistico, culturale e ambientale della Sicilia. Poco più di un mese fa, il 15 luglio, l'Unesco ha scelto Siracusa e Pantalica per inserirle nella World Heritage List premiando così non solo la bellezza incomparabile di questi luoghi, ma anche il nostro tentativo di far conoscere al mondo le testimonianze ancora vive del grandioso passato millenario della Sicilia.

Recuperare la nostra memoria non significa una fuga nel passato, semmai è un'occasione preziosa per la promozione e per la tutela dei beni culturali e dei valori dell'ambiente, per i quali i siciliani hanno sempre avuto una grande sensibilità. Infatti, anche un albero storico può diventare un bene culturale e non è un caso se oggi festeggiamo il 260° anniversario dei primi atti di tutela, emanati in Sicilia il 21 agosto del 1745, per la conservazione del castagno dei cento cavalli di Sant'Alfio e delle antichità di Taormina.

Gli alberi che hanno un interesse naturalistico eccezionale, come quelli che sono stati testimoni di diverse generazioni umane e di eventi significativi, meritano forme speciali di valorizzazione. Ecco perché abbiamo recentemente istituito l'Albo delle piante monumentali sulla base del codice Urbani, che è il primo esempio in Italia di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso il territorio e la memoria dei luoghi. Già 37 alberi sono stati inseriti nella lista, tra questi, ad esempio, l'albero "Falcone" di via Notarbartolo e l'ulivo di "Borsellino" di via D'Amelio a Palermo, il "Carrube" di Milena e il "Castagno dei cento cavalli" di Sant'Alfio. Si tratta solo di una prima stesura, ma ci è sembrato doveroso avviare una riflessione sull'alto rilievo simbolico, testimoniale e culturale rivestito da alcuni Alberi monumentali che, oltre a essere un eccezionale patrimonio dell'ambiente, sono legati alla memoria di fatti e tradizioni. Ecco, dunque, che il nostro logo "Identità è futuro" rappresenta una formula che vede concatenate due parole in un rapporto circolare di causa ed effetto. Non ci può essere futuro senza una precisa identità, non si può costruire una identità senza pensare agli effetti che si desidera produrre in tempi futuri. All'interno di questo ragionamento, che è soprattutto una sfida culturale, è nato anche il Rei, cioè il Registro delle eredità immateriali, il cui obiettivo è quello di identificare, classificare, salvaguardare e promuovere l'eredità culturale siciliana che si trasmette oralmente di generazione in generazione e che in quanto tale è particolarmente effimera e soggetta a un forte rischio di estinzione. Attraverso il Registro delle eredità immateriali vogliamo porre finalmente sullo stesso piano di dignità culturale, scientifica, politica ed economica anche una tonnara plurisecolare, un canto popolare, un luogo dei miti o degli eventi, un sapere produttivo, una ricetta, persino un albero o una pianta dal grande valore storico e naturalistico.

ALESSANDRO PAGANO

Assessore regionale ai Beni culturali e ambientali e della Pubblica istruzione

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