La bellezza dei Templi non produce l'adeguata ricchezza al territorio
Domenica 05 Dicembre 2004 09:18
L'assessore regionale ai beni culturali promuove il Parco, ma con riserva. Alessandro Pagano loda lo stato di conservazione dell'intera area archeologica e paesaggistica di Agrigento, ma stimola la città alla promozione del proprio prodotto.
«Dice il falso chi sostiene che la Valle non è conservata come si deve - sostiene l'assessore Pagano - da parte mia devo fare alla città i miei complimenti per una situazione che deve inorgoglire gli agrigentini. Temevo che la situazione fosse diversa, invece...».
Parole nuove ed entusiasmanti per orecchie abituate a sentir sottolineare con costanza ritardi, mancanze e soprattutto abusi edilizi.
Ma dopo la carota, anche da parte dell'amministratore regionale a cui è affidato il monitoraggio dei beni culturali e ambientali arriva, per la città dei templi, il bastone.
«Al momento del mio insediamento - dice Alessandro Pagano - ho stimolategli enti preposti perché accelerassero gli iter e arrivassero in tempi brevi a un piano del Parco capace di costituire il volano del rilancio di Agrigento e, perché no? dell'intera regione e adesso si deve passare all'azione e farlo in tempi ragionevolmente brevi».
Insomma, l'invito dell'assessore regionale è quello di passare dalla conservazione alla fruizione. Per riuscirci non si scende a compromessi.
«Non siamo disposti - dice l'assessore Pagano - ad accettare prodotti preconfezionati, tranne che questi siano capaci di cogliere la necessità di rispondere alla grande e Triplice sfida che riguarda Agrigento, e cioè l'occupazione, lo sviluppo e la ricchezza del territorio»
All'ombra dei templi, da parte dell'assessore regionale arriva anche uno sfogo amaro che meglio chiarisce la sua posizione.
«Non è ammissibile - dice infatti Pagano - che il Parco continui a mostrare certi limiti nel numero di turisti, mentre altri siti altrettanto interessanti, e ai quali la Valle non ha nulla da invidiare i numeri volino sopra il milione di presenza in un anno». Il riferimento è - come spiega lo stesso Pagano - a Pompei, preso ad esempio. Ma come reagire?
«Innanzitutto dandosi delle precise scadenze - dice l'assessore regionale - per esempio il Parco archeologico deve essere un modello già definito e pronto assolutamente entro i limiti della mia legislatura, e cioè entro il giugno del 2006. Ma per questo - aggiunge ancora Pagano - non può esserci soltanto l'impegno della Regione, ma serve anche quello deciso dell'intera comunità di Agrigento».
L'assessore è dunque ottimista, puntualizza scadenze precise e offre una grande opportunità di riscatto al territorio. E' tempo di cogliere al volo questa opportunità.
C. I.