(Tratto da "La Sicilia") - Trasformare la provincia di Caltanissetta in un marchio forte e facilmente identificabile dai tanti amanti del turismo enogastronomico. Un turismo certamente di nicchia ma redditizio, secondo quanto spiegano i tecnici dell'assessorato regionale ai Beni culturali. Il progetto elaborato dall'on. Alessandro Pagano in collaborazione con la soprintendente ai Beni culturali, Rosalba Panvini, è stato presentato ieri mattina al Cefpas a sindaci della provincia ed imprenditori locali. «Il progetto Merite – ha spiegato l'assessore Pagano – è finalizzato alla valorizzazione ed allo sviluppo dello spazio rurale. Si tratta di un'opportunità che vede lavorare fianco a fianco il pubblico ed il privato per la promozione di prodotti artigianali e la valorizzazione di quei caratteri distintivi che possono rendere attraente il territorio».

Il progetto, che nei mesi scorsi è stato sperimentato ad Agrigento, nella provincia dei Templi pare abbia dato buoni risultati con una crescita in termini di presenze turistiche. Risultati che adesso si intende replicare anche in provincia di Caltanissetta.
«Nel nostro territorio non abbiamo nè i Templi di Agrigento nè la Villa Romana del Casale – ha affermato la soprintendente Rosalba Panvini –. Possiamo però contare su realtà archeologiche e monumentali altrettanto importanti. Già nel 7° secolo a. C. questo territorio è stato luogo di attrazione per popolazioni del Mediterraneo. Proprio per questo possiamo contare su Sabucina, uno dei più importanti siti archeologici del mondo. Il museo di Caltanissetta è il quarto nell'Isola in ordine di importanza». La dott. Panvini ha evidenziato quindi quali e quante siano le potenzialità inespresse della provincia di Caltanissetta ed illustrato i progetti di partnership internazionale che vedranno alcuni beni archeologici nisseni in tournée in diverse città d'Europa.
«Le opportunità di sviluppare e valorizzare il territorio locale – ha poi detto il presidente provinciale dell'Anci, Raimondo Torregrossa – sono strettamente condizionate dalla sinergia che deve stringersi fra tutti gli operatori turistici: tra le agenzie e gli enti locali, tra gli operatori dell'offerta e le amministrazioni locali. L'Anci può essere un forte stimolo all'innalzamento qualitativo dell'offerta territoriale delle aree interne della nostra regione. Come sindaci siamo chiamati a partecipare ad un progetto i cui benefici si otterranno nel tempo, dobbiamo quindi credere nello sviluppo del turismo culturale in tutte le forme nelle quali si esprime la vita di un popolo, dunque non solo beni culturali in senso stretto, ma anche rivalutazione di aspetti legati alla produzione artigianale, enogastronomica e piccola imprenditoria».
Al convegno non sono intervenuti gli assessori regionali Innocenzo Leontini (Agricoltura), Carmelo Lo Monte (Cooperazione) e Fabio Granata (Turismo) che erano stati invitati dagli organizzatori.