Mercoledì, 01 Maggio 2024


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L’assessore Pagano ribadisce la sua posizione di fermezza: “Non è possibile pensare di assumere nuovi precari alla Regione”

Palermo – "Un dato è certo – ha detto l’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Alessandro Pagano -. Con i proventi della vendita dei biglietti dei musei non si coprono le spese per l’assunzione dei 344 lavoratori neanche inquadrandoli con un rapporto a tempo determinato. Ancora oggi l’assessore Granata insiste dicendo che i costi risulterebbero irrisori e che per l’operazione si spenderebbero tre milioni di euro, metà dei quali potrebbero arrivare dalla vendita dei biglietti.

Il che non è vero anche perché Granata non considera che l’impatto di questa operazione aggraverebbe l’attuale deficit di bilancio che ha raggiunto livelli assolutamente insostenibili. La mia posizione di fermezza deriva, non da un convincimento raggiunto a priori, ma da un’asettica valutazione delle risorse a disposizione.

Per esempio: solo per i Beni Culturali, rispetto ad una previsione di 65 milioni di euro nel 2003, comunicata dallo stesso Dipartimento competente, per il capitolo di entrata dei "Diritti di ingresso ai musei, monumenti, gallerie…." (cap. 1901) risulta invece un effettivo incasso di 7 milioni di euro. Negli ultimi due anni, quindi, il buco che i Beni Culturali porteranno alle casse della Regione sarà di circa 120 milioni di euro a cui andrebbero aggiunti pure gli oneri derivanti dall’ipotesi di assunzione. Aver proposto per la seconda volta la formazione di nuovo precariato è stato un atto avventato. Lo stesso ordine del giorno approvato in Aula è coerente con la linea di Forza Italia perché contiene un passaggio fondamentale che riguarda la compatibilità finanziaria ed impegna il Governo a procedere all’anticipazione dei fondi solo sulla base dell’effettiva consistenza degli incassi che, come dimostrano i dati, sono totalmente inadeguati allo scopo. Granata non scarichi sull’Aula responsabilità che sono soltanto sue. Il Parlamento ha agito con grande serietà e con responsabilità, l’assessore ai Beni Culturali o non ha capito il senso dell’ordine del giorno oppure lo ha utilizzato strumentalmente per scopi elettorali". L’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Alessandro Pagano, non si limita solo a fare chiarezza sulla vicenda dei 344 ex dipendenti ma richiama l’attenzione sulla necessità di imporre scelte coraggiose sui punti critici del bilancio. "Basta con le promesse che alimentano facili illusioni. Forza Italia non ha intenzione di assecondare questo tipo di logiche che purtroppo sono ancora presenti e che sono in contraddizione con l’esigenza di risanamento. Da qui alla fine della legislatura, infatti, il tempo non consente più di ragionare con i sogni e con i progetti sganciati dalla dura realtà in cui si trovano le casse della Regione. Dire no non è facile, certe volte come nel caso dei 344 ex dipendenti è anche doloroso, ma è ancora più grave isolare chi ha assunto - e continua a farlo - posizioni di rigore che invece andrebbero condivise. Fin dall’inizio, il Governo aveva individuato le riforme strutturali in alcuni settori specifici, come Sanità, Beni Culturali, Forestazione, Enti Vigilati, Precariato e Trasporti, per diminuire le spese. Inoltre sono state approvate una serie di norme importanti con le Finanziarie alcune delle quali rimaste totalmente inattuate come, ad esempio, quella sulla valorizzazione dei Beni Culturali. L’articolo 64 della legge 2 del marzo 2002, infatti, dava la possibilità di sfruttare il nostro immenso patrimonio culturale con un grande ritorno finanziario puntando ad una gestione che prevedesse l’ingresso anche ai privati. Bastava un semplice decreto dell’assessore, così come prevedeva la legge, per dare il via a reali operazioni di valorizzazione in grado anche di giustificare l’utilizzo di nuovi dipendenti per la gestione dei musei. Sono passati due anni, non si è realizzato nulla ed anzi si propongono nuovi articolati di legge che ricalcano quello che già esiste nella Finanziaria del 2002. Forse qualcuno continua ancora a sottovalutare la situazione finanziaria in cui versa la Regione con la quale, da assessore al Bilancio, sono quotidianamente tenuto a confrontarmi. Nel 2004 avremo minori entrate, derivanti da mancati incassi per diritti di motorizzazione, ingressi ai musei, dismissioni e privatizzazioni, per circa 300 milioni di euro, altrettanti bisognerà trovarne per le maggiori spese nei trasporti e per il precariato oltre ad un ulteriore fabbisogno di circa un miliardo e 300 milioni per la copertura dei disavanzi della Sanità verificatesi negli ultimi due anni. Questo è lo scenario su cui ci muoviamo. Dobbiamo, con coesione, pensare a manovre finanziarie partendo dagli andamenti reali dei conti che consentano entro il 2004 di eliminare gli squilibri presenti nel bilancio e dare slancio alle iniziative politiche ed amministrative secondo il programma di Governo. Solo con provvedimenti di riduzione e razionalizzazione della spesa si può sperare di intervenire efficacemente. Per fare ciò occorre che si annulli il convincimento generalizzato che per migliorare la spesa siano necessarie maggiori risorse finanziarie che oggi non ci sono".

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