Giovedì, 28 Marzo 2024


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Trivellazioni della Panther Eureka nella Val di Noto

Assemblea Regionale Siciliana

XIV LEGISLATURA - 93a SEDUTA

PAGANO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, penso che non ci sia nessuna commedia. Probabilmente l’onorevole Cracolici ha colto qua e là qualche articolo sui giornali senza però approfondire. In verità succede un fatto molto semplice da spiegare e cioè che il Parlamento nella sua autorevolezza oggi ha la possibilità di intervenire - come del resto è già accaduto altre volte - su questa materia.

Ricordo infatti che nel 2005 ci fu un ampio dibattito ed a fronte di posizioni diverse, perché l’argomento che stiamo trattando non è da tutti immaginato allo stesso modo giacché in materia di ambiente oramai ci sono posizioni trasversali.
Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, ma ci sono molteplici posizioni anche all’interno di coalizioni.
Già nel 2005 ci fu un dibattito, addirittura ci fu una votazione e fu presentato anche un emendamento da un autorevole componente del Governo che fu poi bocciato dall’Aula e fu bocciato con una dimensione stratosferica.
E’ evidente, quindi, che non c’è nessun tipo di difficoltà — mi riferisco a lei, onorevole Cracolici — nel sollevare argomenti tuttora attuali.
Qual è l’oggetto dell’argomento su cui oggi stiamo trattando? Le trivellazioni di metano in Sicilia.
Dopo questa premessa (perché è importante avere memoria storica e capire che già quest’Aula si è pronunciata, non venti anni fa, ma un anno e mezzo fa e in maniera positiva sulle tesi che oggi stiamo esprimendo) andiamo a vedere concretamente cosa sta succedendo.
Qualcuno sostiene che le trivellazioni del metano, non del petrolio, perché nessuna azienda in questo momento in Sicilia ha avuto l’autorizzazione a fare ricerche se non sul metano, non si debbano fare.
Ma c’è un’azienda che in questo momento si sta cimentando sul metano ed ha avuto tutte le autorizzazioni per potere esercitare il proprio diritto ai sensi della legge n. 14 del 2000. Questa azienda è stata bloccata, non si sa come e da cosa, perché sembra che possa nuocere ai siti dell’ Unisco.
I siti dell’Unesco vengono regolati da apposite delibere e decreti dell’Unesco stesso che sostanzialmente dice che esistono i beni da tutelare, e sono beni individuati, esiste poi la cosiddetta buffer zone, che letteralmente significa ‘zona cuscinetto" che è una sorta di zona che circonda il bene stesso ed è ideale, virtuale, entro la quale non si può assolutamente scavare, nemmeno immaginare di fare trivellazioni, nemmeno immaginare alcuna forma di ricerca tant’é che le autorizzazioni di queste aziende non sono avvenute in questa zona, anzi sono avvenute a distanza di chilometri rispetto alla buffèr zone.
Nei giorni scorsi è accaduto un fatto molto semplice: le telecamere, appositamente sollecitate da chi ha avuto minato il proprio diritto ad esercitare libera impresa si sono recati nei posti ed hanno potuto verificare concretamente di cosa si trattava.
Signor Presidente, stiamo parlando di discariche, di luoghi ameni, di luoghi distanti chilometri dalla buffer zone.
E’ evidente che le autorizzazioni che erano state giustamente concesse dall’Assessorato dell’industria e giustamente avevano avuto il via libera dall’Assessorato dei beni culturali avevano possibilità di esistere ed a potere operare regolarmente.
Oggi quello che chiediamo è un fatto semplicissimo - così come abbiamo spiegato nella conclusione dell’ordine del giorno - che si proceda affinché le autorizzazioni che sono state regolarmente concesse all’impresa, testè citata, procedano e il tutto si concluda per come dovrebbe, se ancora in questo Paese il diritto è tale. E cioè la possibilità di esercitare liberamente un’impresa se tutte le autorizzazioni sono arrivate.
Se invece ci sono dei blocchi che hanno altri tipi di origine — perché ci sono dei pregiudizi o forse chissà cos’altro — evidentemente quest’Assemblea non può che prendere atto che si sta facendo una prevaricazione nei confronti di liberi cittadini che stanno esercitando il proprio diritto ad operare la loro impresa.

OMISSIS

°PAGANO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, io avevo esordito dicendo che siamo in presenza di una posizione poco chiara dove le posizioni erano assolutamente trasversali.
Lo ricorderete tutti. Mi pare che oggi abbiamo dato prova di questa trasversalità nel senso che non c’è una posizione univoca che appartiene ad un partito o ad un altro, ma siamo di fronte ad una confusione completa e totale.
Penso di avere raggiunto un obiettivo che è quello di sollevare un dibattito su un argomento importante visto che siamo in presenza di un deficit strutturale che alla nostra Regione attiene in materia di politica energetica.
Questo disegno di legge che lei, onorevole assessore Lo Porto, invoca, non è la panacea, non è la soluzione.
Guardi che la nostra legge esistente, quello che è in vigore in questo momento, la 14 del 2000 è universalmente riconosciuta come una delle più avanzate d’Europa. Infatti, interpreta fedelmente, realizza fedelmente quello che è la disposizione dell’Unione europea.
Pertanto, il fatto che il Governo lo voglia stravolgere è una cosa che personalmente mi preoccupa.
Quindi se noi dobbiamo venire in Aula per stravolgere una legge che è ritenuta da tutti tra le più avanzate d’Europa, vuol dire che non abbiamo assolutamente peso su quello che è l’oggetto della discussione.
Noi dobbiamo fare una discussione, questo sì, ed è l’unico motivo per cui posso ritirare l’ordine del giorno se una mozione discuterà su questo argomento. E discuteremo per farci le idee chiare tutti. E soprattutto per spiegare ai siciliani che cosa vogliamo fare in questa Terra in materia energetica.
Ma non c’entra niente il disegno di legge. Il disegno di legge lo dobbiamo tenere lontano distante mille miglia perché prima dobbiamo discuterne e parlarne tra di noi e non avere catapultato sopra la nostra testa un qualcosa che probabilmente non condividiamo o dove comunque non si hanno idee chiare in proposito.
Quindi, il suggerimento che mi giunge dall’Aula - devo dire molto intenso, forte - ho visto anche posizioni del Gruppo DS, espresse benissimo dall’onorevole Zago e anche in maniera forse ruspante dall’onorevole Speziale, nei miei confronti, mi incoraggiano a dire che certamente andiamo nella direzione giusta, che è quella della discussione di questo ordine del giorno, in maniera più articolata e più precisa, purché tutto questo avvenga con seduta dedicata.
Dopo aver fatto questo possiamo affrontare anche disegni di legge oppure non parlarne più e parlare di ben altre cose.

N.B. Il resoconto completo di tutta la Seduta è rintracciabile sul sito dell'Ars http://www.ars.sicilia.it/sedute/default.jsp

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