Sabato, 20 Aprile 2024


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Semplificazione delle procedure per l'annullamento delle cartelle di pagamento irregolari.

7-00142 Pagano: Semplificazione delle procedure per l'annullamento delle cartelle di pagamento irregolari.

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in oggetto.

Alessandro Pagano (PdL) illustra la propria risoluzione, richiamando preliminarmente gli sconcertanti dati relativi all'illegittima riscossione, da parte dell'amministrazione finanziaria, delle ingenti somme recate dalle cosiddette «cartelle pazze», emesse a fronte di obbligazioni tributarie già adempiute dai contribuenti ovvero sulla base di ruoli annullati dall'autorità giurisdizionale competente.

Evidenzia inoltre le difficoltà incontrate dai commercialisti e dagli intermediari tributari in sede di trattazione, presso gli uffici locali delle entrate, delle pratiche volte ad ottenere lo sgravio degli anzidetti ruoli o l'annullamento degli avvisi bonari di pagamento relativi a debiti in realtà insussistenti, sottolineando la scarsa efficienza della procedura preordinata al conseguimento dei predetti provvedimenti di autotutela, atteso che a ciascun intermediario, il quale gestisce normalmente un gran numero di dichiarazioni fiscali, non è consentito di fissare più di due appuntamenti giornalieri con i competenti funzionari dell'Agenzia delle entrate.
Invita pertanto il Ministero dell'economia e delle finanze ad adottare nei confronti dell'Agenzia delle entrate appositi atti di indirizzo volti ad ampliare fino a quattro ore lavorative giornaliere i tempi nei quali gli intermediari tributari possono incontrare i funzionari dell'Agenzia delle entrate, nonché a consentire che le istanze di annullamento delle cosiddette cartelle pazze possano essere inviate dagli intermediari agli uffici dell'Agenzia delle entrate anche in via telematica, che l'interlocuzione tra l'intermediario e la stessa Agenzia su tale materia possa avvenire anche mediante messaggi di posta elettronica e, infine, che i predetti intermediari possano, utilizzando la propria firma digitale, accedere a taluni dati dell'Agenzia delle Entrate, ad esempio verificando la corrispondenza tra i versamenti effettuati mediante il modello F24 e le dichiarazioni presentate, allo scopo di individuare i casi di mancato abbinamento tra versamento e dichiarazione, e di ridurre in tal modo notevolmente i casi di irregolarità solo formali.

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00142

presentata dall'On. ALESSANDRO PAGANO

La VI Commissione,

premesso che:

un problema ancora irrisolto che pesa sulla categoria dei commercialisti e degli intermediari tributari è costituito dal fenomeno delle cosiddette «cartelle pazze» e degli avvisi bonari di pagamento irregolari, il cui annullamento comporta per tali categorie adempimenti spesso defatiganti;

gli intermediari sono infatti costretti, previo appuntamento telematico, a recarsi il giorno prestabilito, all'orario prenotato, presso i competenti uffici dell'Agenzia delle Entrate per trattare la pratica di irregolarità e richiedere il suo eventuale annullamento, che, dopo l'esame del funzionario, avviene a seguito di presentazione di una istanza corredata di tutti gli allegati, tra cui i modelli F24 relativi ai versamenti effettuati;

la possibilità di interloquire direttamente con gli uffici dell'Agenzia delle Entrate è tuttavia, al momento, molto esigua, in quanto ogni intermediario può fissare non più di due appuntamenti della durata di mezz'ora ciascuno: è dunque facile intuire come tale procedura sia scarsamente efficiente, in quanto ogni intermediario, che gestisce annualmente centinaia di dichiarazioni, è investito da avvisi di irregolarità per una percentuale intorno al 20 per cento delle stesse, e non può recarsi quotidianamente presso l'Agenzia delle Entrate per annullare una pratica al giorno;

al riguardo occorre inoltre considerare come la maggior parte degli avvisi di pagamento richieda al contribuente versamenti già effettuati regolarmente, ovvero la corresponsione di interessi e sanzioni già pagati spontaneamente, attraverso il ricorso all'istituto del ravvedimento operoso;

numerosi protocolli d'intesa, stipulati in passato con l'Amministrazione finanziaria, che prevedevano il miglioramento nell'efficienza di tali pratiche, stabilendo anche la possibilità di presentare le istanze di autotutela in back-office, sono risultati finora inattuati: al contrario, le istanze presentate in back-office si trasformano sistematicamente in cartelle pazze, poiché non sono esaminate tempestivamente dagli uffici;

in tale ipotesi il professionista è quindi costretto ad istruire di nuovo la pratica, a preparare l'istanza in autotutela e a recarsi tutte le volte necessarie presso l'Agenzia delle Entrate per ottenere lo sgravio della cartella, non potendo rischiare di fare decorrere i tempi per l'eventuale impugnazione della cartella stessa, la quale, se divenisse esecutiva, consentirebbe al concessionario della riscossione il ricorso a strumenti molto gravosi per il contribuente, quali il fermo amministrativo di veicoli o l'iscrizione di ipoteca su immobili;

da tale contesto emerge con chiarezza l'esigenza di proseguire ulteriormente nella politica, già perseguita dal Governo, di migliorare il rapporto tra fisco, contribuenti ed intermediari tributari, razionalizzando le risorse umane a disposizione delle agenzie fiscali, valorizzando la collaborazione degli intermediari;

a tal fine appare necessario favorire un utilizzo più moderno e proficuo degli strumenti informatici, che hanno già consentito di migliorare notevolmente l'efficienza dell'amministrazione finanziaria, introducendo meccanismi innovativi per snellire ed accelerare le procedure per la presentazione e la trattazione delle istanze di annullamento in autotutela relative ad avvisi di pagamento o cartelle irregolari, facilitando l'azione degli intermediari e consentendo un notevole risparmio di costi e tempi anche per l'Amministrazione finanziaria,
impegna il Governo:
ad adottare tutte le necessarie iniziative, anche di carattere normativo, al fine di rendere più efficiente ed efficace il sistema fiscale, semplificare i rapporti con i contribuenti, modernizzare ulteriormente l'Amministrazione finanziaria, individuando le soluzioni tecnologiche più adeguate per ridurre i costi ed i tempi degli adempimenti a carico degli intermediari tributari e della stessa Amministrazione finanziaria;

impegna il Governo

ad adottare, in particolare, atti di indirizzo nei confronti dell'Agenzia delle entrate, al fine di ampliare, fino a 4 ore lavorative giornaliere, i tempi nei quali gli intermediari tributari possono incontrare i competenti funzionari dell'Agenzia delle Entrate, al fine di smaltire in tempi ragionevoli le pratiche relative agli avvisi ed alle cartelle di pagamento che presentino irregolarità;

a consentire che le istanze di annullamento delle cosiddette «cartelle pazze» possano essere inviate dagli intermediari agli uffici dell'Agenzia delle entrate anche in via telematica, nonché a consentire che l'interlocuzione tra l'intermediario e la stessa Agenzia su tale materia possa avvenire anche mediante messaggi di posta elettronica, stabilendo inoltre un termine entro il quale la stessa Agenzia è tenuta a rispondere, sempre in via telematica, all'istanza, chiedendo eventuali chiarimenti o ulteriori integrazioni degli elementi trasmessi, ovvero comunicando in via ufficiale l'intervenuto annullamento dell'avviso di pagamento o della cartella irregolare;

a consentire che, in determinati casi e con tutte le precauzioni del caso, gli intermediari possano, utilizzando la propria firma digitale, accedere a taluni dati dell'Agenzia delle Entrate, ad esempio verificando la corrispondenza tra i versamenti effettuati mediante il modello F24 e le dichiarazioni presentate, allo scopo di individuare i casi di mancato abbinamento tra versamento e dichiarazione, e di ridurre in tal modo notevolmente i casi di irregolarità solo formali.

Nota: nel condividere l'impostazione di massima, il Governo, rappresentato da Sottosegretario Daniele Molgara, si è riservato qualche settimana per potere dare l'assenso.

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