Giovedì, 25 Aprile 2024


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Ogni tanto indignarsi contro i cattivi fa bene!

Importante voto mercoledì alla Camera. L’On. Souad Sbai, deputato di origine marocchina e presidente dell’associazione ACMID-DONNA ha ricevuto il voto favorevole all’unanimità su un non luogo a procedere per una denuncia che aveva ricevuto dall’ UCOII. L’UCOII è un’associazione di musulmani fondamentalisti italiani che predicano l’odio religioso e razziale e fra le tante brutture chiede anche la segregazione delle donne e l’infibulazione. Avete capito bene, vivono indisturbati in Italia. La Sbai li aveva attaccati sui giornali e loro l’hanno denunciata al tribunale civile. Il Parlamento con relazione dell’On. Castagnetti l’ha difesa alla grande. Di seguito pubblichiamo la relazione di Castagnetti. Ogni tanto indignarsi contro i cattivi fa bene!

PRESIDENTE. Passiamo alla discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni su una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti del deputato Souad Sbai (Doc. IV-quater n. 10).
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse dal deputato Souad Sbai nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare il relatore, presidente della Giunta per le autorizzazioni, onorevole Castagnetti.

PIERLUIGI CASTAGNETTI, Relatore. Signor Presidente, prego i colleghi di prestare un po' di attenzione perché questo è un caso particolare. La Giunta riferisce su una domanda di deliberazione in materia di insindacabilità avanzata dalla collega Souad Sbai in relazione a un procedimento civile intentato nei suoi confronti dall'Unione delle comunità islamiche in Italia innanzi al tribunale di Milano.
Alla deputata Sbai si chiede il risarcimento del danno per dichiarazioni riportate su Il Giornale del 5 gennaio 2009. In particolare, alla domanda su chi o che cosa sia dietro la manifestazione a favore del popolo palestinese, ella avrebbe risposto: «Non certo l'Islam moderato che da tempo fa continui richiami al dialogo e alla pace. Ci sono gli integralisti. L'estremismo avanza in modo spaventoso. Dall'altra parte qualcuno li guida» aggiungendo, all'incalzare del giornalista, che «C'era chi vuole alimentare altro odio come l'UCOI» e più avanti «L'UCOI, ad esempio, non ha mai firmato la Carta dei valori e non riconosce la Costituzione né l'uguaglianza uomo-donna e la lotta al terrorismo. Questa gente va allontanata. Bisogna revocare la cittadinanza a chi fiancheggia il terrorismo».
Onorevoli colleghi, per gli aspetti più propriamente giudiziari della vicenda rinvio alla relazione scritta da cui ho solo tratto alcune note appena dette, relazione che è a vostra disposizione. Allegata ad essa troverete anche le copie degli atti parlamentari rilevanti per attestare, anche alla luce della rigorosa giurisprudenza costituzionale che si rinviene nelle sentenze n. 10 e n. 11 del 2000 e n. 347 e n. 348 del 2004, il nesso funzionale tra le dichiarazioni contestate e le previe dichiarazioni parlamentari.
Mi preme brevemente qui dare conto compiutamente dell'istruttoria da me svolta circa la verità dell'addebito, mosso dalla collega Sbai all'UCOI, di non avere pienamente aderito alla Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione, redatta presso il Ministero dell'interno nell'ambito della Consulta italiana per l'Islam istituita dal Ministro Pisanu e i cui lavori si sono conclusi sotto il Ministro Amato.
Al riguardo, vorrei far presente di avere acquisito dal gabinetto del Ministro dell'interno la relazione sull'Islam in Italia che porta la data del marzo 2008. In tale pregevole documento si espongono le difficoltà di unificazione e coordinamento delle comunità islamiche in vari Paesi europei, non solo con riguardo ai rapporti reciproci tra i diversi nuclei di culto islamico, ma anche con riguardo ai rapporti con lo Stato. Dalla relazione emergono corposi problemi di integrazione e di approccio metodologico e culturale.
Sullo sfondo sappiamo che rimane intatto il grande tema della dicotomia tra l'impostazione integrazionista (di derivazione statunitense prima e francese poi) in virtù della quale gli immigrati devono, in buona sostanza, lasciarsi assimilare dalla società che li riceve e rinunciare alle proprie caratteristiche etniche, religiose e culturali e l'approccio multiculturale e relativista, in larga misura seguito nel Regno Unito e in Canada, in virtù del quale alle comunità immigrate deve essere lasciata la possibilità di conservare intatti gli usi culturali e religiosi anche se questi, in qualche misura, contraddicono alle leggi del luogo di accoglienza. Pag. 17
Sappiamo che in Italia si è tentata una via mediana che però - come anche si evince dalla relazione, con specifico riferimento all'islam - incontra complessità, contraddizioni e incertezze.
Si tratta, dunque, di un terreno assai delicato, complicato e vischioso. In questo ambito l'interpretazione delle varie posizioni in campo e degli atteggiamenti delle diverse organizzazioni che si autodefiniscono portavoce di tendenze e confessioni, non si presta allo schema di verifica vero o falso. Non è possibile dire se, in che misura e con quale genuinità la tale o la tal altra organizzazione religiosa abbia condiviso o aderito alla Carta dei valori, se a titolo personale di taluni esponenti o come comunità intera.
Secondo Souad Sbai, l'UCOI non ha fatto abbastanza per chiarire e diradare ombre in questo complesso meccanismo costituito dalla promozione di una riflessione, operata dal Ministero dell'interno. Quest'ultimo non ha condotto un procedimento amministrativo tipico di una procedura burocratica, ma ha cercato, anche attraverso un apposito consiglio scientifico, di stimolare e di far prendere quota a un dibattito e a una ricerca sui valori condivisi e sul progresso dell'integrazione culturale e religiosa.
Le valutazioni della collega Sbai su questo oggetto, a unanime giudizio della Giunta non sono vere o false, ma sono le sue. Ci è sembrato che le ambiguità e gli impliciti silenzi dell'UCOI rispetto all'egregio lavoro del Ministero dell'interno siano base sufficiente per credere intellettualmente onesta la posizione della collega Sbai.
Nel ribadire dunque la proposta della Giunta, chiedo al Presidente della Camera di trasmettere al giudice procedente, unitamente alla comunicazione sull'esito della nostra deliberazione, non solo la relazione e il resoconto della seduta, ma anche una copia della relazione del Ministero dell'interno sull'islam in Italia.
Mi sia consentito un minuto ancora, signor Presidente, in modo un po' irrituale, per aggiungere non come relatore, ma come collega e parlamentare, un apprezzamento per l'impegno dell'onorevole Sbai a favore di una integrazione dei cittadini immigrati nella cultura dei diritti e dei doveri nel nostro Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Partito Democratico, Lega Nord Padania e Unione di Centro), quella cultura così puntualmente definita nella nostra Carta costituzionale a sua volta debitrice nei confronti della cultura della libertà e della giustizia che ha animato la Resistenza e che, finalmente, fra tre giorni festeggeremo tutti uniti.
Proprio ieri sul Corriere della Sera abbiamo letto un servizio su Kabul e i diritti delle donne polemico con il silenzio di chi avrebbe dovuto parlare. C'è chi ha giustificato quel silenzio con la paura di criticare una religione. Ecco: a me pare che le parole rispettose e precise della collega Sbai nell'occasione di cui ci stiamo occupando dimostrino che è possibile difendere i diritti senza offendere una religione (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Partito Democratico, Lega Nord Padania, Unione di Centro e Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta Pag. 18della Giunta di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento di cui al doc. IV-quater, n. 10 concernono opinioni espresse dal deputato Souad Sbai nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi)

(Presenti 447
Votanti 446
Astenuti 1
Maggioranza 224
Hanno votato sì 446).

Prendo atto che la deputata Lanzillotta ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

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