Sul bello e sul buono
Quali provvedimenti per rendere bella una città - (Provincia e Regione)
Cosa rende bella una città? I cittadini? Anche, ma non solo, perché la libertà a volte, rende liberi dall'essere rispettosi ed educati; i palazzi e i monumenti? Anche, ma non solo, perché, a volte, nemmeno si conosce il nome di una vecchia piazza, di un altarino dietro l'angolo o di una Chiesa davanti alla quale, ormai, non si sosta più.
Cosa rende bello un paese? Le strade? Anche, ma non solo perché, comunque, siamo sempre pronti alla lamentela e alla critica, chiusi nell'abitacolo del nostro mostro rombante a quattro ruote, quattro sportelli, quattro sedili e con quattro propositi omicidi verso altri, come noi, chiusi in altrettanti mostri rombanti a quattro ruote, quattro sportelli, quattro sedili e con altrettanti quattro propositi omicidi verso di noi.
Forse la vita culturale? Il teatro, il cinema, le serate tematiche, i dibattiti, le mostre, i concorsi letterari e fotografici, le conferenze? Anche, ma non solo, perché, secondo l'ottica che "l'erba del vicino è sempre più verde", comunque, fuori città c'è sempre qualche proposta più seducente, qualche offerta più allettante o qualche nome più altisonante.
Forse, allora, ciò che rende bella una cittadina è il modo in cui essa riesce a soddisfare, pur lasciando un giusto e necessario margine a critiche ed ironie varie, esigenze vive e avvertite come urgenti. A volte, la cittadinanza chiede momenti di svago e di intrattenimento; a volte chiede strade ed infrastrutture e se Roma sfamava il popolo con i circhi e le arene, questo comune ha cercato e cerca, nel possibile, di rendere il proprio territorio bello, cioè vivibile e vissuto, con concreti atti di interesse e di ricaduta collettiva, (lasciando i circhi, le arene, e il cilindro del presentatore, a chi di competenza!).
Forse, proprio per soddisfare il criterio del bello, Mimiani ha finalmente assunto il volto di quartiere urbano e urbanizzato o, chissà, perché (forse perché ricadeva nella sfera d'interesse collettivo, di cui sopra) Pizzo Carano ha finalmente una villa comunale armonizzata perfettamente alle caratteristiche morfologiche della zona e chissà perché, in Cristo Re, popoloso quartiere sancataldese, finalmente si potrà inaugurare la nuova villa che, indipendentemente dal nome scelto, c'è ed esiste quale espressione visibile e fruibile dell'impegno dell'amministrazione Torregrossa.
Chissà! Perché tutto questo! Forse per rendere bello un paese?
E che dire della mini-circonvallazione di Via Ugo Foscolo? Pare che abbia ottenuto almeno tre effetti: alleggerire il traffico in via Dante, rendendone l'aria più pulita e respirabile, avere snellito gli ingorghi che da sempre intasavano quel tratto di strada e aver donato all'intera zona un estetica che di certo non guasta.
E che la bellezza, abbia in sé la cifra di ciò che è buono e giusto, è un'acquisizione di antica origine platonica! Buono, cioè bello, e quindi è giusto, cioè politicamente doveroso, dare la possibilità di rinfrescare i prospetti ripristinando i colori della tradizione, considerando il fatto che, di tali rinfrescate si era quasi persa memoria. 0 preoccuparsi di asfaltare una strada secondaria, collocata fuori città, quella via Ugo Foscolo, a pochi nota, perché era necessario farlo.
E penso che, l'aver risistemato le banchine, gli incroci, le aiuole, l'aver avviato i lavori di ristrutturazione della palestra Balsamo, non rientrino in un tentativo di propaganda populistica o d'apparenza ma, alla luce dell'operato complessivo di questa giunta, siano parte integrante di una precisa volontà politica che ha declinato il bello in termini di funzionalità civile e di bellezza da "consumare" come, un dì, nel Settecento, intuì l'esteta-filosofo Edmond Burke.