Dare un futuro alle speranze della gente. Contro ogni utopia, al servizio del reale

di Alessandro Pagano

Contro ogni utopia, al servizio del reale

Dare un futuro alle speranze della gente

Il 2008 si sta rivelando un anno importante per la nostra nazione e per la nostra isola. Dal punto di vista strettamente politico, basti pensare alla caduta del governo di sinistra e all’affermazione del Popolo della Libertà, l’ulteriore affermazione del centro-destra in Sicilia, il crollo di tante amministrazioni locali rosse, rossicce e rosé, il risalire in fuga e in disordine e scompigliato delle truppe di sinistra.

Anche a livello più strettamente locale le novità che risaltano sono la mia elezione per la prima volta al Parlamento Nazionale e quella di Raimondo Torregrossa alla Regione Siciliana.

Due grandi possibilità, due scommesse, due responsabilità.

Non mi sfugge la mole di lavoro che abbiamo di fronte. Non considero risibili le difficoltà e la montagna di macerie umane, economiche, legislative, esistenziali, sociali, strutturali che caratterizzano lo scenario nel quale viviamo.

Mi riferisco alle devastanti conseguenze che ancora oggi segnano il corpo sociale e che sono l’esito di quel sessantotto, del quale solo qualche nostalgico della devastazione  e qualche erede di un universalismo sedicente cattolico, pervertito e trasformato in devastante utopia, alla padre Ernesto Balducci, ha celebrato anche su quei giornali che dovrebbero veicolare ben altre analisi e ben altri valori.

Raccogliamo le sfide del nostro tempo e promettiamo solo il nostro impegno, il nostro entusiasmo, la nostra abnegazione, la nostra condivisione con i problemi degli altri, a partire dai più deboli.

Siamo altresì consapevoli che la grande tentazione dell’umanità è sempre quella di voler essere autonoma, di seguire solo la propria volontà e così poter essere libera e che solo attraverso la libertà senza limiti, l’uomo sarebbe pienamente uomo. Questo schema mentale è un errore dal quale sono nati tanti moderni disordini. Al contrario noi riteniamo di dover condividere la nostra libertà con gli altri, in comunione con loro. Dobbiamo risvegliare in noi il coraggio di essere portati “dove non volevamo” da Chi è misura della libertà, da chi è Verità e Vita.

Solo riconquistando un nuovo modo di porre noi stessi di fronte agli altri e alla realtà tutta, potremo raccogliere e vincere le grandi sfide del nostro tempo.

Vogliamo esercitare con rinnovato entusiasmo, nella dimensione nuova che ci caratterizza, un servizio che è l’essenza del mandato che abbiamo, devo dire copiosamente ricevuto. Ci sforzeremo sempre più di pensare in grande, vivere in grande, di costruire in grande pur nella vicinanza e familiarità con tutti.

Ci sono grandi cose da fare, tante ed enormi, tante ricostruzioni alle quali lavorare perché enorme è stata la pluridecennale distruzione. Per questo lavoro chiediamo a tutti la collaborazione e la condivisione.

Da parte nostra, così come abbiamo fatto durante la festa di ringraziamento per l’avvenuta elezione, intendiamo con convinzione, forza e filiale devozione, offrire questo mandato alla Vergine Maria, ponendoci sotto la Sua materna protezione, affidarci alla Sua volontà e alla Sua guida.

Alessandro Pagano